Ricercatore messicano mette a punto sistema di navigazione ottica per droni

Il ricercatore messicano José Martínez Carranza, inventa un sistema di navigazione ottica e senza GPS per i droni consentendo loro di evitare ostacoli e pareti.

Il sistema che prevede il massiccio uso di telecamere abbinate ad una discreta potenza di calcolo dei processori dedicati a tale scopo, è stato sviluppato da J. M. Carranza all’Università di Bristol durante la sua tesi di laurea in collaborazione con la compagnia privata Blue Bear. Le esigenze peraltro molto sentite da tutto il settore robotico, erano quelle di consentire al velivolo una navigazione autonoma in assenza dei dati provenienti dai satelliti (GPS) e trovare strade alternative per compiere una rotta evitando  gli ostacoli. La soluzione del giovane ricercatore consiste, non solo nel rilevare e identificare l’ambiente circostante, ma di memorizzarlo su un mappa in 3D consentendo  quindi al drone di non ripetere gli stessi percorsi inconcludenti.

Lo scienziato Jose Martinez Carranza che attualmente sperimenta a tempo pieno, nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ottica ed elettronica (INAOE) ha ottenuto risultati molto soddisfacenti e lo pensano anche i suoi superiori dato che gli hanno assegnato un altro importante progetto di ricerca e sviluppo denominato RAFAGA: (Robust Autonomous Flight of unmanned Aerial vehicles in GPS-denied outdoor Areas) che tradotto significa, robusto sistema di volo autonomo in aree con scarso segnale GPS.
Jose Martinez Carranza inventa drone a navigazione ottica senza GPS
Attualmente i sistemi ottici per determinare posizione o quota sono presenti anche su droni giocattoli, anche se il termine sicuramente non sarà gradito ai relativi sviluppatori, data l’enorme quantità di studi che li precedono. Parliamo ad esempio dei velivoli a pilotaggio remoto prodotti da Parrot che con AR Drone1 di quasi 4 anni fa, poteva mantenere la quota e la posizione, grazie all’impiego di un sensore barometrico e una telecamera inferiore che rilevava particolari segni sul terreno (un tappetino appositamente colorato e posizionato a terra). Attualmente la stessa Parrot con il suo recente BeBop, permette il mantenimento di posizione e altezza  con una precisione imbarazzante in ambienti interni, al pari dei nuovi Phantom 3 di DJI Innovations.

Inutile dire che sistemi complessi di Sense and Avoid sono necessari, non solo per gioco, ma a tutta l’industria dei droni civili al fine di consentire una futuribile e non improbabile integrazione nello spazio aereo non segregato, ovvero la possibilità di volare a fianco degli aeromobili in scala 1 a 1.