Dal Tavolo Tecnico di ENAC arriva una conferma importante: L’Authority rende noto che il gruppo di esperti convocato da EASA, l’Authority europea dell’aviazione civile, ha utimato il database di domande per gli scenari standard europei STS-01 (volo a vista in città, VLOS) ed STS-02(volo fuori dalla vista del pilota, in scenari extraurbani, BVLOS).
Un’ottima notizia, il fatto che ci sarà prestissimo un database unico di domande per tutti i Paesi EASA, Italia compresa: il database sarà inviato nei prossimi giorni alle NAA nazionali, quindi dovrebbe proprio essere questione di poco.
Una buona notizia per due ragioni: la prima è che si avvicina il momento in cui i piloti europei, italiani compresi, potranno iniziare a studiare e prendere gli attestati richiesti per affrontare il volo BVLOS, quello in cui il drone è fuori dalla vista del pilota, fino alla distanza massima di 2 km.
Troppi bocciati in Italia, ben venga un database unico
E il secondo motivo, non meno importante, è che un database unico per tutta Europa elimina l’attuale enorme disparità di qualità e difficoltà tra le domande poste agli studenti nei diversi Paesi. L’Italia in particolare ha un numero di respinti agli esami Open (sia A1-A3 sia A2) piuttosto grande, tanto che nei mesi scorsi ENAC è corsa ai ripari modificando le modalità d’esame A2 per aumentare il numero di promossi, che dopo la cura è passato da poco più del 30% al 50% circa: un miglioramento che però non ha fermato la fuga dei piloti italiani verso i più pratici esami A2 stranieri, in particolare in Spagna e Olanda.
… ma ancora aspettiamo l’esame A2 e Spercific online
A onor del vero, sarebbe ingiusto dare la colpa della fuga all’estero dei piloti solo alle disparità sulla difficoltà delle domande. Il secondo motivo in ordine di importanza è che in Spagna, Olanda eccetera gli esami A2 si fanno online da casa propria, cosa che in Italia non si può ancora fare (e noi di DronEzine lo chiediamo da tempo). Enac per mesi ci ha opposto la motivazione della mancanza di personale, ma finalmente qualcosa pare muoversi: al Tavolo Tecnico è stato rivelato che gli informatici dell’Authority stanno studiando la fattibilità di una infrastruttura informatica per poter finalmente fare gli esami proctored (cioè sorvegliati) Open e Specific da casa propria anche sul portale ENAC. L’operazione però non pare destinata a sbloccarsi in tempi brevi: primo perché ENAC teme che aprendo i suoi server all’esterno possa mostrare il fianco a eventuali hacker, e la lezione dell’hackeraggio dello scorso anno è ancora ben viva nella memoria di tutti. E specialmente in un momento storico come quello che stiamo vivendo è ben comprensibile che ENAC intenda aprire il servizio solo dopo essere ben sicura di avere un sistema blindato.
Il secondo problema è che per stessa ammissione del portavoce ENAC il progetto non ha una grande priorità, quindi se son rose fioriranno, ma chissà quando. Nel frattempo i piloti continueranno a guardare all’estero per gli esami proctored, anche perché (terzo motivo per rivolgersi ad altre Authority europee), non poterlo fare da casa oltre che suonare anacronistico è pure costoso, visto che richiede (inutili) spostamenti anche importanti su e giù per il Paese.
Su quali macchine fare la pratica STS?
Ultimo nodo, ma non meno importante, è che non ci sono droni marchiati C5 (per STS-01, VLOS) o C6 (per STS-02, BVLOS). Già da qualche mese ENAC si era detta disponibile a prendere in considerazione macchine simil-C5 e simil-C6 per il solo addestramento, in modo che i piloti interessati a fare scenari standard possano portarsi avanti con l’addestramento. Grazie al prezioso lavoro dell’associazione DAST, che ha analizzato quali soluzioni siano già disponibili sul mercato per rendere i droni commerciali adatti allo scopo, pare proprio che ci siamo quasi, qualche cosa da mettere a punto specialmente su terminatori di volo e affidabilità del segbale a lunga distanza per il BVLOS ma ci aspettiamo buone notizie a breve.
Ecco la situazione fotografata da DAST: