Delivery: e se i droni prendessero un passaggio sul bus o sul tram?

È ormai sempre più chiaro che, al di là delle riserve sulla sicurezza e quindi delle inevitabili restrizioni normative che ne conseguono, il tanto atteso e ricchissimo business del drone delivery è al momento più a terra rispetto alle previsioni per via anche (e forse soprattutto) delle evidenti inefficienze che ancora gravano su questo servizio innovativo rispetto alla sua versione tradizionale (vedi qui lo studio sul confronto tra droni e furgoni) e, non ultime, le questioni logistiche che complicano soprattutto gli scenari urbani nei centri delle città.

Non è un caso, infatti, che i pochissimi progetti al momento in corso riguardano esclusivamente aree di periferia, dove il traffico è estremamente ridotto, gli assembramenti di persone meno significativi e frequenti, e soprattutto c’è più spazio per trovare il modo di stabilire dei corridoi aerei senza ostacoli imprevisti, sicuri per il volo dei droni corrieri e per i cittadini.

Ma se i droni si dividessero il carico e il lavoro con altri veicoli, ad esempio prendendo dei passaggi sul tetto degli autobus o dei tram? Consumerebbero meno energia, allungando di conseguenza la durata e il raggio del loro volo, e sarebbero anche più sicuri per tutti, riuscendo inoltre ad attraversare le aree congestionate.

Certo per gestire il tutto ci vorrebbe un algoritmo complesso e preciso, in grado di “incastrare” alla perfezione tempi e percorsi di molteplici velivoli e veicoli adibiti al loro trasporto, capace anche di seguire in automatico “un piano B” in caso di possibili imprevisti, una sfida che i ricercatori della Stanford University hanno deciso di raccogliere, portando avanti una ricerca super interessante, secondo la quale i droni, sfruttando un passaggio sui mezzi pubblici, sarebbero in grado di estendere il loro range di servizio fino al 360% rispetto al semplice volo diretto.

Il nostro approccio mira a ridurre al minimo il tempo massimo necessario a completare una consegna. Combinando le forze (dei droni e dei mezzi pubblici) possiamo raggiungere benefici commerciali e impatto sociale significativi“.

Il sistema sviluppato dai ricercatori, oggetto di un paper presentato la scorsa settimana alla IEEE International Conference on Robotics and Automation (ICRA), può al momento gestire fino a 200 droni impiegati nella consegna di fino a 5000 pacchi. La rete di intelligenza artificiale è adatta a scenari urbani con un massimo di 8 mila fermate, e in particolare gli esperimenti sono stati condotti nelle città di San Francisco e Washington, D.C.