App per droni DJI Fly v.1.1.8 – sistemata la compatibilità con Android 11 e maggior riservatezza dei dati

DJI Fly la applicazione per il controllo dei droni Mavic Mini e Mavic Air 2 giunge alla versione 1.1.8 che corregge alcuni bachi e crash della app e garantisce oltre alla compatibilità con i sistemi operativi Android v11, un maggior controllo sulla privacy degli utenti.

Pensata per essere molto facile da usare per gli utenti del drone da 249 grammi di casa DJI, cioè il Mavic Mini e in seguito utilizzabile anche per l’ultimo drone prodotto dal leader asiatico ovvero il Mavic Air 2; la applicazione DJI Fly, che certamente è molto più semplificata,  non è di certo più leggera dalla precedente app DJI GO 4 utilizzabile per alcuni altri droni della stessa marca.

Applicazione per i droni DJI Fly v1.1.8 risolte le incompatibilità con Android v11

Su alcuni dispositivi con il sistema operativo Android si bloccava spesso producendo antipatici momenti nei quali non erano visibili ne la telemetria ne le immagini di ritorno dei droni in volo.
Per non parlare poi della versione 11 del Robottino Verde, sul Google Play è pieno di segnalazioni che la versione precedente (1.1.6) della app, non ne voleva sapere di funzionare dopo aver fatto l’upgrade alla sistema operativo  Android v11.

immagine di app dji fly blocco android 11
Errori di gioventù? Può darsi, in ogni caso con la versione 1.1.8 il produttore asiatico dichiara nelle note di rilascio di aver corretto alcuni bachi e di poter adesso  visualizzare lo spazio di archiviazione rimanente sulla scheda di memoria interna al drone. Viene inoltre annunciata la compatibilità con la versione 11 di Android.

Nessun nota relativa alla modalità Local Data, per la quale si trovano diverse possibilità di setting nel menu Privacy, dentro alle impostazioni del proprio Profilo. Senza quindi entrare nella sezione Vista Fotocamera.

Sulle applicazioni DJI Pilot destinati ad alcuni droni di classe Enterprise, esiste da tempo il modo Local Data. Che di fatto garantisce un anonimato dell’utenza, non passando mai e in alcun modo i dati ai server asiatici.
Se ne parlava già nel 2017, anno in cui DJI annunciava il Local Data Mode per la serie di droni Enterprise a seguito della lamentele americane.

Ora anche per il Mavic Mini e il Mavic Air 2, con la release 1.1.8 della applicazione per Androis e iOS DJI Fly, viene garantito un ulteriore livello di privacy ai piloti potendo inibire la trasmissione.
Nelle impostazioni nella tabella Privacy, si trovano i settaggi di alcune impostazioni che permettono di selezionale il livelli di privacy o meglio di interruzione dello scambio di dati con i vari server di DJI.
Si può selezionare di non aver più alcun colloquio tra la applicazione e di conseguenza il drone e la casa madre. Inibendo la ricezione delle mappe indicanti la zona di volo, l’aggiornamento dei firmware e delle NoFlyZone, (che comunque saranno impostate sul firmware in maniera predefinite, non si riescono a disabilitare).

Nessun colloquio con la rete, una soluzione applicabile già da tempo

Tecnicamente la stessa cosa era fattibile e gli utenti più smaliziati lo hanno sempre fatto, inibendo qualsiasi comunicazione con la rete mobile al device sul quale era installata la applicazione durante il volo.
Tra l’altro utilizzare uno smartphone o un tablet dedicato solo ai droni è una best practice che consigliamo caldamente.
Nei sistemi operativi Android basta andare sulle impostazioni di sistema nella gestione App e selezionare la DJI Fly e togliere la spunta sulle comunicazioni di rete.

Blocco di alcuni indirizzi IP con firewall o modifica del file host

Gli smanettoni veri e propri in passato avevano addirittura installato un piccolo firewall portatile – ad esempio NoRoot FireWall – inibendo  questi indirizzi internet:
flysafe-api.dji.com
dji.com
www.dji.com
developer.dji.com
mydjiflight.dji.com
account-api.dji.com
api.djiservice.org
sentry.djiops.com
app-h5.dji.com
active.dji.com
statistical-report.djiservice.org
click.dji.com
mimo.skypixel.com
events.mapbox.com

Ricordiamo che in ogni caso, se poi a casa o in ufficio, si attiva il WiFi e si toglie il guinzaglio alla applicazione, essa colloquierà comunque con la casa madre, alla ricerca di aggiornamenti e che poi metterà alcuni flag sul drone per obbligare alcuni aggiornamenti altamente necessari.
Il supporto tecnico di DJI dice anche che sul proprio store non compare ancora l’ultima versione, occorrerà aspettare qualche giorno.