Dopo le tante insinuazioni e dichiarazioni che si sono susseguite sulla scena politica negli Usa durante l’ultimo paio di anni, sembra proprio che stavolta la scelta del Ministero dell’Interno di non utilizzare i droni cinesi (DJI su tutti) sia arrivata alla svolta concreta.
Come riporta il Wall Street Journal, infatti, gli USA sono pronti a formalizzare un regolamento che impedisca l’uso, da parte del dipartimento e agenzie ad esso collegate, di droni in tutto o in parte “Made in China”. Del resto è da tempo (nel 2017 era stato l’esercito a chiedere di non utilizzarli) che numerose voci all’interno del governo americano avevano espresso la preoccupazione, negli anni divenuta a quanto pare convinzione, che questi droni raccogliessero “informazioni preziose per entità, organizzazioni e governi stranieri”.
Il destinatario di tali contromisure è ovviamente la DJI, azienda cinese che detiene oltre il 75% della quota di mercato mondiale dei droni e che fin dalle prime riserve espresse dagli USA sul rischio di essere spiati da Pechino si è prodigata per rassicurare il governo americano sul fatto che gli utilizzatori di droni DJI erano in grado di impedire la trasmissione dei dati di volo su internet e all’azienda, sostenendo inoltre che il governo cinese non avesse mai cercato di ottenere l’accesso ai dati eventualmente registrati.
A quanto pare, però, le spiegazioni dei cinesi non sono state sufficienti a fugare i dubbi degli americani, cresciuti e alimentati negli anni dal clima di sospetto e braccio di ferro commerciale venutosi a creare soprattutto in seguito all’insediamento di Trump, un’atmosfera di sotterranea sfiducia e preoccupazione che la recente esplosione della questione Corona Virus, nella quale appare evidente il ritardo con cui il governo cinese ha informato le autorità internazionali, ha ulteriormente contribuito ad esasperare.
Insomma i droni cinesi resteranno a terra, salvo nei casi in cui il loro utilizzo potrebbe contribuire a salvare vite umane, come ad esempio in occasione di incendi, alluvioni e altre emergenze.