Nello scorso settembre 2021 un drone, un DJI Mavic Mini per l’esattezza, si è schiantato sulla Torre di Pisa, a seguito di un inconveniente o un’effettiva perdita di controllo da parte di un pilota, in seguito identificato come un 26enne francese in vacanza in Italia.
Il drone venne recuperato dalla Opera della Primaziale, che dopo il recupero ha constatato che non vi fossero danni sulla fascinosa torre storica che campeggia in Piazza del Duomo.
Il pilota all’epoca fu identificato e gli fu imposta una sanzione amministrativa da 1.000 euro, il drone venne sequestrato, ma la vicenda non si era affatto conclusa con un atto amministrativo.
Il 15 marzo 2022 in tribunale il gup Nunzia Castellano e il pm Giancarlo Dominijanni hanno comminato 26 giorni di arresto poi convertiti in una sanzione pecuniaria di euro 6.500 al ragazzo francese.
“Il giovane si è reso responsabile del sorvolo di un drone che ha impattato sul settimo anello della torre campanaria” – dissero in settembre in questura – “sorvolando una area monumentale”.
Controllando su D-flight.it sul portale dedicato alla cartografia che riporta vincoli e limitazioni al volo per gli UAS ovvero i droni, la zona di Pisa in prossimità della torre in Piazza del Duomo è una zona definita come una ATZ aeroportuale la cui altezza massima di sorvolo è di 0 metri.
Quindi nessun volo è ammesso da parte di operatori che volano nelle Open Category, come definite dai regolamenti europei, i quali non possono nemmeno richiedere eventuali autorizzazioni.
Tralasciando le responsabilità civili e penali alle quali si potrebbe incorrere nel caso in cui il drone fosse caduto sopra agli immancabili turisti che da sempre affollano la bellissima piazza, ricordiamo che il sorvolo degli assembramenti di persone è sempre vietato per qualsiasi drone, di qualsiasi peso e appartenente a qualsiasi categoria.
[fonte Il Tirreno]
