La scorsa settimana, un attacco terroristico negli Emirati, rivendicato dai ribelli Houthi yemeniti, ha colpito un impianto petrolifero, dove hanno preso fuoco tre autocisterne, e l’aeroporto internazionale di Abu Dhabi, nel complesso uccidendo almeno tre persone e ferendone diverse altre.
Tra le informazioni riferite dalle autorità degli Emirati, i terroristi si sarebbero serviti di missili balistici e anche di droni commerciali artigianalmente adattati con equipaggiamento esplosivo.
Ecco perché il Governo degli Emirati Arabi ha istituito un ban nei confronti dei droni ad uso hobbystico in tutto il Paese. In particolare, il Ministro dell’Interno Saif bin Zayed Al Nahyan ha spiegato che dallo scorso sabato chi vola per hobby utilizzando un drone o altri velivoli elettrici andrà incontro a “responsabilità legali”, aggiungendo che potrebbero essere concesse delle eccezioni per gli operatori professionali.
Prima di questa nuova e molto più rigida misura restrittiva nei confronti dei piloti amatoriali, volare con il drone per hobby (e non solo) nel Paese arabo richiedeva comunque il rispetto di precise norme che ne vietavano l’uso all’interno di specifiche “No-Fy Zone” come aree residenziali e strutture sensibili come aeroporti.
