ENAC e sviluppo AAM: “Modello istituzione-università-industria è vincente”

Ci vorrà ancora qualche anno di attesa, ma entro il 2030 l’Advanced Air Mobility in Italia – ossia il sistema di trasporti urbani avanzati che includono trasporto merci e passeggeri attraverso mezzi volanti innovativi con pilota a bordo o pilotati da remoto – dovrebbe finalmente essere a regime, grazie a un percorso che passa per la consolidazione dei test avviati nel 2019 e numerose nuove iniziative, scandito da tappe come quella prevista per il 2024 a Roma e Torino, dove sorgeranno i primi hub per i droni-taxi che collegheranno aeroporti e città, e per il 2026 in occasione delle Olimpiadi invernali che coinvolgeranno Milano e Cortina.

Un settore, quello della AAM, che secondo le stime porterà un valore aggiunto di 2,8 miliardi di euro e 50 mila nuovi posti di lavoro, ma che ha pure bisogno di importanti finanziamenti (si parla di circa 1,8 miliardi di euro). Su questo fronte, in una recente intervista, il presidente dell’ENAC Pierluigi Di Palma ha elogiato l’attuale modello che coinvolge un mix eterogeno di entità, tra aziende private, università ed istituzioni, sottolineando anche l’importanza di sfruttare l’opportunità dei fondi messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Un esempio in merito è senza dubbio la premiazione del gruppo Flight Mechanics Laboratory dell’Università di Bologna, che ha vinto la prima edizione del contest #E-Tec promosso da ENAC, aggiudicandosi 50 mila euro finalizzati alla costruzione di droni ad ala rotante che siano in grado di minimizzare i rischi attuali nelle operazioni di sollevamento e trasporto di carichi sospesi.

A questo proposito, tra le pagine dell’edizione cartacea de “Il Messaggero” dello scorso 23 novembre, il presidente Di Palma ha affermato che “Questo modello tra impresa, università e amministrazione, è vincente: Leonardo ingloberà la startup nel suo assetto industriale. Il messaggio che noi lanciamo al Ministro per la transizione digitale Valerio Colao è: il governo faccia attenzione al nostro piano, ci sono molte risorse del Pnrr sul piano tecnologico non ancora allocate e questa può essere un’occasione importante per un settore strategico, che ci rende competitivi in Europa”.

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