Durante il CES in corso in questi giorni, Skydio, azienda americana specializzata nella produzione di droni e tecnologie di volo autonomo avanzato, ha annunciato due grosse novità che sicuramente faranno piacere ai tanti appassionati dei suoi prodotti, ma una di queste potrebbe sconvolgere il modo in cui siamo abituati a pensare che si possano realizzare le normali riprese video col drone.
Skydio 2 Plus
La prima novità è la nuova versione dello Skydio 2 (di cui trovate il focus in questo articolo), ossia lo Skydio 2 Plus. Cos’ha in più? Semplice, nella versione Plus è stato adottato una nuova radio wifi a 5GHz e sono state implementate due antenne pop-up, una modifica che aumenta potenza e affidabilità di trasmissione, al punto che la distanza di controllo può arrivare adesso fino addirittura a 6 chilometri.
Attenzione però, perché assieme alla distanza di controllo Skydio ha saputo aumentare anche la durata della batteria (compatibile anche con il classico Skydio 2), che secondo l’azienda ha guadagnato altri 3 minuti di autonomia (da 24 a 27 minuti in totale). Non un incremento impressionante, ma vista la compatibilità col modello precedente potrebbe valere la pena comprare la batteria aggiornata qualora quella che abbiamo abbia cominciato a perdere qualche colpo. Del resto il nuovo Skydio Plus, che per il resto è in tutto e per tutto simile al modello di base, lo sostituirà in toto nella linea di vendita.
KeyFrame
La novità più sostanziosa però è un’altra, e si tratta di KeyFrame, una funzione smart che, perfettamente in linea con le incredibili capacità di pilota automatico a cui Skydio ci ha abituato, promette di rivoluzionare il modo in cui un utente può girare delle riprese fluide e d’effetto facendo fare quasi tutto al drone.
Tutti conosciamo infatti le principali modalità di ripresa automatica diffuse su moltissime app di volo coi droni, come ad esempio “Spiral“, “Orbit“, etc, in base alle quali basta premere un solo pulsante per lasciare che il drone esegua un determinato movimento pre-impostato mentre riprende la scena. Si tratta di riprese ad effetto con movimenti fluidi, ma chiaramente non sono efficacemente applicabili ad ogni genere di contesto.
Con KeyFrame, invece, possiamo essere noi a personalizzare la sequenza di movimenti del drone e della camera per impostare delle riprese che il drone si occuperà poi di effettuare nella più completa autonomia, contando appunto sulla sua avanzatissima intelligenza artificiale e sulla sua nota capacità di riconoscere ed evitare gli ostacoli.
Possiamo considerare questa feature una specie di super evoluzione della navigazione per waypoint, perché con KeyFrame non ci limitiamo a settare le posizioni geolocalizzate sulla mappa dove vogliamo che voli, bensì mostriamo manualmente al software dove vogliamo che voli e cosa vogliamo che riprenda. Fatto questo, sarà lui a svolgere il compito con una ripresa continua, omogenea e dal tocco morbido, consegnandoci in un colpo solo un video per realizzare il quale, altrimenti, avremmo dovuto allenarci per mesi con gli stick, oppure perdere ore e ore nel montaggio in post produzione. In questo modo anche i principianti potranno effettuare riprese di grande effetto che per loro sarebbero rimaste tecnicamente proibitive chissà per quanto, se non addirittura per sempre.
La cosa più bella di tutto questo è che KeyFrame non costerà un centesimo di più, ma sarà implementata gratuitamente sulle app di volo Skydio. L’unica “fatica” rimarrà armarsi di pazienza per imparare come progettare le riprese ed effettuarle in manuale, con particolare attenzione alla presenza di potenziali ostacoli che il sistema di volo automatico potrebbe evitare o aggirare cambiando percorso rispetto a quanto avessimo immaginato.
Insomma, non abbiamo nemmeno finito di dare il ben arrivato al 2022 che Skydio ha subito battuto un colpo (e che colpo!) per far capire a tutti che, anche quest’anno, chi vorrà competere nel settore del volo autonomo dovrà vedersela con lui.