DJI sospende le vendite dei propri droni in Russia e Ucraina

DJI non venderà sino a nuovo ordine alcun drone nei territori interessati dalla guerra.
Un atto dovuto quello del produttore cinese, a seguito delle richieste del vice primo ministro ucraino Mykhailo Fedorov, della sospensione e poi riammissione dei suoi prodotti negli store di MediaMrkt (MediaWorld in Italia) e delle tantissime polemiche generate un po’ dappertutto.

Una scelta di campo essenziale a tutela del brand con base a Shenzen, per rimanere neutrale e non offrire il fianco ad attacchi che potrebbero compromettere il commercio dei piccoli droni civili prodotti da DJI.

Il 21 aprile ultimo scorso, un comunicato stampa pubblicato sul sito ufficiale recitava quanto segue:

“Più di 15 anni fa, DJI è stata fondata per esplorare le nuove sorprendenti possibilità della tecnologia dei droni. Dai nostri primi tentativi di costruire piccoli elicotteri ai nostri ultimi droni all’avanguardia per professionisti, siamo stati guidati non solo dalla sfida tecnica dell’innovazione robotica, ma da come questa nuova tecnologia può aiutare le persone. E con ogni miglioramento e progresso, i nostri droni hanno contribuito a rendere il mondo migliore. I nostri prodotti hanno consentito nuovi modi di vedere il nostro mondo, un nuovo linguaggio narrativo per i creatori, nuove opportunità commerciali e di lavoro, nuove tecniche per coltivare cibo e proteggere il nostro ambiente e nuove capacità per rispondere alle emergenze. I nostri droni hanno preservato specie in via di estinzione, salvato punti di riferimento globali dalla distruzione e salvato vite in tutto il mondo.

Con questo in mente, vogliamo ribadire una posizione che deteniamo da tempo: i nostri prodotti sono realizzati per migliorare la vita delle persone e recare beneficio al mondo, e deploriamo assolutamente qualsiasi uso dei nostri prodotti per causare danni. DJI ha sempre e solo realizzato prodotti per uso civile; non sono progettati per applicazioni militari. Nello specifico:

DJI non commercializza né vende i nostri prodotti per uso militare.
DJI non fornisce servizi post-vendita per prodotti che sono stati identificati come utilizzati per scopi militari.
DJI si è opposto inequivocabilmente ai tentativi di attaccare armi ai nostri prodotti.
DJI ha rifiutato di personalizzare o abilitare modifiche che consentirebbero ai nostri prodotti un uso militare.

DJI crede fermamente in questi principi. I nostri distributori, rivenditori e altri partner commerciali si sono impegnati a seguirlo quando vendono e utilizzano i nostri prodotti. Accettano di non vendere i prodotti DJI a clienti che pianificano chiaramente di utilizzarli per scopi militari o che aiutano a modificare i nostri prodotti per uso militare e capiscono che interromperemo il nostro rapporto commerciale con loro se non riescono a rispettare questo impegno.

DJI si dedica alla creazione di prodotti a beneficio della società. Siamo molto orgogliosi del fatto che i nostri droni abbiano salvato persone che erano perse e prossime alla morte, consentito agli scienziati di proteggere il nostro ambiente, consentito alle aziende di migliorare i flussi di lavoro e ridurre i rischi in tempi difficili e creato divertimento per milioni di persone in tutto il mondo.
Non accetteremo mai che i nostri prodotti vengano utilizzati per causare danni e continueremo a impegnarci per migliorare il mondo con il nostro lavoro.”

Link al comunicato.

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