Il decollo e l’atterraggio del drone sono tra le operazioni basilari che ogni pilota dovrebbe conoscere a menadito e che nella pratica vengono spesso date per scontate. Di solito queste operazioni vengono svolte stando fermi a terra, ma esistono anche altre situazioni, come ad esempio quella in cui ci troviamo a bordo di un’imbarcazione, in cui è opportuno seguire degli accorgimenti particolari.
Attenzione questo articolo suggerisce di decollare e atterrare in un modo che potrebbe risultare pericoloso, leggere attentamente tutte le procedure, esercitarsi a terra parecchie volte e in caso di dubbi non eseguirle.
Indice
- Decollo e atterraggio dalla barca con un drone, precauzioni e avvertenze
- Decollo dalla barca con il drone meglio sul palmo o tra le dita?
- Perché è meglio non decollare o atterrare con il drone dalla barca o dal gommone appoggiandolo in plancia o su una superficie?
- Il decollo, fasi preparatorie.
- Atterraggio, da svolgersi con una buona pianificazione e con molta cura.
- Normativa e consigli per decollare con il drone dalla barca o gommone
Decollo e atterraggio dalla barca con un drone, precauzioni e avvertenze
Su una barca, infatti, operazioni come il decollo e l’atterraggio possono nascondere pericolose insidie, e dobbiamo tenere a mente che poco più in là c’è un pericolo ben maggiore, ossia l’acqua del mare (o del lago) che è pronta ad inghiottire il nostro drone al minimo errore (se succede, provate a seguire i nostri consigli su come tentare di salvare un drone caduto in acqua).
Visti i rischi e quello che c’è in palio (ossia perdere il drone, rovinarsi la vacanza, etc) la cosa migliore che potete fare è usare la mano per far decollare e atterrare il drone. L’operazione di per sé è piuttosto semplice, ma – come raccomandiamo nella nostra guida per chi vuole volare col drone sul mare – conviene prima fare esperienza e prendere dimestichezza coi movimenti a terra, perché lo stesso drone può essere pericoloso se lo afferriamo male e ci “affetta” le dita con le sue eliche.
Alcune procedure previste dagli stessi produttori di droni, citiamo DJI ad esempio, prevedono decollo e atterraggio sul palmo della mano. Molte pubblicità evidenziano proprio questo metodo.
Noi riteniamo che su una imbarcazione in movimento, con spostamenti anche sussultori, non sia un sistema corretto per il decollo e l’atterraggio del drone dalla barca.
Decollo dalla barca con il drone meglio sul palmo o tra le dita?
In tutti i casi meglio esercitarsi e fare tante proce.Tra l’altro atterrare sul palmo della mano, va bene con droni di piccole dimensioni, ma se abbiamo oggetti. volanti che pesano più di 250 grammi con ingombri maggiori, molto meglio afferrarlo saldamente tra le dita della mano.
Prima di lanciarsi in questa nuova avventura, è preferibile effettuare diverse prove a terra, con la massima calma, possibilmente senza vento. Imparare a mettere la mano sotto al drone durante l’atterraggio e farlo scendere dolcemente sino ad afferrarlo tra le dita.
Dopo una serie di esercizi di questo tipo, si possono aumentare le difficoltà, l’importante è comprendere che si starà compiendo un esercizio potenzialmente pericoloso.
Ovviamente fate queste prove senza nessuno intorno.
Perché è meglio non decollare o atterrare con il drone dalla barca o dal gommone appoggiandolo in plancia o su una superficie?
Innanzi tutto spesso gli spazi disponibili in plancia sono abbastanza ristretti, nella maggior parte dei casi, tali superfici sono bagnate e scivolose. Spesso sono inclinate per favorire l’evacuazione dell’acqua.
I droni decollano malvolentieri da superfici non piane. in alcuni casi non avviano nemmeno i motori. E se per caso dovesse avvenire, nella delicata fase del decollo potrebbero urtare qualche oggetto, rischiando di rompere le eliche o altre cose. Per cui suggeriamo caldamente di non decollare dalla plancia e men che meno sui bordi della barca.
Il decollo, fasi preparatorie.
- Prima di decollare occorre verificare che il natante, sia esso una barca a vela o a motore, un gommone o un pedalò, deve essere il più possibile fermo.
Il che è praticamente impossibile in acqua seppure ancorati. Ma accertiamoci almeno di non essere in navigazione. - Occorre trovare una posizione libera da cime, cavi, alberi, tendalini o altri ostacoli.
La prua o la poppa sono una scelta che viene eseguita sul posto dal pilota in base al tipo di imbarcazione. - Se fosse possibile scegliere un momento senza vento.
- Se proprio il vento non si può evitare, si scelga una posizione che spinga il drone lontano da noi verso l’esterno. non useremo parole tipo sopravento e o sottovento, ma l’idea ben chiara è che il drone non deve mai essere spinto dal vento contro di noi. E nemmeno contro la barca.
- Durante il decollo evitare di farsi accecare dal sole.
