Caso Gatwick: risarcita con 200 mila sterline la coppia che fu arrestata ingiustamente

Mentre in tutto il mondo gli aeroporti e i voli stanno tornando pienamente operativi, arriva dall’Inghilterra una notizia sul caso dell’aeroporto di Gatwick che verso fine dicembre 2018 venne bloccato per giorni per via della presenza presunta – ma mai appurata – di uno o più droni che mettevano a repentaglio la sicurezza degli aerei in fase di decollo o atterraggio.

In quell’occasione, nonostante alcuni testimoni fossero certi di aver avvistato i droni, la polizia inglese non fu capace di trovare alcuna prova della loro presenza, nessuna foto o video credibile, ciononostante si diede da fare in lungo e in largo per indagare sull’accaduto e assicurare i presunti colpevoli alla giustizia.

Terroristi musulmani che volevano uccidere migliaia di persone? Ambientalisti radicali intenti a protestare contro l’inquinamento ambientale causato dai voli aerei? Magari lo scherzo di cattivo gusto di qualche ragazzino o lo sconfinamento di qualche pilota inesperto in uno spazio aereo vietato? Tra le tante ipotesi, la polizia del Sussex – sotto forte pressione – scelse di puntare il dito contro Paul ed Elaine, una coppia di Crawley, una piccola cittadina a circa 10 km a sud dell’aeroporto internazionale di Gatwick. Gli agenti fecero irruzione in casa della coppia e arrestarono i due, salvo poi dimostrare di non avere prove sufficienti e rilasciarli senza accuse formali dopo oltre un giorno di fermo e interrogatori.

polizza temporanea assicurazione per lavoro con i droni

A distanza di quasi un anno e mezzo da allora, la giustizia britannica ha stabilito che il loro arresto fu illegale, e perciò – considerate anche le circa 36 ore di prigionia trascorse prima di essere rilasciati – dovranno essere risarciti con 200 mila sterline dalla polizia del Sussex (cifra che si somma agli enormi costi già sostenuti per le indagini), ai quali si aggiungono le scuse formali a mezzo lettera dell’Assistente Capo.

Si chiude così, con la beffa finale, l’ultima “sotto-trama” nata sulla scia dell’episodio di Gatwick, finita con un imbarazzante buco nell’acqua. E chissà se mai avremo l’opportunità di verificare quanto abbiano migliorato la situazione non tanto le modifiche alla normativa sui droni in UK, ma gli ingenti fondi investiti dal governo di Sua Maestà per migliorare la sicurezza degli aeroporti britannici, dotandoli tra l’altro di innovativi (e costosissimi) sistemi antidroni. Ammesso che la prossima volta, almeno, i droni ci siano.

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