Recensione Mavic Air 2: Prova in volo, Video e Prezzi

Dopo gli articoli introduttivi e le prime impressioni a terra, e dopo aver testato la funzione di aggiramento ostacoli, presentiamo oggi una recensione del Mavic Air 2 abbastanza completa, che include le principali doti di volo e di registrazione del drone DJI, ossia informazioni utilissime ai futuri acquirenti per decidere se acquistare il nuovo drone della DJI.

Seguiranno certamente approfondimenti su svariati temi, come abbiamo fatto qui a proposito del sistema anti collisione o aggiramento ostacoli APAS v.3.0 e all’Active Track, caratteristiche sicuramente apprezzate dagli sportivi che amano le video riprese in selfie mode e che danno a questo drone una marcia in più, anche all’interno della stessa flotta DJI, fornendo per ora un primato di riconoscimento e aggiramento ostacoli superiore anche al Mavic 2.

Diciamo subito che, per scrivere questa recensione, abbiamo provato la versione Mavic Air 2 con il solo drone e una batteria, gentilmente concessa in test da DJI ARS.

Caratteristiche del drone Mavic Air 2

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Il Mavic Air 2 prima del decollo

Le caratteristiche tecniche di rilievo del drone DJI Mavic Air 2 sono quelle elencate qui di seguito:

  • Dimensioni da Richiuso 180×97×84 mm – Aperto: 183×253×77 mm
    Distanza diagonale interasse tra motore e motore 302 mm
  • Peso 570 gr
  • Autonomia di volo dichiarata circa 33-34 minuti
  • Velocità massima in modalità sport 68 km/h – 19 m/s
  • Sensori evitamento ostacoli: frontali, posteriori e inferiori
  • Distanza del controller dichiarata: 10 km in FCC, mentre in Europa 6 Km in CE
  • Frequenza di lavoro: 2,4Ghz e 5,8Ghz tramite protocollo OcuSync 2
  • Camera:  12 e 48 Mpx
  • Formato foto: JPG + DNG/RAW
  • Videocamera: con capacità di registrare in 4K sino a 60fps e FullHD sino a 120fps
  • Profili colore: D-Cinelike, Normale
  • Bitrate: 120 Mbs
  • Gimbal per ammortizzare i movimenti su 3 assi
  • Memoria interna 8Gb e supporto per MicroSD
  • Massima dimensioni smartphone supportati: 180×86×10 mm (altezza×lunghezza×spessore)
  • Ricezione sistemi satellitari: GPS e Glonass

DJI Mavic Air 2: Prime impressioni

Se avete letto il nostro articolo sulle prime impressioni che abbiamo avuto quando abbiamo estratto il Mavic Air 2 dalla sua confezione, stilisticamente perfetta e molto pulita, sapete già che sono state molto positive. Unico neo la poca luminosità dei led di carica della batterie del radiocomando – che con lo smartphone diventa pesantino – e le ridotte dimensioni nonché la scarsa luminosità dei led che indicano lo stato di carica delle batterie del drone. In una giornata soleggiata occorre davvero metterci una mano davanti per fare un po’ di ombra e poterli vedere.

Come vola il Mavic Air 2

DJI  è sempre al top! Ancora una volta questo drone si interpone con maggiore autorevolezza tra il peso piuma Mavic Mini e il fratello professionale Mavic 2 Pro o Zoom. Il Mavic Air 2 è decisamente più performante del piccolo Mavic Mini, data la presenza dei sensori e la resistenza al vento, mentre per quanto riguarda l’aggiramento degli ostacoli è superiore persino al Mavic 2.

Vola ovviamente come ci si aspetta da un drone prodotto da DJI: perfettamente fermo in hovering, riprese altamente stabilizzate grazie alla tecnologia del gimbal a 3 assi. Diciamo che il colosso asiatico leader nella produzione di droni ci ha abituato a un tipo di volo che declassa tutte le abilità del pilota a semplice utilizzatore e – tante volte ce ne fosse stato bisogno – la prova di volo per la recensione del Mavic Air 2 ce lo stra-conferma. Questo ci ferisce un po’ nell’orgoglio, ma ne beneficerà sicuramente tutto il comparto che si occupa di droni, regalando una maggiore sicurezza e tranquillità.

