In Australia, il Forest Fire Management dello stato di Victoria ha testato i droni per appiccare il fuoco di un incendio controllato di circa 3 mila ettari nella regione del Wimmera.
Gli incendi controllati servono proprio ad eliminare ampie sezioni di arbusti e sterpaglie facilmente infiammabili che, in caso di incendio imprevisto, rappresenterebbero un combustibile ideale per alimentare le fiamme e dar loro modo di spostarsi molto rapidamente lungo il terreno.
Dai test sul campo i droni, muniti di specifici incendiari aerei (che possono consistere ad esempio in gel infiammabili o in delle piccole sfere che si accendono ed esplodono una volta che toccano il terreno, si sono rivelarti estremamente precisi nell’innescare gli incendi.
Lily D’Ambrosio, Ministro per l’Energia, l’Ambiente e il Cambiamento Climatico dello stato di Victoria, ha dichiarato che “Continuando a migliorare le nostre pratiche e a provare nuove tecnologie, siamo in grado di portare a termine un programma di incendi controllati più efficacemente pianificato per proteggere le comunità e l’ambiente dagli incendi”.
Ma i droni per controllare gli incendi sono e restano soprattutto quelli che monitorano il territorio nelle zone più a rischio, fornendo immagini (anche termiche) molto dettagliate, e anche quelli che con degli speciali sensori sono in grado di “annusare” l’aria per individuare la presenza di gas.
Una miriade di informazioni che verranno associate anche a quelle ricavate dai satelliti, per essere utilizzate nelle analisi predittive allo scopo di riuscire, entro il 2025, ad estinguere un incendio nel bush in un’ora.




