L’esperto legale Francesco Paolo Ballirano risponde ai dubbi dei lettori. Oggi la domanda riguarda un aspirante pilota di SAPR che si è visto negare l’idoneità medica di II classe per via di un diabete insulino-dipendente.Per una volta i nostri esperti son in disaccordo: decisamente pessimista il medico aerospaziale, dottor Giuseppe Caruso, più possibilista il legale, avvocato Francesco Paolo Ballirano.
La risposta del medico:
Purtroppo la normativa aeronautica attuale EASA (che ha sostituito la vecchia normativa JAR FLC3) è restrittiva sulla visita di conseguimento (cioè prima visita) II Classe. Inoltre, sempre secondo la normativa attuale, la 2^ Classe equipara la licenza di pilota privato (PPL) a quella del pilota di SAPR. Si può essere o non essere d’accordo su questo ma attualmente è così.
Pertanto, con tutta la simpatia per il collega medico, devo dirgli che secondo questa normativa e secondo i metodi accettabili di rispondenza il diabete insulino-dipendente prevede la NON idoneità medica al rilascio della Licenza aeronautica di II Classe.
Capisco il disappunto del collega il quale è in possesso di una patente B ma purtroppo trattasi di due cose diverse e distinte.
La prassi ENAC vorrebbe che il candidato si rivolgesse a un AME per la visita di conseguimento; l’AME una volta a conoscenza della patologia dichiarata obbligatoriamente dall’esaminando dovrebbe rilasciare un certificato di diniego (non idoneità). IL richiedente a quel punto con questo certificato dovrebbe rivolgersi a un IMAS (Istituto di Medicina Aeronautica e Spaziale ) dell’A.M., a Milano o Roma ; a sua volta l’IMAS dopo la visita medica invierebbe una relazione all’Ufficio di Medicina Aeronautica di ENAC a Roma, il quale a sua volta confermerebbe la non idoneità.
Ecco perché mi sembra che l’eventuale azione legale che il medico in questione volesse intraprendere ad oggi secondo me sarebbe senza successo in quanto il giudice si richiamerebbe alla normativa stessa.
Se poi la normativa di cui sopra dovesse variare o quantomeno “essere meno restrittiva” per i conduttori di SAPR allora se ne riparlerà.
La risposta del legale:
Se il diabete insulino-dipendente non inficia nel corretto e sicuro pilotaggio del SAPR, in teoria una flebile possibilità di ottenere un certificato medico di idoneità vi potrebbe essere. Non voglio creare false illusioni ed il parere dell’esperto AME è da tenere nella massima considerazione, ma mi pare opportuno segnalare che tra le varie soluzioni che possono essere adottate in caso di questioni controverse come quella in esame, quanto disposto dall’art. 11 (dal titolo “Clausola di flessibilità, revisione del giudizio medico e limitazioni del certificato medico”) del Regolamento ENAC “Organizzazione sanitaria e certificazioni mediche d’idoneità per il conseguimento delle licenze e degli attestati” (il Regolamento in parola è stato emesso dall’ENAC in applicazione della normativa europea sul tema) in cui viene stabilito che vi è la possibilità di rilasciare un certificato medico di idoneità con determinate limitazioni. Tale procedura viene definita come deferimento della decisione all’AMS nel caso di giudizio di non idoneità e trova applicazione nell’eventualità in cui i requisiti medici per il rilascio del certificato non sono pienamente soddisfatti. L’AMS (struttura aeromedica dell’ENAC), in funzione della rilevanza dei singoli casi, può emettere un certificato di idoneità “limitato” ed ai fini di tale decisione deve valutare i seguenti aspetti:
a) il deficit medico in relazione al contesto operativo;
b) la capacità, l’abilità e l’esperienza del richiedente nell’ambiente operativo in questione;
c) l’effettuazione di un test medico in volo / al simulatore, se necessario;
d) la necessità di applicare eventuali limitazioni al certificato medico o al rapporto medico ed alle licenze.




