Droni e sicurezza aerea: il rapporto di ANSV 2019

Due incidenti investigati, nessun ferito, una sessantina di segnalazioni di interferenza tra aeromobili con pilota a bordo e oggetti volanti, probabilmente identificabili con droni o aeromodelli, ma senza nessuna certezza oltre alla segnalazione stessa.
Ecco com’è è andata la sicurezza tra droni e aerei nel rapporto 2019 di ANSV, l’Agenzia Nazionale Sicurezza del Volo

Anche nel 2019 l’ANSV ha continuato a monitorare, con grande attenzione, gli eventi in cui sono stati coinvolti mezzi aerei unmanned. In tale contesto, l’attenzione è stata ancora una volta soprattutto focalizzata sulle interferenze verificatesi, nello spazio aereo italiano, tra questi ultimi e gli aeromobili manned.
Purtroppo, anche in Italia, proprio nel 2019, la presenza di mezzi aerei unmanned in prossimità di aeroporti aperti al traffico aereo commerciale ha portato alla sospensione dell’attività volativa, anche se non si è trattato di eventi così eclatanti come quello occorso nel 2018 all’aeroporto londinese di Gatwick, quando le attività di volo rimasero bloccate, a fasi alterne, per più di due giorni, a causa della segnalata presenza di mezzi aerei unmanned che sorvolavano le piste.

Nota di DronEzine: ANSV cita gli eventi di Gatwick, ma ricordiamo che non c’è nessuna prova dell’effettiva presenza di droni sullo scalo londinese: le ricerche della polizia del Sussex, durate oltre un anno con uno sproporzionato impiego di personale, mezzi e denaro dei contribuenti  sono rimaste inconcludenti, tanto che lo stesso investigatore capo si è chiesto “whether there had been a drone at all“, cioè “se ci fosse mai stato per davvero un drone”. E questo nonostante il ricorso a metodi molto discutibili, come l’arresto senza indizi di un aeromodellista della zona messo alla gogna mediatica, ovviamente rilasciato immediatamente in quanto del tutto estraneo alla vicenda.
Nel 2019 la polizia del Sussex incaricata delle indagini ipotizzò che l’evento possa essere un “inside job, cioè un crimine perpetrato da personale interno all’aeroporto per scopi mai chiariti. Per chi volesse approfondire questa pagina molto oscura della storia dei SAPR, che ormai non sarà più chiarita visto che le indagini sono chiuse senza aver mai dimostrato nemmeno lontanamente la presenza di droni, rimandiamo alla ricostruzione di Wikipedia. A rendere ancora più tragicomica la faccenda, riportiamo le dichiarazioni del Chief Constable (Capo della Polizia della Contea) Giles York: “La polizia pensava che gli avvistamenti originali fossero di un drone non autorizzato, ma era possibile che gli avvistamenti successivi potessero essere stati di un drone usato dalla stessa polizia del Sussex“.

 

In particolare, nel 2019, il numero delle segnalazioni pervenute all’ANSV, relative alla tipologia dei mezzi in questione o ritenuti tali da chi abbia effettuato la segnalazione, è stato sostanzialmente in linea con quello del 2018 (una sessantina di segnalazioni). Anche nel 2019 non è stato possibile acquisire dati utili per un adeguato approfondimento degli eventi di interferenza, per la sostanziale impossibilità di individuare l’operatore del mezzo aereo a pilotaggio remoto. Nel 2019 sono stati segnalati all’ANSV anche due eventi particolarmente significativi occorsi ad aeromobili a pilotaggio remoto (APR), che, sinteticamente, si riportano di seguito. Per uno dei due eventi, classificato come incidente, è stata formalmente aperta una inchiesta di sicurezza; per l’altro evento, invece, sono state acquisiste, tramite il rispettivo operatore, le informazioni necessarie per gli approfondimenti del caso, in un’ottica di prevenzione e di studio, nonché di condivisione di esperienza con altre autorità investigative per la sicurezza dell’aviazione civile.

Incidente occorso il 21 agosto 2019, a Nord-Est dell’isola di Pantelleria, all’APR Tekever AR5 Evolution marche I-UASB.

immagine di Senza titolo 1L’aeromobile Tekever AR5 Evolution marche I-UASB era decollato dall’aeroporto di Pantelleria e doveva rientrare sul medesimo aeroporto.  L’aeromobile in questione era esercito da una società portoghese ed operava in virtù di un permesso di volo rilasciato dall’ENAC.  Dopo circa 2h 20’ di volo, l’I-UASB precipitava in mare. L’APR andava completamente distrutto. Parti del relitto venivano recuperate da una motovedetta della Guardia costiera.