- Il numero dei satelliti ricevuti deve essere il più alto possibile. Verificare anche che sia stato eseguito un fix degli stessi.
- Tenete presente che il drone rimarrà molto probabilmente nella stessa posizione, ma se il natante si muove, potreste trovarvelo più vicino del previsto. Meglio alzarlo di quota appena possibile.
Decollo con il drone dalla barca, meglio la procedura automatica
Per quanto riguarda il decollo, in se è una operazione meno rischiosa. Si avrà già saldamente sulle mani il proprio drone, e tramite la applicazione di controllo, si farà partire la procedura automatica per il decollo.
Occorrerà solo spostare la mano lateralmente e magari fare un passo indietro. Quasi tutti i droni di ultima generazione, aumentano il numero di giri del motore, sino a sollevare il drone a qualche decina di centimetri dal suolo, pertanto se ne rimarrà fermo in hovering in attesa di comandi.
E’ possibile usare anche la procedura CSC, ovvero quella che prevede l’incrocio verso l’interno o verso l’esterno degli stick di controllo. Tale manovra seppur spiegata nel video in testa all’articolo, è meglio lasciarla a piloti con maggiore esperienza.
Atterraggio, da svolgersi con una buona pianificazione e con molta cura.
Sicuramente la fase più pericolosa è quella dell’atterraggio.
- Anche qui suggeriamo di mantenere la barca ferma il più possibile, ma sappiamo bene che non è una operazione facile.
- Occhio a non trovarvi con il drone esattamente contro al sole.
- Verificare che non ci siano ostacoli, cime o altri oggetti intorno a voi.
- State attenti a non scivolare, la scelta se stare in piedi o seduti è lasciata al pilota, ma consigliamo in piedi per potersi spostare con agilità e tempismo.
- Se il drone è di ultima generazione e dotato di sensori anteriori o posteriori, dovrete avvicinarvi sempre ad un altezza maggiore della vostra persona, altrimenti il drone si rifiuterà di avanzare. In quel caso potreste scegliere di spostarlo lateralmente se tali bordi sono scoperti.
- Oppure come preferibile, fatelo avvicinare e poi scendere sulla vostra esatta verticale.
Con un mano si terrà il radiocomando gestendo il rateo di discesa e con l’altra protesa verso il cielo e con le dita in posizione pronte ad afferrare il corpo del drone.
Se ci sono troppi spostamenti o non vi sentite sicuri, alzatelo nuovamente con lo stick del throttle. Nel caso spostatelo con gli altri comandi di rollio e beccheggio e riprovate ad atterrare.
Una volta che la procedura di atterraggio con il drone sulla barca sarà quasi completata, si afferri il drone saldamente e lo si capovolga con decisione su un fianco. Oppure si attenda che con il gas al minimo i motori vengano spenti. Dipende dal tipo di drone.
Normativa e consigli per decollare con il drone dalla barca o gommone
Cerchiamo di condensare quali sono i rischi e le normative per far volare il proprio drone dalla barca.
- Per prima cosa è necessario essere in possesso della Prova di Completamento della Formazione Online, ovvero L’attestato A1-A3 alias il Patentino per i Droni. Solo se il proprio UAS si chiamano così i droni adesso è di peso pari o superiore a 250 grammi. Altrimenti non è necessario.
- L’Operatore dovrà registrarsi sul portale D-flight dopo aver pagato 6 euro e applicare il QR-Code sul proprio UAS.
- Una assicurazione per la responsabilità civile è obbligatoria.
- Prima di effettuare un volo in una certa zona occorre controllare sul portale www.dflight.it se in quella area sussistono dei divieti o delle limitazioni.
- Inoltre non si potrà assolutamente sorvolare un assembramento, cioè un gruppo di persone che a causa della densità delle stesse non possano disperdersi agevolmente in caso di pericolo.
- Il sorvolo delle persone è limitato a certe classi di peso, fino a 499 grammi è permesso, ma è sempre meglio avvertire e coinvolgere le persone in questione. E sorvolarle per il minor tempo possibile.
- Privacy, a nessuno piace essere spiati o avere la sensazione che ciò avvenga. Vi piacerebbe che qualcuno con un drone e vostra insaputa riprendesse voi il vostro compagno o la vostra compagna, i vostri figli o genitori? Per questo motivo quando volate sul mare, potrete eventualmente seguire imbarcazioni in navigazione, ma non insistete con le riprese e non soffermatevi mai sopra di esse registrando magari una bella ragazza in bikini o in topless
Con una raccomandazione ancora una volta, di prestare la massima attenzione, di effettuare prima gli esercizi a casa (ovvero sulla terraferma) considerate che questo tipi di decollo e atterraggio con il drone, possono essere necessari anche in caso di terreni scoscesi (montagna, arbusti) e laddove non si riesca a posizionare un landing pad (tappetino). Oppure se ci siano sassi o sabbia che possano essere colpiti dalla rotazione delle eliche o sollevati e rompere magari la telecamera.
Osservate il video in testa all’articolo e buoni voli in sicurezza con i decolli e atterraggi con il drone in barca, al mare, al fiume o al lago.