In Danimarca droni a ricarica autonoma usando le linee dell’alta tensione

Come allungare la durata della batteria di un drone impiegato per le ispezioni? In Danimarca stanno lavorando a un progetto che risponde in modo molto pratico a questo interrogativo.

Un team di ricercatori della Università della Danimarca Meridionale (SDU) sta infatti lavorando a rendere i droni capaci di sfruttare le linee elettriche dell’alta tensione per ricaricarsi. In questo modo gli operatori non sono più costretti a tornare al punto di decollo per sostituire la batteria quasi scarica con una nuova al 100% di carica, anticipando l’aborto della missione per via del tempo di rientro e perdendo ulteriore tempo per raggiungere di nuovo il punto in cui erano arrivati. Con questo sistema, invece, in caso di necessità il drone può fare una pausa, collegarsi ai cavi elettrici per ricaricarsi nella massima sicurezza e riprendere la missione esattamente dal punto in cui l’aveva interrotta.

Ecco un video che mostra il procedimento di aggancio del drone.

L’idea di per sé non rappresenta una novità assoluta, in quanto già sul finire dello scorso anno vi parlammo di un progetto simile ad opera di alcuni scienziati russi, ma registrare la presenza di dimostrazioni del genere anche su suolo europeo è senza subbio una notizia significativa.

Oltre alla “ricarica al volo” attraverso la rete elettrica, la soluzione studiata dalla SDU assieme a Drones4Energy, associazione che mira a sviluppare soluzioni tecnologiche innovative basate su sciami di droni per facilitare e migliorare i lavori sui circa 7mila km di rete elettrica danese, permetterebbe anche altri vantaggi, come quello di sfruttare il meccanismo di contatto fisico con i cavi elettrici per svolgere delle ulteriori funzioni.

Una di queste sarebbe senza dubbio quella di usare i droni per attaccare lungo la rete degli speciali sensori che permettano alle aziende di distribuzione di avere dati in tempo reale sulle condizioni dell’infrastruttura. Per un’operazione del genere, il sistema tradizionale prevede il distacco della corrente per il tempo necessario all’installazione manuale dei sensori da parte di tecnici specializzati, mentre con i droni il procedimento non sarebbe solo più sicuro, ma anche più snello e veloce, con evidente risparmio sui costi.

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