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Una volta acquisite le necessarie informazioni per inquadrare correttamente lo status dell’APR in questione, l’ANSV procedeva alla formale apertura della relativa inchiesta di sicurezza.

Evento occorso il 5 aprile 2019, sul lungomare di Riccione, ad un APR DJI M600.

immagine di drone abzero trasporto sangue 702x336 1L’altro evento ha visto coinvolto un APR DJI M600 del peso di circa 15 kg, che, il 5 aprile 2019, mentre era impegnato in un’attività dimostrativa autorizzata per il trasporto di materiale sanitario lungo un percorso preordinato fino ad una struttura ospedaliera, improvvisamente non rispondeva più ai comandi impartiti dalla stazione di controllo (perdita del link). A questo punto l’APR, dopo una fase di hovering, attivava automaticamente, in base al software installato, il comando automatico del return to home, sviluppando un percorso diretto di rientro che avrebbe comportato il sorvolo di strade con traffico, abitazioni e persone. Allo scopo di evitare possibili rischi, il pilota dell’APR applicava il comando di terminazione del volo prima che il mezzo giungesse sull’abitato. Il mezzo in questione precipitava a terra e veniva successivamente rinvenuto sulla terrazza di un albergo costiero, con alcuni danni. Non risultano danni a terzi in superficie.
D’intesa con l’operatore, l’APR veniva conferito ai laboratori ANSV, dove, oltre ad esaminarlo, si procedeva alla estrazione dei file presenti nella memoria dello stesso, per ricostruirne il volo.

->VAI ALL’ARTICOLO DI DRONEZINE SULL’EMODRONE DI RICCIONE

Interferenze con aeromobili manned

Molti degli eventi segnalati all’ANSV nel 2019 hanno determinato delle interferenze con aeromobili manned, occorse anche in aree “sensibili” per l’attività di volo (ad esempio, in prossimità di aeroporti aperti al traffico aereo commerciale, o in prossimità di sentieri di avvicinamento), costituendo una criticità per la sicurezza delle operazioni aeree, svolte, appunto, da aeromobili manned. Dall’esame di diverse segnalazioni pervenute continuerebbe ad emergere che, a fattor comune, si possa porre la sostanziale inosservanza della normativa vigente in materia.
Il fenomeno delle citate interferenze, come constatato dall’ANSV in occasione dei ricorrenti contatti con altre autorità investigative straniere, è comune anche a molti altri Paesi e sta assumendo dimensioni via via più rilevanti, sfociate, in alcuni casi, anche in collisioni in volo.
Proprio alla luce di quanto sopra riportato, l’ANSV considera sempre di attualità le raccomandazioni di sicurezza emanate in materia nel 2016 (in merito si rimanda al Rapporto informativo dell’anno 2016); con compiacimento, l’ANSV rileva che l’evoluzione normativa in materia ha recepito alcune delle indicazioni contenute nelle predette raccomandazioni di sicurezza. In un’ottica di migliore conoscenza del fenomeno descritto, di sensibilizzazione in materia e quindi, anche, di prevenzione, si riporta, di seguito, in linea con quanto già fatto nei precedenti Rapporti informativi, la tabella con il riepilogo delle segnalazioni registrate dall’ANSV nel 2019 relative a mezzi senza pilota.
Con riferimento alle informazioni contenute nella relativa tabella, va precisato che la terminologia utilizzata dagli equipaggi degli aeromobili manned che hanno effettuato le segnalazioni è risultata eterogenea (APR, drone, aeromodello), per cui, in alcuni casi, non è stato possibile discriminare con assoluta certezza se le singole interferenze siano state prodotte da aeromobili a pilotaggio remoto (APR/droni), da aeromodelli o da mezzi ritenuti tali.

Nota di DronEzine: Nel pubblicare la tabella di ANSV ricordiamo che, per stessa ammissione dell’Agenzia, Anche nel 2019 non è stato possibile acquisire dati utili per un adeguato approfondimento degli eventi di interferenza, per la sostanziale impossibilità di individuare l’operatore del mezzo aereo a pilotaggio remoto. Quindi si tratta di semplici segnalazioni, e non c’è nessuna certezza investigativa su questi eventi.
Li riportiamo per ricordare a chi vola di rispettare sempre le distanze e le procedure di sicurezza quando si vola nei pressi di aeroporti, eliporti e aviosuperfici.

⇓ il rapporto completo di ANSV

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