Svizzera: drone ricognitore completa con successo il primo volo

Dopo averli attesi a lungo e infine ricevuti a fine aprile, la scorsa settimana uno dei nuovi droni ricognitori della difesa svizzera, immatricolato D-14, ha portato a termine con successo il primo test di volo. Appena dopo le 7 del mattino, il drone da ricognizione è decollato dall’aeroporto militare di Emmen ed è rimasto in volo per circa 70 minuti, raggiungendo una velocità di punta di 180 km/h e un’altitudine massima di 2000 metri sul livello del mare, il tutto sotto il controllo remoto di un pilota collaudatore svizzero e l’assistenza costante di un team dell’azienda produttrice, l’israeliana Elbit.

Il drone fa parte di ADS 15, un sistema sistema remoto di ricognizione sprovvisto di armi ed impiegabile esclusivamente per missioni dei seguenti tipi:

  • monitoraggio di aree estese;
  • ricerca, ricognizione e tracciamento di bersagli;
  • input alla protezione di infrastrutture critiche e delle forze armate, con particolare riferimento al controllo e alla gestione del coordinamento del fuoco di supporto.

Il successo di questo primo volo rappresenta un passo avanti determinante verso l’acquisto dei sistemi di ricognizione droni ADS 15 e apre le porte a successivi test, che nei prossimi tempi interesseranno anche il drone immatricolato D-11 e saranno rivolti in modo particolare alla sensoristica, svolgendo missioni di vario tipo e differente durata, visto che ADS 15 possiede un’autonomia di volo che arriva a circa 24 ore. Se i test avranno successo, i due droni verranno consegnati all’Air Force nella seconda metà di quest’anno e verranno seguiti da altri 4 modelli entro la fine del 2023.

In questo modo ADS 15 rimpiazzerà definitivamente il “vecchio” sistema ADS 95, basato su tecnologia risalente agli anni ’80, che l’Air Force ha impiegato fino al 2019 e che sarebbe dovuto essere sostituito nel 2020. Il moderno ADS 15, invece, una previsione di vita operativa di circa 20 anni.

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