Con i suoi 6mila ettari di territorio ricco di panorami mozzafiato anche a picco sul mare, senza dimenticare l’abbondanza di specie di flora e fauna alcune delle quali anche rare, il Parco del Conero in provincia di Ancona rappresenta una forte tentazione non solo per i piloti di droni marchigiani, ma anche per i turisti.
Attenzione però, perché in base alla normativa non è possibile volare nell’area del parco (pena una sanzione amministrativa che va da 50 a 400 euro) a meno che si abbia ricevuto dall’Ente un apposito nullaosta, da richiedere mediante la compilazione del modulo “RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE AL SORVOLO DEL TERRITORIO DEL PARCO DEL CONERO“, scaricabile dalla nella sezione modulistica del sito internet del Parco.
Ne erano evidentemente sprovvisti i tre ragazzi, di età compresa tra i 25 e i 31 anni, multati di 100 euro per aver volato senza autorizzazione, dopo che i Carabinieri Forestali della stazione del Conero hanno scoperto online un video postato sui social network.
Da notare che in questo caso non ci troviamo di fronte a una delle ancora diffuse situazioni di difficile interpretazione normativa denunciate da molti piloti di droni, quando vogliono volare all’interno di un parco naturale e si trovano di fronte alla contraddizione tra quanto dicono gli strumenti ufficiali per pianificare il volo e quello che invece afferma l’Ente Parco (leggete qui l’approfondimento sul volo nei parchi naturali), perché stavolta non solo il Parco del Conero rientra nella lista dei Parchi naturali e zone soggette a protezione faunistica specificate su AIP Italia nella ENR5-6-1.1 (queste risorse possono essere consultate liberamente sul sito di ENAV, previa registrazione gratuita), che recita così: “È vietato a tutti gli aeromobili il decollo, l’atterraggio ed il sorvolo. Sono esclusi, gli aeromobili di Stato, del soccorso, emergenza, del servizio antincendi, della Protezione Civile, per le attività di sorveglianza e per la salvaguardia della pubblica incolumità ed il traffico IFR che segue le procedure strumentali da/per l’aeroporto di Ancona/Falconara“, ma il divieto si comprende anche molto facilmente con una rapida occhiata al portale d-flight.it, che mostra l’area del parco in zona rossa, collegata all’avviso “Operazioni UAS non consentite”.
Insomma, nonostante molti parchi italiani non abbiano ancora intrapreso la procedura per richiedere a Enac il divieto di sorvolo all’interno della loro area, lasciando molti piloti nel dubbio sul fatto che si possa o non si possa effettivamente volare, il Parco del Conero da questo punto di vista rappresenta un esempio di efficienza che mette tutti d’accordo, pur complicando le cose a molti dronisti, che per volare in quell’area sono obbligati a presentare domanda e sperare di ottenere il nullaosta.
A questo proposito, il presidente del Parco, l’avvocato anconetano Daniele Silvetti, ha fatto sapere che “Il rilascio del nulla osta, nel caso del Parco del Conero, laddove vi siano le condizioni, avviene in pochissimi giorni. Il consiglio per tutti gli appassionati è quindi rispettare le norme onde evitare di incorrere in procedimenti amministrativi e in sanzioni pecuniarie e presentare la richiesta. Usare i droni si può ma con il reciproco rispetto di ruoli e normative”.




