Cambio culturale notevole per la FAA americana: dopo anni che continua a proibire e vietare, la grade democrazia che ama i droni da guerra e odia quelli civili si da delle regole per permettere ai droni di volare sulle persone, comprese le folle e manifestazioni come scioperi, cortei e disordini.
I droni saranno divisi in quattro classi, spiega un panel della FAA che sta mettendo a punto le modifiche al regolamento americano. La prima, i micro sotto i 250 grammi (molto simili ai nostri 300 grammi come concetto), quello così leggeri e inoffensivi da non richiedere nemmeno la registrazione obbligatoria nel registro degli oggetti volanti radiocomandati sono considerati del tutto innocui e potranno fare quello che gli pare.
I droni fino a due chili, classe che comprende la grande maggioranza dei droni prosumer, a cominciare dal Phantom, potranno volare anche in aree popolate ma dovraNno stare a tre metri (10 piedi) dalla folla oppure almeno a 6 metri di altezza sulle loro teste.
Quattro categorie
A seconda dell’energia sviluppata in caso di impatto con una persona, la FAA stabilisce 4 categorie di droni. Nella prima come abbiamo visto ricadono quelli che FAA considera giocattoli, meno di 250 grammi. Nella seconda droni della classe del Phantom o giù di lì, si assume che ci sia una probabilità inferiore all’1% di creare gravi danni alle persone in caso di impatto, e con questi mezzi si possono sorvolare le persone purché si stia a 6 metri d’altezza sulle loro teste e a 3 metri di distanza.
Nella categoria 3 la probabilità di fare gravi danni alle persone in caso di incidente sale al 30%: questi droni più grandicelli non possono mai volare sulla folla, possono solo sorvolare le persone che fanno parte della scena da riprendere e solo se sono state avvisate, e solo in zone transennate (un po’ come nelle nostre operazioni in scenari misti).
La categoria 4 è uguale alla 3, ma sono permessi i sorvoli anche della folla a condizione che sia stato predisposto un piano di mitigazione del rischio, cosa che assomiglia molto alla nostra analisi del rischio per le operazioni critiche.
Produttori e operatori dovranno dimostrare con test rigorosi a quale categoria appartiene il drone e, nel caso della categoria 4, quali strumenti si sono usati per ridurre il rischio. Per esempio, ma non solo, il paracadute.




