Dopo il periodo dedicato alla ricezione dei commenti, come da consuetudine aeronautica, l’Ente Nazionale Aviazione Civile pubblica in data 24 marzo la nuova circolare ATM-09 che definisce e regola gli spazi di volo nei pressi degli aeroporti e l’eventuale accesso dei droni o UAS al loro interno.
Come per il regolamento italiano che ora si chiama UAS-IT l’autorithy nazionale ha dovuto adeguare e dovrà probabilmente proseguire nel suo percorso di adeguamento, anche altri documenti o circolari normative che riguardano gli UAS, nuovo termine che ha sostituito l’acronimo SAPR, meglio conosciuti come droni.
In cosa consiste e cosa regolamenta la circolare ATM-09A
Nella pratica di tutti i giorni e volendo semplificare al massimo per voler facilitarne la comprensione, la circolare ATM-09A definisce gli spazi aerei nelle vicinanze degli aeroporti, eliporti civili e militari e le regole per l’accesso dei droni al loro interno.
Nel titolo del documento si legge per l’appunto: “Criteri di implementazione e procedure per zone geografiche”.
La vecchia circolare datata 17/05/2019 entrata in vigore il 1 luglio 2019 è da ritenersi sorpassate e adeguata con questa edizione 1 definita ATM-09A che entrerà in vigore il 31 marzo 2021.
La regolamentazione degli spazi aerei nazionali, rimane una competenza di ENAC, come stabilito dai regolamenti europei e infatti, tale concetto viene ribadito nelle prime pagine della circolare dove si legge per l’appunto:
“Il Regolamento (UE) 2019/947, concernente norme e procedure per l’esercizio di aeromobili senza equipaggio, all’articolo 15 prevede che gli Stati membri possono definire determinate zone geografiche nelle quali sono vietate o regolamentate alcune operazioni UAS.”
Pertanto le zone geografiche nelle vicinanze degli aeroporti, eliporti, avio/eli/idro superfici, oggetto della circolare, sono istituite per motivi di safety e security (che in italiano si traducono sempre con sicurezza, ma nello specifico si parla di sicurezza aerea e sicurezza delle persone o cose) sono normate da ENAC.
Accesso alle zone geografiche vicino agli aeroporti generalmente vietate o solo con autorizzazione
Riportiamo alcuni passi salienti della suddetta circolare.
5.2 Nelle zone geografiche così come definite al paragrafo 5.1a), sono:
a) vietate le operazioni UAS della categoria “aperta”;
b) permesse operazioni UAS della categoria “specifica” o “certificata“1, secondo quanto riportato nei successivi paragrafi 7, 8 e 9.
5.3 Le zone geografiche così come definite al paragrafo 5.1.b), coincidenti con le zone classificate come:
a) P e D: sono vietate alle operazioni UAS,
b) R: sono vietate alle operazioni UAS, quando attive e secondo quanto riportato in AIP-Italia ENR-5 e replicate sul sito d-flight.
Eventuali deroghe a operare in tali zone possono essere autorizzate secondo le disposizioni vigenti, applicate agli aeromobili con equipaggio, e contenute nelle circolari ENAC serie ATM.
Le informazioni sulle zone geografiche definite dalla ATM-09 saranno riportate sul portale D-Flight
5.4 Le informazioni sulle zone geografiche, definite come sopra specificato, saranno rese pubbliche in formato digitale sul sito d-flight.
Eccezioni sulle altezze in presenza di ostacoli più alti del limite della zona geografica
6.4 All’interno delle zone geografiche definite nei successivi paragrafi 6.8, 6.9, 6.10 e 6.11 (ad eccezione delle aree rosse) sono possibili operazioni UAS nell’intorno di un ostacolo, orizzontalmente entro 50 mt e verticalmente fino a 5 mt sopra l’altezza dell’ostacolo stesso.
In tal caso, il pilota UAS deve ottenere il preventivo permesso del proprietario/responsabile dell’ostacolo in oggetto.”
Due macro tipologie di aeroporti: quelli per il volo a vista VFR o strumentale IFR
A seconda di come sia attrezzato l’aeroporto, quindi se con accesso a vista o strumentale, cambiano le dimensioni delle aree di rispetto o limitazioni o per meglio dire delle zone geografiche definite dalla circolare ATM-09A. Sono maggiori e più estese ovviamente quelle degli aeroporti con accesso IFR, cioè con procedure strumentali di volo.
