Ostia antica: anche i droni parteciperanno alle nuove indagini archeologiche

A distanza di alcuni decenni, il Parco archeologico di Ostia antica ha avviato per la prima volta un proprio progetto di ricerca e scavo.

Come riporta il sito ufficiale del Parco, il progetto, denominato “Ostia Post Scriptum”, sarà svolto in collaborazione con l’università di Catania e interesserà l’area della Regio II, alle spalle dei Quattro Tempietti e della Domus di Apuleio, e della Regio IV all’interno del Foro di Porta Marina, due luoghi di estremo interesse tornati alla ribalta in seguito alle recenti scoperte dell’area sacra nella zona di Vulci e delle antiche rovine che la siccità estiva ha permesso al Tevere di restituire alla luce.

immagine di pianta di ostia antica con le nuove aree di scavo
La pianta di Ostia Antica con le nuove aree degli scavi in evidenza – Credits: https://www.ostiaantica.beniculturali.it/

Le indagini prevedono in primis prospezioni geofisiche non invasive mediante l’uso di georadar e, in parallelo, attività di rilievo svolte grazie a un drone equipaggiato con camera termica, il che conferma una volta di più la grande utilità che i droni rivestono nel campo delle attività di ricerca archeologica (un altro esempio recente in Italia è il drone impiegato in Val di Chiana per studiare le terme amate da Orazio). Grazie al contributo di droni e georadar, si potranno individuare delle aree da sottoporre a indagine archeologica stratigrafica, il che significa che in seguito si procederà con gli eventuali saggi di scavo (non invasivi).

polizza temporanea assicurazione per lavoro con i droni

Lo scopo principale di queste attività è la ricerca scientifica e la formazione, ma il lavoro svolto permetterà anche di valorizzare ancora di più l’area archeologica, ampliandone le possibilità di fruizione anche grazie ad iniziative che, nell’ambito della “public archaeology“, mirano a coinvolgere un ampio pubblico di visitatori non solo attraverso esperienze in prima persona come le visite guidate ai cantieri di scavo, ma anche divulgazione ed interazione attraverso seminari e aggiornamenti online sullo stato di avanzamento delle attività.

Il programma delle ricerche, appena partite, prevede il loro termine entro il prossimo 23 settembre, in tempo per le Giornate Europee del Patrimonio 2022, previste il 24 e 25 settembre.

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