Come volare col drone in presenza di vento [Mini How To]

Il vento è un elemento al quale prestare massima attenzione quando si vola, perché a seconda della sua intensità può  costringere il drone a un lavoro extra per restare stabile o per spostarsi, consumando più velocemente la batteria, ma oltre una certa soglia di intensità può anche spostare il drone a suo piacimento, portandolo dove non vogliamo che arrivi, ad esempio contro un ostacolo o fuori dal nostro controllo.
In meteorologia la definizione della parola vento è questa: “movimento di masse d’aria dovuto a differenze di pressione e temperatura fra due zone atmosferiche”

Perché il vento è un problema

Il vento rappresenta una variabile imprevedibile, che può comparire o cambiare forza e direzione all’improvviso in qualsiasi luogo: in città, in campagna, in montagna e ovviamente sul mare, dove il drone può finire facilmente in acqua (leggi qui la guida su come volare col drone al mare).
Vediamo allora cosa dobbiamo sapere per capire se possiamo volare in presenza di vento, pilotando il drone nella maniera più sicura possibile, oppure se è il caso di restare con le eliche a terra per evitare i rischi.

La resistenza del drone

Prima di tutto è necessario conoscere i limiti del mezzo che utilizziamo, che a seconda della sua stazza, della sua aerodinamicità e della potenza dei suoi motori è in grado di resistere fino a un certo livello di vento e non oltre. Questo valore, dichiarato a priori dal produttore, è presente sul manuale d’uso di ogni drone, perciò non vi resta che trovarlo e tenerlo bene a mente.
Sfatiamo subito un mito, il fatto che un drone sia leggero, non vuole affatto dire che non sia in grado di resistere al vento.
E’ tutta una questione di rapporto forza tra motori ed eliche, se con la loro portanza saranno capaci di resistere al soffio di Eolo, potrebbero resistere tranquillamente a venti anche sostenuti.

Ad esempio il DJI Mini 2, uno dei droni più popolari nella fascia al di sotto dei 250 grammi di peso, è in grado secondo li produttore di resistere al vento fino a una velocità di 8,5-10,5 m/s, che corrisponde a un livello 5 sulla scala di Beaufort, che misura la forza del vento con numeri che vanno da livello 0 (ossia l’assenza di vento) a livello 12 (uragano).

immagine di scala beaufort
Clicca qui per scaricare la tabella della Scala Di Beaufort

La resistenza al vento riportata dal produttore del drone sul manuale d’uso del mezzo è da considerarsi un valore limite, oltre il quale non è consigliato volare. In alcuni casi dei test sul campo o all’interno di apposite gallerie del vento, hanno dimostrato che alcuni modelli possono resistere anche a velocità di vento leggermente superiori rispetto a quanto specificato dai relativi produttori, ma il volo oltre questi limiti non è da ritenersi sicuro.
Leggi anche: DJI Mini 2 quanto resiste veramente al vento?

Quanto è forte il vento?

Ora che conosciamo i limiti del nostro velivolo, l’altro elemento che dobbiamo considerare è ovviamente l’intensità del vento presente nel punto in cui vogliamo volare. Come prima cosa possiamo informarci attraverso app come UAV Forecast, che forniscono indicazioni di massima sulle condizioni atmosferiche e le previsioni meteo di un luogo, consigliandoci anche se è il caso di volare o meno. Se il valore mostrato dall’app o dal sito che abbiamo usato per consultare la forza del vento è inferiore a quello massimo che può sostenere il nostro drone, allora dovremmo avere i margini per volare, perciò possiamo recarci sul posto, magari avendo l’accortezza di portare con noi un anemometro per verificare l’effettiva intensità del vento sul campo.