Sensori ed evitamento di ostacoli

A proposito di sicurezza ricordiamo che se i sensori anteriori e posteriori del Mavic Air 2 insieme al sistema APAS 3.0 forniscono un’ottima protezione, ma non bisogna approfittarne, prima di tutto perché un sistema automatico non sostituirà mai l’uomo / pilota che dovrà valutare con attenzione tutto l’ambiente circostante prima e durante il volo. Secondo perché il drone Mavic Air 2, non ha i sensori laterali, quindi occhio alle funzioni automatiche denominate Quick Shot, dove il drone vola in cerchio: Circle, Orbit o l‘Active Track in modalità Parallel (il soggetto viene seguito non posteriormente, ma lateralmente, con marcia in parallelo).

immagine di mavic air 2 in volo DSC 4560

Autonomia di volo

Grazie alla notevole autonomia di volo che sulla carta arriva a quasi 34 minuti, in assenza di vento e con la giusta temperatura, possiamo dire di aver testato il Mavic Air 2, anche con forte vento e spesso in modalità sport.
Ovvio che in queste condizioni il tempo per poter rimanere in aria cala notevolmente, ma siamo sempre rimasti vicino ai 30 minuti. Il che permette di poter volare in sicurezza e avendo un certo lasso di tempo per poter pensare cosa voler riprendere e quale manovra cinematica voler eseguire con questo drone pieghevole. In verità, come per tutte le cose sarebbe sempre meglio pianificare prima sia il volo sia le inquadrature che si vogliono realizzare.

Rumorosità

Il Mavic Air 2 monta eliche davvero silenziose che combattono tranquillamente con quelle del fratello maggiore. Già a qualche decina di metri sopra di noi e in assenza di vento o senza fare manovre strane e veloci, produce davvero pochi decibel. Nulla a che vedere con il ronzio tipico del Mavic Mini che con le eliche piccole, sembra davvero uno stormo di api.

Stabilità

Come già detto stabilità eccellente derivante dal peso di oltre 500 grammi che lo rende resistente agli attacchi di Eolo e certamente al solito firmware e alla sensoristica di bordo prodotta da DJI.

Modalità di volo Smart

Abbiamo anche provato le modalità intelligenti o per piloti pigri come ci piace definirli, ovvero i Quick Shot: con Dronie il drone si allontana in linea retta diagonale verso l’alto riprendendo il soggetto inquadrato, mentre con Circle gira in tondo intorno al soggetto e con Spirale fa la stessa cosa, ma compiendo un movimento ascensionale. Di sicuro effetto Asteroid, dove combina la modalità Ascesa, chiudendo il video con un effetto terra ripresa dallo spazio. Tutti giochini già presenti anche nel vecchio Mavic Air e nei soliti droni DJI. Non ci hanno emozionato, ma c’erano e le abbiamo provate ugualmente.

Il Return to Home, invece è cambiato parecchio. Oltre ad avere la possibilità di essere aggiornato, andando nella applicazione DJI FLy e scegliendo il punto del radiocomando invece che quello fissato a terra al momento della accensione, avviene in caso di batteria molto scarica in modo particolare.

Una scelta intelligente quella di DJI, che in caso di batteria molto bassa, ad una certa distanza dal punto di Home, gli fa eseguire un calo di quota mentre ritorna a gran velocità. In poche parole il Mavic Air 2 esegue una diagonale (anziché un tragitto alla stessa quota impostata) e poi una discesa sul punto del ritorno. In questo modo si perde meno tempo e si migliora l’efficienza del volo che non fa atterrare il drone sulla verticale sulla scia prodotta dalle proprie eliche.

Abbiamo provato anche le modalità Sport, Tripod e Normal, a cui si accede sia da applicazione, sia dallo slider comodo situato in mezzo al radiocomando. Nulla da dire su tali tipi di volo. In Sport il Mavic Air 2 raggiunge la sua velocità di 19 m/s ovvero 68,4 km/h e si riescono a fare riprese dinamiche davvero simpatiche. (Vedere il video in testa all’articolo al minuto 3:52).

Applicazione DJI Fly, un punto debole del Mavic Air 2?

immagine di radiocomando mavic air 2 DSC 4480

Il Mavic Air 2 e il Mavic Mini condividono non solo le forme e i colori, ma anche la stessa applicazione. A proposito abbiamo mai detto che le forme e la livrea del Mavic Mini e del Mavic Air 2 non ci fanno impazzire? Beh questo non vale nel punteggio della recensione, ma sono droni abbastanza anonimi a nostro avviso, al contrario del vecchio Mavic Air che era proprio bello. Ma è questione di gusti, come si diceva.

L’applicazione DJI Fly per inciso lavora solo con un certo tipo di hardware montato su un certo tipo di device, il che significa che prima di acquistare il Mavic Mini o il Mavic Air occorre verificare di avere uno smartphone presente nella lista di compatibilità mostrata sul sito DJI.

