Il Viminale riapre ai droni delle Polizie Locali contro il coronavirus. Ma solo con l’ok del Prefetto

Solo i droni delle Polizie di Stato possono volare per pattugliare il territorio in compiti di ordine pubblico. Ma durante l’emergenza coronavirus potranno anche volare quelli delle Polizie Locali, sotto il coordinamento delle Prefetture.

Dopo lo stop dei giorni scorsi, in una circolare il Ministero dell’Interno ricorda che solo alle Polizie di Stato (e in certi casi a quelli della Guardia di Finanza)  è consentito usare droni per il controllo del territorio e la Pubblica Sicurezza, “una vera e propria riserva di competenza i cui confini non possono essere dilatati fino a comprendere le Polizie Locali, che non rientrano tra le Forze di Polizia propriamente dette” si legge nella circolare. “E’ dunque escluso che le Polizie Locali possano sviluppare autonomamente azioni di controllo dall’alto usando i droni”.  Tuttavia, dal momento che la Costituzione all’art. 32 “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività“, e che alle polizie locali soprattutto durante l’emergenza spetta il compito di assicurare la salvaguardia della salute pubblica, nella circolare del Viminale si legge che “Una volta coinvolti i prefetti, anche le Polizie Locali possono impiegare droni per verificare l’applicazione corretta delle misure a contrasto dell’epidemia”. Il prefetto è quindi la figura chiave a cui si devono rivolgere le Polizie Locali per l’uso dei droni, in quanto – sostiene ancora il Viminale – “l’impiego dei SAPR da parte delle Polizie Locali deve avvenire in maniera armonica rispetto alle indicazioni impartite dal prefetto“.

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Va notato che la circolare del Viminale non entra nel merito delle circolari ENAC ed ENAV che permettono ai droni delle Polizie Locali di derogare ad alcune regole generali del volo dei droni i particolare le norme sulla registrazione dei SAPR, il volo in prossimità di aeroporti e alcune semplificazioni sugli scenari standard urbani. Ma come accolgono le polizie locali queste norme? Come è facile immaginare, la situazione è variegata: se alcune polizie locali impiegano anche professionisti e volontari esterni, altri comandi – principalmente Milano, Udine, Torino, oltre a diversi gruppi della Sardegna e Puglia puntualizzano che i droni usati in pattugliamenti per il controllo di quanto disposto dai vari DPCM “dovranno essere solo quelli in uso ai piloti della Polizia Locale che ne pianificano il volo” e ricordano che i membri della Polizia Locale ai comandi “dovranno essere in possesso degli attestati previsti dalla tipologia del volo ( base o critico)”. E alcuni di questi comandi hanno confidato a Dronezine di cominciare a essere piuttosto seccati dalle troppe richieste di dronisti che vorrebbero dare una mano senza essere stati interpellati.

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