Come ho volato legalmente e da hobbysta con un drone sopra un Parco Nazionale

* * Aggiornamento: Leggi la nostra guida aggiornata su come volare col drone nei parchi naturali e nazionali 

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Tra le tante limitazioni che volenti o nolenti bloccano il sorvolo di certe zone o estese aree sia ai piloti professionisti sia a quelli amatoriali, sono comprese anche i Parchi Nazionali.
Quindi dopo ave consultato il sito www.d-flight.it che stando al regolamento ENAC ed.3 riporta le limitazioni al volo di tutti i SAPR ovvero sistemi aeromobili a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni, occorre oltretutto verificare se la zona apparentemente lontana da aree congestionate e da persone, non sia effettivamente all’interno di un parco nazionale.

In effetti le limitazioni di sorvolo dei parchi naturali e sopratutto di quelli nazionali, sono evidentemente attive per non disturbare la fauna, specialmente nei periodi di riproduzione.
Non è che sia vietato bene inteso, ma prima di sorvolare tali zone occorre richiedere i permessi all’Ente Parco che ha richiesto la segregazione dello spazio aereo.
Tale permesso sino a qualche tempo addietro era riservato solo ai professionisti che con adeguata documentazione dimostravano di dover svolgere un volo con il loro drone per motivi lavorativi.

Volare con un drone da hobbysta all’interno di un Parco Nazionale è possibile?

Un nostro lettore, appassionato di droni  e senza velleità economiche,ha voluto affrontare l’iter burocratico per richiedere il permesso di volare con il suo drone per motivi ludici, sui Monti Sibillini, in Umbria.
Furio Bernardini, con il suo SAPR regolarmente registrato sul portale D-flight, all’epoca non era in possesso del famoso patentino, – ora sappiamo che recentemente ha conseguito l’attestato di pilota di APR per operazioni non critiche – con grande caparbietà e ostinazione è riuscito quindi a fare un volo amatoriale all’interno di un Parco Nazionale.

Riportiamo quindi con grande piacere un articolo scritto di suo pugno con alcune foto scattate per l’occasione.


Di Furio Bernardini

In volo d’inverno sul pian grande di Castelluccio di Norcia (PG)

In data 27 gennaio 2020, ho avuto la soddisfazione di poter effettuare un volo sul pian grande di Castelluccio di Norcia (PG), località posta a 1452 metri di altezza, famosa per i colori con cui si anima durante la fioritura delle coltivazioni di lenticchie particolarmente pregiate. La zona fa parte del comprensorio del parco nazionale dei monti “Sibillini” area rossa in cui per effettuare il sorvolo serve l’autorizzazione dell’ente che gestisce il parco.
La scelta di riuscire a effettuare un volo di carattere ricreativo, o meglio come si dice ora “operazione non critica” sul pian grande è stata motivata dal fatto, che trattandosi di un immenso altipiano privo di ostacoli, senza alberi, pali della luce o altri impedimenti, a cui fa sfondo un contorno di monti, tra cui il monte Vettore, noto per essere a rischio di essere spaccato in due da un’immensa crepa creatasi a causa dei numerosi eventi sismici che hanno interessato la zona, ben si presta per far volare un drone, anche a chi non ha magari molta dimestichezza con il SAPR e quindi consente di effettuare tutte le prove e le manovre che si vogliono sperimentare, senza incorrere nel rischio di entrare in collisione con eventuali ostacoli.

immagine di richiesta autorizzazione
Estratto della lettera di richiesta autorizzazione inviata all’Ente Parco

Attirato quindi dall’idea di poter volare in quel bel pianoro, in un primo momento mi sono consultato con gli esperti della rivista Dronezine di cui sono socio e che mi hanno consigliato di provare a chiedere un’autorizzazione all’ente che gestisce il parco, autorizzazioni che però normalmente vengono concesse solo a titolo professionale.
Nel mese di dicembre del 2019, cercavo pertanto su internet gli indirizzi dell’ente che gestisce il parco nazionale dei monti Sibillini, e non sapendo con certezza a chi dovevo rivolgermi, scrivevo direttamente al presidente dell’ente, una e-mail, chiedendo cortesemente a quale Ufficio dovevo rivolgermi e la prassi da seguire.

