Droni per salvaguardare il mare e la costa della Liguria

Di recente lo scalo di Genova e la gestione del comparto marittimo della Liguria sono passati sotto il comando dell’ammiraglio Sergio Liardo, che già dalle prime dichiarazioni ha fatto capire chiaramente che, senza rinunciare a un occhio al turismo e all’economia, la priorità sarà la salvaguardia dell’ambiente, un impegno nel quale la Liguria dimostra da anni di essere sulla buona strada (sono ben 32 le località che quest’anno hanno meritato la prestigiosa bandiera blu) ma che proprio per questo non va abbandonata, abbassando la guardia.

“Proprio la Liguria, con le 32 bandiere blu conquistate quest’anno, ha confermato di essere al primo posto tra le regioni italiane per la qualità delle acque e sostenibilità dell’accoglienza turistica, un impegno che condividiamo da sempre. La Guardia costiera ogni giorno vigila in mare e a terra per garantire il rispetto delle norme a salvaguardia dell’ambiente marino e la sostenibilità delle attività che si esercitano”, ha detto Liardo.

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Uno scopo per raggiungere il quale la Guardia Costiera userà tutti i mezzi possibili, inclusi i droni, che vengono sempre più adottati per compiti di sorveglianza e tutela dell’ambiente. Con i droni infatti sarà possibile migliorare l’efficienza di operazioni come il controllo degli scarichi abusivi in mare e più in generale dello smaltimento di rifiuti illegale lungo l’intera costa ligure, dove a discapito delle molte eccellenze permangono situazioni da sanare, come ad esempio quella delle vecchie imbarcazioni arenate o ancora ormeggiate, senza equipaggio e senza armatore, che aspettano solo la demolizione.

Queste “nuove” misure si sommano ad accordi di sostenibilità già in essere, come il “Blue Agreement” siglato già da due anni tra Capitaneria e principali società di shipping, secondo il quale le navi che in scalo presso il porto di Genova e quello di Savona, devono cambiare il combustibile che alimenta i motori in favore del “green fuel” (che ha un contenuto massimo di zolfo non superiore allo 0,1%) a circa tre miglia prima dell’imboccatura del porto.

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