È importante tenere presente che con strumenti come l’anemometro misuriamo l’intensità del vento a livello del terreno, ma questo valore è destinato a salire con la distanza verticale dal suolo e perciò il drone, a seconda dell’altezza a cui volerà, si troverà a fronteggiare raffiche di maggiore intensità.
Esistono delle regole che possono approssimare di quanto possa aumentare la forza del vento al salire di ogni metro rispetto al suolo. Ma in tutta franchezza, consigliamo sempre di evitare di decollare se già a terra il vento è sostenuto e ve ne renderete conto subito appena decollati osservando e sentendo quanti giri fanno i motori del drone per rimanere stabile.

Vento forte? Spesso te lo segnala la applicazione

Inoltre gli UAS ovvero i droni più moderni, grazie a un algoritmo interno che si basa sulla movimentazione sugli assi ottenuta tramite accelerometri e giroscopi e contromisure utilizzate dal firmware per controbilanciare questi spostamenti, che determinano con precisione se ci is trova di fronte a vento forte e ne consigliano caldamente l’atterraggio.
immagine di mavic mini strong wind warning
Il tutto è fattibile dal momento che agli ingegneri programmatori di un certo drone sono ben note le caratteristiche del velivolo, del suo assetto, della potenza dei motori abbinate a quel tipo di eliche e al consumo in mAh necessario per rimanere in hovering.
Ovviamente questi calcoli vengono eseguiti quando le “interferenze” umane sono assenti, ovvero il pilota di UAS non impartisce comandi al velivolo comandato remotamente tramite gli stick di controllo.

Manovre e consigli per volare in caso di vento

In condizioni di vento è consigliabile decollare senza stare sottovento; ovvero supponendo che l’aria  soffi verso di noi, interponendo il drone tra il vento e la nostra posizione, per evitare di essere colpiti in caso di raffica improvvisa (consiglio identico a quello che abbiamo analizzato in caso di decollo da una barca).

In condizioni di vento sostenuto, ma ancora a bassa intensità è preferibile effettuare il volo di andata viaggiando “controvento”, in modo da averlo teoricamente a favore per il percorso di ritorno ed evitare così il rischio che le batterie finiscano di colpo prima di tornare alla base.
Se invece dovesse succedere che il vento soffi nella direzione esattamente opposta a quella per il Return to Home, non tentate di vincere la sua forza, fronteggiandolo.
Preferite una traiettoria a zig zag, sperando di guadagnare metri preziosi prima di arrivare nei pressi del punto designato per l’atterraggio.
In tutti i casi, abbassare la quota del drone è sempre altamente raccomandato.

Certe volte, meglio atterrare sul posto

Se vi accorgete che non riuscirete mai a rientrare, causa raffiche o vento forte, inclinate la telecamera verso il basso e controllate che l’area sottostante sia libera, lontano da persone e abitazioni.
Ovviamente starete effettuando un volo a vista e quindi potreste controllare anche con i vostri occhi, ma la visione dal alto verso il basso con la camera del drone ortogonale vi dissiperà ogni dubbio.

Potreste pensare di voler cercare di rientrare a tutti i costi, ma considerate che le batterie, dato l’eccessivo sforzo richiesto dai motori, potrebbero durare meno del previsto e a volte una resa ragionevole (atterrare sul posto) è meglio che una battaglia persa, magari rompendo il drone o facendolo sbattere a causa delle sferzate eoliche.

Sempre per guadagnare tempo, e questa pratica è comoda e utile per qualsiasi tipo di volo, quando vi avvicinate per ritornare alla base, eseguite sempre una traiettoria obliqua.
Non arrivate paralleli al terreno e poi scendete sulla verticale. Molti droni moderni, perlopiù quelli di dotati di sensori anti-collisione, prediligono una traiettoria di questo tipo che oltre ad essere più corta, è anche maggiormente sicura. Solitamente quando il drone atterra sulla proprio verticale, potrebbe avere movimenti scomposti dato il turbinio dell’aria vicina al suolo e provocata dai suoi rotori.

Buoni voli e vento in poppa 🙂

 

 

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