Dal 01 gennaio 2024 entreranno definitivamente in vigore, in base al regolamento europeo dei droni, le famose classi certificate con apposita marcatura.
Il problema è che, almeno fino a poco tempo fa, non c’erano sul mercato droni che rispondessero ai requisiti richiesti per ricevere tali marcature. Questa situazione di fatto espone piloti hobbisti e professionisti al rischio di non poter più usare il proprio drone come prima, dopo questa fatidica data (eccezion fatta per i droni di peso inferiore ai 250 grammi che potranno continuare a volare in sottocategoria A1 e i droni fino a 25 kg con cui si potrà continuare a volare in sottocategoria A3).
Nelle ultime settimane, però, qualcosa comincia a muoversi e a sorpresa sono arrivate le prime timide ufficialità per quanto riguarda le marcature di classe. Ad “aprire le danze”, giorni fa, è stata DJI con il Mavic 3, primo drone a ricevere la marcatura di classe C1. Subito dopo, invece, hanno fatto seguito i droni modello eBee X, eBee Geo ed eBee Ag, appartenenti alla scuderia di senseFly (sussidiaria della Parrot) che hanno ottenuto la marcatura di classe C2.
Per essere etichettato come appartenente alla classe C2, un drone deve pesare meno di 4 kg / 8,8 libbre di peso massimo al decollo (MTOM), avere ID remoto e geo-consapevolezza ed essere conforme agli standard di sicurezza e produzione dell’Unione Europea.
I droni con marcatura C2 possono volare in sottocategoria A3 e anche in sottocategoria A2 (per la quale il pilota deve aver superato il relativo esame presso un’Entità riconosciuta dalle authority nazionali) senza avvicinarsi oltre 30 metri di distanza dalle persone non coinvolte. Questa distanza può essere ridotta a soli 5 metri se il velivolo dispone di un sistema attivo per la velocità ridotta.
Fonte: sensefly.com