Dopo lunghissima attesa, ordinato il 6 maggio e arrivato il 27 agosto 2021, finalmente abbiamo ricevuto il nuovo prodotto di Hubsan che incorpora, sulla carta, caratteristiche davvero competitive.
Indice
- Packaging e confezione cosa c'è nella scatola
- Prime impressioni del drone out of the box
- Temperatura di esercizio molto alta
- Drone leggero? Si ma non troppo!
- Applicazione, sembra ben realizzata funzionale
- Il controller con display
- Calibrazione dei sensori ostacoli a carico dell'utente
- Conclusioni finali dopo il primo approccio
Al netto delle frustrazioni circa le continue promesse di spedizione, mai regolarmente avvenute, nel corso di questi mesi, possiamo finalmente toccare con mano il drone Hubsan Zino Mini Pro.
Con il peso di 249 grammi, perlomeno stando a quanto scritto sulla fiancata sinistra delle fusoliera, lo Zino Mini Pro, segna un passo avanti nella categoria dei “duecentocinquantini”, ovvero i droni che rimarranno per sempre nella classe C0 della categoria Open come stabilito dal regolamento europeo.
Il vantaggio di questi UAS consiste nel fatto che dato il loro basso peso, possono essere condotti senza essere in possesso di un attestato di competenza o Prova di Completamento della Formazione Online, alias il cosiddetto Patentino per i Droni.
Prima di parlare delle specifiche tecniche dello Zino Mini Pro, vorremmo soffermarci con questo articolo sulle prime impressioni a caldo, poi vedremo quanto questa affermazioni sia vera.
Packaging e confezione cosa c’è nella scatola
Abbiamo acquistato direttamente dallo store del produttore il drone Zino Mini Pro, al fine di poterlo avere nelle nostre mani il prima possibile. In realtà chi lo ha acquistato presso Bangood, lo ha ricevuto molto prima e con una capacità di memoria superiore: 128 contro 64 Gbyte. Probabilmente anche a un prezzo inferiore.
Detto questo, per completezza di informazioni, la confezione del drone Hubsan Zino Mini Pro, è di colore bianco, molto sobria e relativamente compatta.
La nostra versione comprende il drone, il radiocomando, due batterie e la borsa di trasporto a tracolla.

Una volta aperta la scatola al suo interno vediamo:
- la borsa di trasporto che come consuetudine, contiene il drone Zino Mini Pro. Anch’essa molto piccola ed esteticamente gradevole.
- Il drone è alloggiato con le eliche ripiegate subito sopra, di fianco ad esso si trova il “manager di ricarica”, questo è l’appellativo dato dal costruttore a un Hub di ricarica, nel quale possono trovare posto 4 batterie e che può funzionare anche come power bank.
Una volta connesso all’adattatore USB che converte la tensione alternata di 220 Volt con spina europea in tensione continua a 5 Volt, provvederà a caricare le batterie alloggiate una alla volta. Indicando con led di colore verde quale batteria sia impegnata nel processo di ricarica.
La batteria a sua volta, indicherà con i propri led il proprio stato di immagazzinamento. - Una serie di 3 cavi con ingresso MicroUSB, potranno essere utilizzati per dispositivi Android con uscita Micro USB o Type C oppure iOS con uscita Lightning.
- Presenti altri due set di eliche di ricambio oltre a quelle già installare sul drone Zino Mini Pro.
- Un cacciavite per lo smontaggio delle eliche.
- Ulteriori 2 stick di controllo da installare sul radiocomando.
- Un paio di cavi USB per la connessione al “manager di ricarica” e un altro cavo utilizzato per la calibrazione dei sensori di evitamento ostacoli.
- Il radiocomando apparentemente non visibile si trova sul fondo inferiore della borsetta a tracolla e per accedervi, occorre staccare lo strap costituito dal velcro situato su tre punti diversi. Onestamente troviamo questo metodo poco pratico, soprattutto quando si deve riporre tutta l’attrezzatura dopo il volo.
Volendo dare un voto a confezione e borsa di trasporto possiamo dare complessivamente un 8.
Peccato per l’ingegnerizzazione e il posizionamento del radiocomando, controller che per inciso è sempre meglio riposizionare svitando gli stick di comando per evitare che vengano schiacciati dai componenti situati nella parte alta della borsa.
Prime impressioni del drone out of the box
Lo Zino Mini Pro è solido e ben costruito. I bracci che sorreggono i motori e le eliche sono robusti e non si torcono. Le eliche sono installate con un paio di micro viti secondo gli standard a cui siamo abituati per questo genere di droni leggeri.
Spiccano nella plancia tutti i sensori e il led per illuminare la parte sottostante al drone.
Una griglia di plastica protegge il questa sezione non tanto per evitare che i sensori ad infrarossi e la telecamera per il posiziona visuale si possano rompere, ma per proteggere coloro che maneggiano il drone.
Temperatura di esercizio molto alta
Il primo grosso difetto consiste proprio nella enorme aletta di raffreddamento del drone Hubsan Zino Mini Pro. Essa raggiunge dopo solo qualche minuto di accensione, senza essere in volo, una temperatura molto elevata. Abbiamo riscontrato circa 63 gradi, mentre effettuavamo l’aggiornamento del firmware.
Ma per una volta ce lo siamo dimenticati accesi, e il drone stesso ha iniziato a bippare ricordandoci del nostro errore e abbiamo misurato 77 gradi.

