Tre etti, ma sempre SAPR: come mettersi in regola?

1383616_10202445466883799_1548071800_nIn collaborazione con Alpha Lima Aviation, OC riconosciuta ENAC,  DronEzine offre ai soci il servizio Il Consulente riconosciuto da ENAC risponde. Le risposte alle domande che riguardano i dubbi sull’applicazione del regolamento ENAC sono fornite da Paolo Omodei Zorini di AlphaLima, pilota di jet commerciali e istruttore di volo anche per SAPR.  Oggi la domanda riguarda gli adempimenti per i droni inoffensivi da tre etti usati come SAPR

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Sono un operatore per aree non critiche, già riconosciuto da ENAC a mezzo di dichiarazione, abilitato con mezzo di peso al decollo maggiore di 2Kg.
Avendo la necessità di operare spesso in aree critiche mi scontro con tempi e costi per ottenere autorizzazioni anche solo per scenari misti.
Volendo sfruttare la possibilità di volare in area critica con un SAPR di peso inferiore a 300 gr, per riportare la condizione a non critica. Come devo attestare a ENAC l’uso di questo SAPR?
Devo per forza mandare tutta la documentazione relativa a sperimentazione, manuale di volo ecc. relativi al mezzo, o questo vale solo per i mezzi compresi tra 300gr e 2Kg considerati inoffensivi? Basta una dichiarazione di peso inferiore al limite? Esiste modulistica specifica da compilare in tal caso? Inoltre fornendo lavoro aereo con mezzo inferiore a 300gr, questo deve essere comunque assicurato?

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L’art. 12 del regolamento “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” stabilisce al quinto comma che, quando un APR ha massa operativa al decollo minore o uguale a 0,3 kg, le sue operazioni specializzate possano essere considerate non critiche a condizione che la velocità massima non sia superiore a 60 km/h e che le parti rotanti siano protette.

Vanno comunque rispettate le regole di circolazione definite dalla sezione V e il divieto di sorvolo degli assembramenti di persone.

Il successivo comma 6 stabilisce che l’operatore o il pilota, quando applicabile, debbano comunque presentare la dichiarazione di rispondenza al regolamento.
Per un operatore già riconosciuto il processo da seguire non è differente da quello che si può applicare per un qualsiasi altro aeromobile a pilotaggio remoto.

Occorre pertanto effettuare analisi di rischio, attività sperimentale, redigere documenti e manuali previsti (il manuale delle operazioni può essere mantenuto più o meno invariato, eccezione fatta per la necessità di inserire metodologie e procedure per le operazioni con APR di MTOM non superiore a 300 g).

Anche l’assicurazione è quindi assolutamente necessaria (Nota della redazione: per i soci di DronEzine, abbiamo convenzioni specifiche per assicurare i micro sotto i tre etti).

In pratica, la bassa offensività di queste macchine e la non obbligatorietà di seguire dei corsi non le rendono comunque agli effetti della legge diverse da qualsiasi altro aeromobile a pilotaggio remoto, ferme restando le semplificazioni normative previste. Ciò è particolarmente importante anche quando sia necessario operare in spazi aerei particolari (CTR, aree regolamentate et similia) che sono vietate agli aeromodellisti, ma non ai SAPR, per quanto piccoli.