DJI Mavic Air 2, con un aggiornamento rimane stabile sino a 30 metri anche all’interno e senza GPS

Grazie a un aggiornamento del firmware il  drone DJI Mavic Air 2 può rimanere stabile in hovering anche al chiuso e senza ricevere alcun segnale GPS.

Il sistema di posizionamento visuale chiamato VPS dalla stessa DJI; permette a tutti i droni da loro prodotti di rimanere fermi immobili nella stesso posto e alla stessa altezza anche in assenza del segnale GPS.
Quindi in luoghi chiusi o che non riescono a ricevere i segnali delle varie costellazioni di satelliti artificiali: GPS, Glonass, Galielo, Beidou; (Il Mini 2 riceve le prime tre costellazioni).
Con un paio di sensori posti sulla pancia del drone, i tecnici cinesi riescono a fare questo miracolo che era impensabile sino a qualche anno addietro.
In alcuni droni tipo il Mavic Air 2 ad esempio si trovano anche altri sensori oltre a quelli ottici ed entrambi servono per l’appunto per fare in modo che il drone rimanga fermo li in aria come se fosse un chiodo. Anche in completa assenza del segnale satellitare per l’appunto.
Ma per eseguire questo tipo di comportamento c’è un limite fisico, ovvero oltre una certa altezza i sensori non riescono a svolgere il loro lavoro, pertanto tale funzionalità era limitata a qualche metro.

Mavic Air 2 con sistema VPS mantiene stabilità e quota sino a 30 metri

immagine di DSC 4428 web
Sensori ottici per il posizionamento VPS senza segnale satellitare

Con l’aggiornamento firmware v01.00.0460  per il DJI Mavic Air 2, tale limitazione è stata sbloccata e il limite di distanza dal terreno nel quale il sistema VPS è attivo e funzionante è di 30 metri.
Tra l’altro piccoli droni come il TELLO, prodotto da RyzeTech e con la tecnologia DJI al suo interno, poteva in effetti essere sbloccato e “leggere” il terreno sottostante sino a 30 metri.
Viene quindi naturale pensare che alcune funzionalità siano appositamente tenute bloccate o costrette per motivi che non sono certamente tecnici.

Come eseguire gli aggiornamenti del firmware dei droni DJI

immagine di aggiornamenti firmware mavic air 2 1
Eseguire gli aggiornamenti del firmware è molto semplice e non serve collegarlo al computer con il cavo e il programma DJI Assistant 2.

  • Basta lanciare la applicazione DJI Fly,
  • collegare il radiocomando allo smarpthone, e
  • accendere il drone Mavic Air 2.
  • Assicurarsi che tutte le batterie siano ben cariche poi
  • andare nella scheda Impostazioni (3 pallini in alto a destra),
  • selezionare quindi Informazioni e
  • tappare (toccare con il dito) il testo che recita “cerca aggiornamenti“.

Serve una connessione dati, meglio se WiFi, ma va bene anche un connessione con smartphone dato che la pesantezza in Mbyte  del firmware non è mai eccessivo e attendere il riavvio del drone.

Sblocco delle funzionalità via software laddove l’hardware sarebbe disponibile

Ad esempio si potrebbe pensare che le funzioni di Active Track e Follow Me, non siamo implementate sul Mavic Mini e sul recente Mini 2 [leggi la nostra recensione completa sul DJI Mini 2] per motivi commerciali e non pratici in mancanza di hardware.
Certo entrambi non hanno sensori anti collisione e quindi sarebbe una pazzia permettere la attivazione di tale modalità di volo, ma era solo per dire ed effettuare un pensiero laterale.

100 metri di altezza per il ritorno a casa dei nuovi droni DJI

Con l’introduzione della applicazione DJI Fly versione 1.2 e ora la 1.2.1, che supporta il nuovo arrivato di casa DJI, il Mini 2, è stata impostata di default l’altezza del ritorno a casa a 100 metri.
Vero è che i piccoletti e leggeri Mini 2 e Mavic Mini non hanno sistemi per l’evitamento ostacoli, ma tale altezza ci sembra eccessiva. Diciamo che 50/60 metri sono più che sufficienti e permettono già di evitare gli insidiosi tralicci elettrici.
Tale valore ovviamente è liberamente modificabile.

App DJI Fly avrebbe bisogno anche lei di maggiore stabilità
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Per quanto riguarda la applicazione di controllo DJI Fly, va riscontrato a onor di cronaca, che i suoi funzionamenti sono altalenanti. Con un aggiornamento si migliorano e aggiungono alcune cose, ma se ne peggiorano altre.
Quindi gli utenti spesso devono ritornare alla versione precedente.
Se posseggono un sistema operativo Android è un operazione fattibile, per coloro che usano iOS invece la situazione è molto più complicata.

E’ pur vero che è nata come una applicazione di semplice dedicata ai principianti, ma se la politica di DJI è quella di utilizzarla per un numero sempre crescente di droni, come fece all’epoca con la DJI GO e poi con la DJI GO4, alla fine si appesantisce di molto e le probabilità di aggiungere una feature per un tipo di drone, poi finisce per limitarne l’efficacia per un altro.
Con la versione 1.1.8 ad esempio si verificarono una sacco di crash della stessa applicazione.
Con la 1.2.0 rilasciata con la presentazione del drone Mini 2, sono peggiorati alcuni comportamenti per il controllo del Mavic Mini.
Insomma la situazione è complessa e gli utenti sono sempre in attesa di nuovi aggiornamenti per “fixare” (come si dice in gergo) i bugs (bachi software) delle precedenti versioni,

Ragion per cui suggeriamo che se la applicazione o il firmware  non introducono importanti migliorie alla sicurezza del volo e il drone si comporta bene; si può tranquillamente attendere prima di aggiornare e verificare dagli “smanettoni” (coloro che hanno sempre fretta di essere aggiornati in campo tecnologico) se ci sono riscontri positivi.

Visto che abbiamo parlato del Mavic Air 2 vi lasciamo alcune opzioni per l’acquisto:
Il Mavic Air 2 è acquistabile presso lo store internazionale DJI, presso i rivenditori nazionali tra i quali DJI ARS.

    • Ricordiamo che la versione Fly More Combo, comprensiva di borsa per il trasporto, 3 batterie, un doppio sei di eliche di ricambio e una serie d filtri ND (Neutral Density) a euro 1.049,00
    • Oppure la classica versione Standard  meno costosa , con il solo drone, 1 batteria e un paio di eliche di ricambio a euro 849,00

 

 

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