Davvero troppi e a nostro avviso anche pericolosi per la sicurezza di coloro che potrebbero inavvertitamente toccare il drone. Nel video in testa all’articolo, al campo volo, stavamo effettuando alcune procedure tenendo il drone sull’avambraccio e ci siamo immediatamente resi conto, con il rilascio anche di una imprecazione, che il drone iniziava a bruciare.

Lo Zino Mini Pro, non permette l’uscita video quando il drone non è in volo, come dichiara il produttore Hubsan, ma con buona probabilità sarebbe un ulteriore incremento di calore.
Risultano, in questa condizione, difficoltose le operazioni di aggiornamento firmware, come già spiegato, di calibrazione dei sensori per l’evitamento degli ostacoli e anche lo scaricamento di foto e video.

Drone leggero? Si ma non troppo!
Una questione abbastanza di rilevo se vogliamo entrare per un solo attimo nell’ambito normativo è proprio quella relativa al peso del drone Hubsan Zino Mini Pro. Con la nostra bilancia non professionale, ma che usiamo normalmente per avere un riferimento casalingo sull’effettivo peso dei droni da noi testati e appartenenti alla categoria dei super leggeri sotto i 250 grammi, ci ha mostrato un peso spesso intorno ai 250 e solo talvolta effettivamente sui 249 grammi.
Certo come precedentemente affermato la nostra non è una bilancia professionale e certificata, però altri droni di altri produttori dichiarati con un peso di 249 grammi, effettivamente risultavano da 249 anche sul nostro scarsissimo strumento di misura.
La misura del peso è stata eseguita senza la griglia in plastica installata sulla parte inferiore dello Zino Mini Pro.
Applicazione, sembra ben realizzata funzionale
Nelle prime prove iniziali e senza ancora averci volato, il feeling con la applicazione X-Hubsan 2.0 sembra buono. Tra l’altro si presenta tradotta abbastanza bene, seppur non in tutte le sue parti, anche in italiano. Simile alla precedente versione e simile a quella di altri noti produttori asiatici: l’utente non rimane spaesato su dove trovare settaggi, configurazioni e segnalazioni visive sul corretto funzionamento del drone.
Una volta si è interrotta bruscamente, ma come sappiamo questo può capitare per una non eccessiva compatibilità con il sistema operativo Android che viene installato su una platea di dispositivi hardware davvero molto vasta.
Il controller con display
Dopo aver estratto il radiocomando dalla parte inferiore della borsa di trasporto, bisogna installare gli stick di controllo dello Zino Mini Pro. Il loro alloggiamento si trova in fondo al radiocomando e l’estrazione non è troppo agevole a dire il vero, dato che ci si trova parzialmente ostruiti dalla barre inferiore di plastica che costituisce l’alloggiamento dello smartphone.
In ogni caso ci si riesce e dal momento ci stiamo analizzando quella zona del radiocomando, segnaliamo anche che lo slot allungabile, permette l’inserimento di telefoni anche di grandi dimensioni, ma la molla di ritenuta entra in funzione solo dopo aver estratto a metà i bordi plastici del sistema di aggancio.
Non possiamo proprio definirlo un difetto, ma certamente ci saremmo aspettati che la molla iniziasse a fare il proprio dovere sin da subito.
Il cavetto di connessione tra lo smartphone e il controller viene connesso nella parte destra e seguendo le istruzioni, viene inserito nella parte mediana del radiocomando e non da fastidio durante il pilotaggio o tenendo in mano lo strumento di controllo del drone.