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Ai primi del mese di gennaio dell’anno 2020, sempre via e-mail, un ingegnere dipendente dell’ente del parco, mi rispondeva dicendo di inviare una richiesta di autorizzazione all’ente parco motivandola, specificando il tipo di drone utilizzato, la data del volo e eventuali abilitazioni se necessarie.

In data 6 gennaio 2020 inviavo pertanto sempre a mezzo e-mail, una richiesta di autorizzazione all’ingegnere che mi aveva risposto, motivando che si trattava di un volo per fini ricreativi, al fine di effettuare delle riprese amatoriali sul pian grande, specificavo che avrei utilizzato un DJI Mavic Pro, le caratteristiche del volo, l’orario e la durata e le caratteristiche tecniche del drone. Descrivevo inoltre il piano di volo inserendo le coordinate del punto di decollo e inserivo le norme che regolano il volo amatoriale, ovvero, altezza massima, volo a vista e via dicendo.

immagine di volo drone monte sibillini w

Dopo solo due giorni, ovvero in data 8.1.2020, mi veniva inviata l’autorizzazione al volo sempre a mezzo e-mail dall’ente del parco, con la motivazione che il volo rientrava nel disciplinare che regola lo svolgimento della attività sportive e che non disturbava la fauna.
Sempre su indicazioni degli esperti della rivista DronEzine appuravo che l’area rossa che delimitava il parco, per i voli amatoriali, non necessitava dell’autorizzazione da parte dell’ENAC e quindi non serviva la procedura per ottenere anche un NOTAM e di conseguenza in data 27 gennaio mi recavo sul posto e effettuavo il volo coadiuvato dall’amico SABBATINI Stefano che mi supportava anche nel controllo visivo del SAPR e mi seguiva in questa avventura.

immagine di autorizzazione concessa

Come da programma partivamo dalla città di Spoleto (PG) alle ore 09.00, giungevamo sul pian grande alle ore 10.40 e armavamo il drone posizionando una landing pad sul piano. Il tempo ci aiutava in quanto era nuvoloso ma non vi era presenza di nuvole che avrebbero impedito il volo, inoltre a causa del clima eccezionale di quest’anno non vi era presenza di neve e la temperatura era relativamente accettabile in quanto vi erano 3 gradi sopra lo zero.
Armato il drone alle ore 11.00 poi si decollava e venivano effettuato tre sorvoli e relativi atterraggi per una durata di circa 20 minuti a volo, come comunicato all’ente.
Durante il secondo volo il radiocomando segnalava che il vento era troppo forte e consigliava l’atterraggio del drone, ma trattandosi di raffiche sporadiche, temporeggiavamo tenendo il drone a quota bassa e poco dopo riprendevamo a volare.
Effettuavamo le foto e le riprese video e alle ore 12.00 terminavamo come comunicato all’ente i voli.

immagine di parco nazionale monti sibillini

Unico inghippo durante i voli, è stata la dimenticanza di portare al seguito un paio di guanti, perché a causa della bassa temperatura e delle raffiche di vento gelate, al secondo volo lo scrivente che pilotava il drone, aveva le mani talmente intirizzite dal freddo, al punto di faticare a controllare gli stick della ground station, ma a parte questo piccolo inconveniente l’esperienza ne valeva la pena.
Il tempo purtroppo ha influito e limitato la qualità delle riprese, in quanto le nuvole basse coprivano le cime dei monti all’orizzonte, inoltre in questo periodo, il piano non fiorito non lascia spazio a foto o riprese pittoresche in quanto sembra un grande campo arato, ma l’esperienza è stata comunque splendida.
Al termine del volo ci recavamo nel piccolo paese di Castelluccio, a bere un te caldo, luogo dove ancora si vede la devastazione dell’ultimo sisma che ha devastato l’Umbria e dopo essersi scaldati lo stomaco raggiungevamo il paese di Preci (PG) che rimane di strada per il ritorno alla città di Spoleto (PG) da dove siamo partiti, per gustare degli ottimi piatti a base di tartufo nero pregiato presso il famosissimo ristorante pizzeria “Il Castoro” molto noto nella zona per l’ottima qualità dei cibi e dai prezzi modici.
Alle 16.00 rientravamo a Spoleto (PG) dove nonostante il freddo eravamo soddisfatti per la bellissima esperienza di volo in un parco.
Furio Bernardini

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