Tra le possibili applicazioni dei droni civili, un occhio di riguardo e viene dal settore della agricoltura. Prima di passare alla irrorazione o spraying vero e proprio, cosa peraltro non sempre permessa dall’attuale normativa italiana, è necessario verificare lo stato di vigore delle coltivazioni.
Nella maggior parte dei casi queste attività vengono svolte sopra a campi coltivati, quindi anche in zone non densamente popolate con droni ad ala fissa, che permettono un miglior rapporto tempo di volo / cambio batterie, ma non vengono disdegnati nemmeno gli APR – velivoli a pilotaggio remoto – ad ala rotante, i cosiddetti multirotori, dato che permettono una più sensibile precisione di movimento.
Sono tante le soluzioni anche italiane pronte al volo per eseguire questi preliminari test sullo stato di salute delle proprie piante e la statunitense Draganfly propone un drone quadrimotore in combo con una fotocamera multispettrale, che è il vero fulcro per questo tipo di indagini.
Si tratta di una fotocamera multispettrale, prodotta da Micasense, in grado di restituire immagini ricavate dalle differenti gamme dello spettro visivo. Opzionalmente a tale camera sorretta da un inevitabile gimbal a 2 assi, possono essere collegati sensori esterni, quali GPS, porta ethernet o seriale.
I facoltosi agricoltori americani, potranno acquistare il pacchetto base a poco meno di 20.000 dollari.