Rispetto alla vecchia DJI GO 4, DJI FLY è molto più semplificata, con le indicazioni a schermo che hanno dimensioni molto più piccole e alle volte quasi difficilmente notabili. Ad esempio, le indicazioni di presenza ostacoli anteriori o posteriori nella DJI GO 4 avevano una specie di radar, con curve colorate di arancione o rosse che davano immediatamente l’idea della vicinanza o meno dell’ostacolo. Ora si trovano solo delle linee colorate di colore arancione ai bordi della schermata principale.

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App DJI Fly, le barre arancioni in alto e in basso indicano la presenza di ostacoli davanti e dietro al drone

Certo il telefono avverte il pilota con una sonorità tipica e uguale alle precedente versione, ma forse sarebbe stata carina una modalità di avviso più evidente. Anche la carica delle batterie e la durata residua di volo si trovano sempre in alto, ma con caratteri più piccoli e manca la barra colorata che da verde passava a rossa, indicando a colpo d’occhio quanta batteria rimanesse.

Altre funzioni sono poco accessibili e forse anche inferiori di numero, ma la filosofia dietro al Mavic Air 2 e al Mavic Mini evidentemente è quella del drone dedicato a una utenza consumer / prosumer con meno fronzoli e più facilità d’uso.

Radiocomando

controller del mavic air 2
Il radiocomando del Mavic Air 2

E qui siamo molto combattuti nel dare la nostra opinione. Nelle prime impressioni a terra, all’inizio eravamo titubanti e anche perplessi sulle dimensioni del controller del Mavic Air 2: non si capiva perché fosse così grande.

In fin dei conti il sistema di trasmissione OcuSync 2 è presente anche sui Mavic 2, ma il suo radiocomando è grande perché ospita addirittura un display LCD al centro. Certo le batterie, avendo maggiore spazio all’interno, offrivano maggiore autonomia, ma eravamo abbastanza dubbiosi. Facendo due o tre voli, però, ci siamo resi conto che tenere in mano il radiocomando con questa nuova forma e con le gomme posteriori anti scivolo dava un senso di controllo davvero efficace, quindi la nostra asta del giudizio si è spostata a favore della nuova scelta di DJI.

Dopo molti altri voli nei giorni successivi, una volta installato nella parte superiore un telefono da quasi 6 pollici, il radiocomando comincia a diventare pesante, sopratutto se consideriamo la possibilità di poter volare ininterrottamente per una mezzora.

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Dettaglio della trasmissione radio del Mavic Air, con qualità del segnale, frequenza radio e distanza massima presunta

Mancano, come per quasi tutti i controller DJI, dei punti nei quali fissare una cinghia a tracolla, da sempre usata dai modellisti, per ovviare al problema del peso dei radiocomandi. Siamo certi che verranno prodotte con l’after market soluzioni di terze parti.

Rimangono valide le altre considerazioni fatte in questo articolo, sulla fruibilità dei vari pulsanti, anche se manca la rotella del controllo dell’esposizione, ma in questo caso non abbiamo un Mavic 2 da pilotare. E tutto sommato i controlli di bilanciamento del bianco, dello shutter e dell’esposizione, sono abbastanza agevoli. Il fuoco è fisso – lo ricordiamo – e anche il diaframma non si muove da 2,8. Che i led indicatori della carica della batteria siano pochi luminosi, lo abbiamo già detto, ma lo ripetiamo.

Ocusync 2 e distanza massima del Mavic Air 2

Coloro che sperano di trovare in questo articolo un test sulla distanza effettivamente raggiunta con il Mavic Air 2, che utilizza il collaudato protocollo Ocusync 2 per il controllo radio e il ritorno video, possono passare automaticamente al paragrafo dopo. Infatti non abbiamo eseguito alcun test di distanza massima raggiungibile, perché non volevamo / potevamo infrangere pubblicamente i regolamenti imposti dalla authority aeronautica.

In rete ci sono decine se non centinaia di prove in tal senso e avrete capito che comunque, qui in Italia e in generale in Europa, dato che la modalità di utilizzo degli apparecchi radio-elettronici è normata dalla CE, non si raggiungono i 10 Km dichiarati di DJI. I dati di targa parlano comunque di 4 Km che sono ovviamente una distanza notevole.

Nelle nostre prove abbiamo tenuto il drone sempre a vista, volando velocemente anche dietro a qualche fronda di albero, sia a 2,4 sia a 5,8 Ghz e non abbiamo mai avuto un lag video o una disconnessione.

Le modalità di volo e registrazione avanzate, Follow Me / Actve Track con evitamento ostacoli e APAS v3.0 (Advanced Pilot Assistance System), le abbiamo provate con grande soddisfazione e raccontate in modo approfondito in questo articolo, che vi invitiamo a leggere: Mavic Air 2, Follow Me con Active track, una bella sicurezza con il sistema aggiramento ostacoli.

