SNAG, il drone artigliato ispirato al falco pellegrino che può afferrare e trasportare piccoli oggetti

Si chiama SNAG, nome che sta per “Stereotyped Nature-Inspired Aerial Grasper“, il drone sviluppato da un team di ingegneri della prestigiosa Università di Stanford, in California.

Come spesso avviene, e l’abbiamo già visto per esempio in casi come il microdrone ispirato alle libellule e il drone ispirato ai piccioni, anche in questo caso ci troviamo di fronte a un progetto che nasca dall’osservazione di ciò che la natura ha progettato e migliorato nel corso di milioni di anni di evoluzione. In particolare il drone SNAG è ispirato al falco pellegrino e ai suoi forti artigli, con cui riesce a ghermire le prede quando caccia. La differenza è che le zampe di SNAG hanno una struttura ossea realizzata in stampa 3D, i muscoli sono sostituiti dai motori e al posto dei tendini c’è una lenza.

Video: Come funziona il drone falco SNAG

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Come si vede bene nel video, SNAG non è solo bravissimo a trasportare oggetti dopo averli ghermiti con i suoi artigli, ma la più importante delle sue qualità consiste nel sapersi appollaiare con estrema efficacia e in una frazione di secondo. Quando SNAG colpisce una pertica con gli artigli, infatti, un accelerometro informa il meccanismo afferratore in 20 millisecondi, facendo scattare il processo di auto bilanciamento, gestito da un algoritmo che ruota il drone in avanti per spostare il baricentro al fine di evitare la caduta, proprio come fanno gli uccelli quando devono aggrapparsi a un ramo.

Questa operazione non è solo importante per via della sua efficacia, ma anche perché, con un tasso di successo alto e il pochissimo tempo che impiega, rappresenta una grande opportunità di ridurre il consumo energetico del drone, che altrimenti dovrebbe restare in hovering per molto tempo, pesando più a lungo sulla batteria. E allungare l’autonomia del drone è fondamentale, specie se consideriamo questa abilità rispetto a uno degli scenari in cui questa tecnologia potrebbe essere più efficacemente impiegata, come ad esempio le missioni di ricerca e soccorso. Ma secondo i ricercatori un drone come SNAG darebbe ottimi risultati anche in scenari di controllo degli incendi e di studi riguardanti l’ambiente, ovviamente dopo essere stato munito degli idonei sensori necessari al tipo di raccolta dati richiesto.

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