Il regolamento europeo sui droni o UAS è stato ampiamente discusso e disaminato e onestamente sono pochi i piloti che ancora non sanno che esiste o che non si sono adeguati ad esso.
In realtà esiste una cospicua flangia di irriverenti che tuttora lo sbeffeggiano, facendo finta di non interessarsene, ma per costoro c’è ben poco da fare se non sanzionarli in caso siano sorpresi in flagranza di reato.
Se guardiamo le statistiche notiamo che il numero di attestati A1-A3, il “patentino per droni” ovvero l’entry level obbligatorio per iniziare a volare con i droni dal peso superiore ai 250 grammi emessi dal marzo 2020 sino ad oggi e gli operatori che si sono registrati su D-flight; possiamo affermare che sono oltre 50.000 le persone che un minimo di infarinatura generale sulle basi di aeronautica necessarie per pilotare i droni se la sono fatta.
Tuttavia tra queste brave e responsabili persone o aziende, esistono ancora degli interrogativi, sul come poter rispettare le regole appieno senza infrangerle e senza commettere atti illeciti, ma non è sempre facile purtroppo.
Riportiamo la lettera aperta di Costantino Gianfranco ex funzionario pubblico, ora appassionato di droni.
Egli ha conseguito diversi attestati A1-A3 e A2 per il solo desiderio di accrescere le proprie conoscenze; ora si trova in difficoltà – e non solo lui ndr – quando cerca informazioni su:
• divieti e limitazioni per gli UAS e relative zone geografiche
• quando cerca un Notam
• quando deve capire se sopra ad un Parco sussiste una riserva di spazio aereo.
Allora scrive ad ENAC questa lettera aperta che integralmente pubblichiamo.
| Spett.le ENAC e p.c. Aopa Italia Divisione APR Dronezine Quadricottero News Durante lo studio delle norme di legge e di regolamenti inerenti agli Uas, ho avuto modo di imbattermi nell’art. 28 co 4 del Regolamento uas – it, il quale recita : ” Gli operatori degli UAS sono responsabili di verificare l’esistenza di eventuali disposizioni di restrizione emanate dalla Autorità di Pubblica Sicurezza per le aree interessate dalle operazioni. “Orbene, tale comma allo scrivente, appare in contrasto con l’art 793 del Codice della Navigazione, “Divieti di sorvolo” secondo il quale : l’ENAC può vietare il sorvolo su determinate zone del territorio nazionale per motivi di sicurezza. Quando ricorrono motivi militari ovvero di sicurezza o di ordine pubblico, l’ENAC, su richiesta della competente amministrazione, vieta il sorvolo su determinate zone del territorio nazionale….. omissisAppare altresì in contrasto con quanto disposto dal L’autorità competente è responsabile: Ciò premesso, chiedo cortesemente a codesto Ente di voler fornire l’interpretazione autentica di quanto disposto con il proprio regolamento Uas It al citato co 4 dell’art 28. Concludo informando codesto Ente che per ottenere una risposta scritta tramite pec dalla prefettura di Savona allo scopo di ottemperare a quanto previsto dall’articolo più volte citato, si è resa necessaria una attesa superiore al mese nonché svariati contatti telefonici. (Cortesia e disponibilità ricevuta da sottolineare) Costantino Gianfranco |