Le limitazioni delle zone geografiche saranno attive negli orari di apertura dell’aeroporto.
3 colorazioni a cui corrispondono 3 diverse altezze per le zone geografiche vicine agli aeroporti.
Fondamentalmente e molto semplicemente il pilota di droni che vorrà condurre una operazione con il proprio UAS dovrà verificare sul portale www.d-flight.it ed eventualmente approfondire sul sito di ENAV nella sezione cartografia AIP quali siano i limiti o i divieti di una certa zona.
Tipicamente:
- Le Aree Rosse partono da 0 metri sino a UNL (Unlimited)
- Le Aree Arancioni partono da 25 metri sino a UNL (Unlimited)
- Le Aree Gialle partono da 45 metri metri sino a UNL (Unlimited)
- Le Aree Azzurre (colorazione di D-flight) partono da 60 metri sino a UNL (Unlimited)
- Nelle Aree senza colorazione (sempre su D-Flight) l’altezza massima del drone o UAS sarà di 120 metri.
Sedime aeroportuale: volo concesso dopo richiesta e successiva approvazione, solo per le operazioni Specific o Certified
Divieto assoluto di volare e tanto meno di effettuare richieste per il sedime aeroportuale che come da definizione riportata sulla circolare ATM-09A è: “insieme delle aree destinate a soddisfare le finalità pubbliche del trasporto aereo, così come individuate nel Piano di Sviluppo Aeroportuale (PSA)”
Al contrario le operazioni Specific o Certified,di droni o UAS, possono effettuare una richiesta e ottenere una preventiva autorizzazione operativa rilasciata dall’ENAC – come spiegato – “per specifiche esigenze connesse con la gestione delle attività aeroportuali sugli aeroporti civili e sugli aeroporti militari aperti al traffico civile (es. ispezione pista e infrastrutture, controllo sistemi luminosi e radioassistenze, rilievi aerofotogrammetrici, controllo avifauna, ispezione aeromobili, ecc.)”
Dovranno coordinarsi con la ATS (TWR o AFIU) – in sostanza la torre di controllo dell’aeroporto NDR – sulla frequenza radio appropriata.
Richieste di segregazione o riserva degli spazi aerei
Nel paragrafo 8 della circolare ATM-09 vengono definite le procedure per la richiesta di riserva di spazio aereo da parte di un operatore di UAS (droni) non solo per le zone geografiche vicino agli aeroporti, ma anche per richieste di altezze superiori a quelle consentite.
8.1 Quando emerge la necessità di una riserva di spazio aereo per lo svolgimento delle operazioni UAS, di norma nei seguenti casi:
a) all’interno delle zone geografiche nelle vicinanze degli aeroporti come definite al paragrafo 6,
b) nell’ambito della valutazione di rischio secondo l’art. 11 del Reg. (UE) 2019/947,
c) nel rimanente spazio aereo oltre l’altezza di 120 mt dal punto più vicino alla superficie terrestre, l’operatore UAS deve tener conto del nulla osta relativo all’utilizzo dello spazio aereo rilasciato da parte dell’ENAC – Direzione Aeroportuale competente per territorio o dell’Aeronautica Militare, a seconda dei casi, secondo quanto previsto ai paragrafi 8 e 9 della presente circolare.
In caso accettazione della domanda potrebbe venir emesso un NOTAM della durata massima di 90 giorni eventualmente estendibile di altri 30.
8.2 Tali operazioni sono quindi condotte all’interno di una zona temporaneamente regolamentata (R), istituita secondo le procedure indicate nel successivo paragrafo 9. Tali zone saranno rese pubbliche sia tramite il Servizio di Informazioni Aeronautiche (NOTAM e/o Supplemento AIP-Italia) per gli aspetti riguardanti gli aeromobili con equipaggio, sia tramite il sito d-flight per gli aspetti riguardanti gli UAS.
Come richiedere la riserva di spazio aereo
Nella circolare ATM-09 vengono esplicitate le procedure operative per richiedere la riserva di spazio aereo. Con diverse metodologie a seconda di chi sia la competenza sulla spazio aereo interessato: aeroporto civile, aeroporto militare ecc.
Sono anche previsti i tempi entro i quali inoltrare tali domande che variano dai 15 ai 35 giorni prima dell’inizio delle operazioni con i droni se non ci si relaziona con spazi aerei di competenza della Aeronautica Militare per i quali invece è richiesto un preavviso di almeno 60 giorni prima della operazioni con i droni.