Radiocomando non leggerissimo, e che a sua volta raggiunge temperature che si avvertono. Assolutamente non pericolose e solo tiepide, ma che rispetto ad altri controller di altra marca, denotano una differenza costruttiva e tecnologica.
Lo smartphone nei sistemi Android viene ricaricato durante la connessione tramite cavo.
Molto gradita la presenza di un display LCD anche se non luminosissimo in presenza di forte sole. Esso indica con precisione e colpo d’occhio tutti parametri principali della telemetria ricevuta dal drone.
Lo stato della carica delle batterie del controller stesso e dello Zino Mini Pro. Quanti satelliti sono ricevuti, in quale modalità di volo ci si trova F/N/S ovvero cinematica, normale e sport (nella sport i sensori anti collisione sono disattivati). Insomma davvero un plus al quale non eravamo più abituati per un drone di questa categoria
Calibrazione dei sensori ostacoli a carico dell’utente
Hubsan dichiara che per un miglior funzionamento dei sensori di evitamento ostacoli è meglio eseguire una calibrazione tramite programma da installare sul proprio computer.
E qui abbiamo da dire qualcosa a tal proposito.
Non si capisce perché questa calibrazione non sia eseguita direttamente in fabbrica e debba essere realizzata dagli utenti finali.
Tra l’altro per ora il programma è disponibile solo per i sistemi operativi WIndows, escludendo MacOs e Linux.
La procedura per l’installazione dei driver necessari non è complicata, per chi opera da tempo come sistemista, ma di certo non user friendly per gli utenti senza troppe competenze informatiche.

Esistono alcuni tutorial su youtube, non realizzati dal produttore, che spiegano come fare. Ma… come sempre c’è un ma, non sempre la calibrazione riesce.
Alle volte il driver seppure prodotto dalla stessa Microsoft, evidentemente non colloquia correttamente con il programma Hubsan Assistant scaricabile dal sito ufficiale, cliccando sul menu alla voce supporto e poi ancora scendendo in basso alla voce Zino Mini Pro, cliccare su Visual Calibration Tool.
Se dobbiamo essere sinceri, anche una volta installati i driver e lanciato il programma, non sempre lo Zino Mini Pro viene “visto” dalla applicazione e anche quando essa viene correttamente lanciata, non parte con precisione la procedura di calibrazione.

Conclusioni finali dopo il primo approccio
Non vogliamo dare subito un voto e attendiamo di farlo nella recensione completa di prova di volo e registrazione di foto e video.
Qualche piccolo neo, però, risulta subito evidente:
- Alloggiamento del radiocomando nella borsa di trasporto scomodo.
- Eccessiva temperatura del drone Hubsan Zino Mini Pro, che potrebbe anche causare qualche piccolo inconveniente a chi lo usa, fermo restando che le temperature di esercizio così elevate siano ben tollerate dai componenti elettronici interessati.
- Ovviamente in volo questo problema non si dovrebbe manifestare.
- Configurazione precisa dei sensori anti collisione farraginosa e che dovrebbe essere eseguita di default dal produttore.
- Molto apprezzato il display LCD incorporato nel controller.
Rimanete sintonizzati per la recensione completa che arriverà ai prossimi giorni.
A proposito, ci hanno offerto 50 dollari in voucher spendibili sul loro sito per una recensione positiva, ma come risulta evidente non abbiamo accettato e proseguiremo imparzialmente.