Sezione Video e Foto eccellente per un amatore e appassionato e molto buona per un fotografo professionista

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Foto aerea scattata dal drone DJI Mavic Air 2, vedi dopo per scaricarla in formato Raw

Non siamo fotografi professionisti e tanto meno dei videomaker, ma in tutti questi anni stando fianco a fianco di veri talentuosi, ci siamo fatti una idea di cosa sia richiesto da questo tipo di droni.

Fotografie scattate dal Mavic Air 2

Sul comparto fotografico, mancano le possibilità di regolazione del diaframma e il sensore si ferma a poco più di mezzo pollice, 1/2,3″ per l’esattezza. Quindi la metà di un Mavic 2 Pro. Il fatto che si possa scattare in Raw, per poter elaborare in seguito gli scatti realizzati con Lightroom Photoshop o similari, è un valore aggiunto. La questione delle foto a 48Mpx, seppur aumentando il dettaglio, non ci convince sino in fondo: se il sensore permette 12 Mpx nativi, per arrivare a 48, qualche artificio software deve essere fatto. Diciamo che qualche dettaglio in più si ottiene, ingrandendo all’eccesso la foto restituita dal Mavic Air 2, però rimaniamo dubbiosi.

Sempre in tema di foto, non male la modalità Smart che riconosce un set predefinito di scene e adatta luminosità e contrasto automaticamente. L’effetto è gradevole e le foto acquisite sono immediatamente condivisibili sui social network senza ulteriori post produzioni.

Valide le opzione AeB ovvero di Bracketing a 3 e 5 scatti, ma gli stop non sono selezionabili. Questioni tecniche da fotografi, cioè stabilire quanto aprire o chiudere l’ingresso della luce nel sensore per ogni scatto AeB. Discreto anche il modo HDR anche se non ne siamo appassionati, al contrario di molti altri.

A nostro avviso quindi le foto sono molto meglio rispetto al Mavic Mini, un gradino superiore anche alla vecchia versione del Mavic Air, ma certamente inferiori al Mavic 2 Pro.

Questa foto scattata leggermente in controluce è disponibile anche in formato grezzo Raw cliccando sul seguente link per darvi la possibilità di fare le vostre valutazioni (attenzione il file pesa 10 Mbytes).

Filmati registrati dal Mavic Air 2

Semplicemente leggendo la specifiche tecniche del costruttore, si evince che il Mavic Air 2 sia un pelino meglio non solo del piccolo Mini, ma anche del Mavic 2, almeno per quanto riguarda la possibilità di registrare video in UltraHD ovvero in 4K sino a 60 fps. Il che gli garantisce una discreta fluidità e un effetto più cinematico. Effetto movie che include due profili colore, uno Normale e uno D-Cinematic. Non saranno sufficienti per un professionista, ma sono tanta roba per un amatore che potrà post produrre le registrazioni variando molti parametri.

Sono proposte anche le possibilità di eseguire HyperLapse, cioè filmati che velocizzano le riprese circostanti, ad esempio dall’alba al tramonto visti in qualche secondo. Ovvio che la durata massima della batteria è di una mezz’oretta per cui andranno limitate in tal senso. Di sicuro effetto con un soggetto particolarmente attraente.

Prezzo del Mavic Air 2

I prezzi di listino del Mavic Air 2, disponibile in due versioni (una più basic e una più completa) sono i seguenti:

  • € 1.049,00 per la versione Fly More Combo, comprensiva di borsa per il trasporto, 3 batterie, un doppio sei di eliche di ricambio e una serie d filtri ND (Neutral Density)
  • € 849,00 per la versione più economica, con il solo drone, 1 batteria e un paio di eliche di ricambio

Considerando che le batterie costano circa 115 euro l’una, e che nella versione combo ne sono comprese 3, oltre ai filtri, oseremmo dire che conviene sicuramente l’opzione più completa. Per quanto riguarda  la decisione se acquistare un Mavic 2 oppure il nuovo Mavic Air 2, dipende dalle possibilità di spesa e dall’utilizzo desiderato. Difficile fare un paragone o fornire un consiglio in tal senso.
Parlando del costo è il caso di menzionare anche la copertura offerta dalla DJI Care Refresh, che garantisce la sostituzione del drone (sino a due volte) in caso di danni accidentali.

Dove comprarlo

Il Mavic Air 2 è acquistabile presso lo store internazionale DJI e presso i rivenditori nazionali tra i quali DJI ARS (che ci ha concesso in prova il drone usato per questa recensione).

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