SPECIFIC in BVLOS: il Tavolo Tecnico ENAC anticiperà i droni che potranno essere usati per la formazione

Il regolamento EASA ha uno Scenario Standard (STS 02) per le operazioni dei droni Specific in BVLOS,  fuori dalla vista del pilota. Peccato che ancora non si possa sfruttare, visto che è obbligatorio usare un drone con marchio di Classe C6, che come sappiamo non esistono come non esiste al momento nessun drone che abbia un qualsiasi Marchio di Classe. Ma  è volontà di ENAC definire dei requisiti importanti per la sicurezza per poter almeno cominciare con l’addestramento, perché i piloti possano essere pronti al momento in cui arriveranno i droni C6 (e C5 per gli scenari VLOS).

Insomma, al Tavolo Tecnico sta prendendo forma una serie di specifiche tecniche che potranno aprire i Centri di Addestramento alla formazione BVLOS Specific, creando una specie di “simil-C6” che possa essere usato esclusivamente per la formazione, e non per le operazioni commerciali: un modo per far risparmiare tempo alle tante aziende che da anni chiedono di poter volare lontano, al di là del pilotaggio a vista: potranno presto formare i piloti e poi cominciare a lavorare quando finalmente avremo i marchi di classe. E naturalmente anche un “Simil C5” per cominciare la formazione in VLOS, quindi a vista negli scenari europei (ricordiamo che gli scenari italiani, IT-STS-01 e IT-STS-02, finché saranno applicabili – scadranno nel dicembre 2023-  non si vola in BVLOS, ma non è richiesto il marchio di classe)

Un lavoro certosino, che parte da quello che si sta definendo in EASA, e viene declinato in quello che effettivamente si può fare con gli strumenti di oggi. “Stiamo individuando i punti irrinunciabili per la sicurezza che potrebbero consentire di anticipare la formazione”, dicono fonti vicine a ENAC, “mantenendo il livello di sicurezza previsto per i futuri droni C6 (e anche C5 per gli Scenari VLOS europei) in scenario standard”. La fonte sottolinea che “Queste macchine Simil-C5 e Simil-C6 potranno essere utilizzate esclusivamente per l’addestramento nei Centri riconosciuti, e in nessun caso  per l’attività operativa”.

Da quanto trapela, nel caso del  VLOS simil-C5 si tratterà solo di multicotteri (niente da fare per l’ala fissa, come tra l’altro in qualsiasi Scenario Standard, nazionale o europeo) elettrici, mentre i motori a scoppio sono ammessi nel BVLOS , ma potranno essere enormi (3 metri di dimensione e 25 kg di peso). 

Tra le specifiche più significative, in caso di perdita del Data Link  il drone dovrà atterrare in sicurezza e non tentate un RTH, nello scenario VLOS la velocità massima sarà 5 metri al secondo con limitatore,  che salgono a 50 m/s (circa 180 km/h) per i simil-C6 in BVLOS. il drone simil-c6 dovrà informare il pilota sulla posizione riportata su una mappa digitale, altezza e velocità. E deve esserci un alert che avvisa il pilota se si avvicina a uno spazio aereo controllato.

Restano alcuni scogli da superare, come la protezione del data link (difficilmente applicabile oggi) e il famoso “transponder” che trasmette a terra le informazioni, oltre al paracadute. Ora il tavolo tecnico è impegnato nel vedere se tutti i requisiti richiesti possono essere rispettati dai droni oggi disponibili, condizione irrinunciabile per poter davvero cominciare la formazione.

Secondo noi di DronEzine, questi requisiti sono comunque alla portata dei droni di oggi, anche se bisognerà forse smussare qualche asperità e definire qualche dettaglio. Ma si intravede la luce in fondo al tunnel.

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