I droni sono troppo rumorosi. Questa è una affermazione che si sente spesso pronunciare da chi non ha una particolare simpatia nei confronti dei mezzi volanti a pilotaggio remoto. E tutto sommato, da veterani di questo settore, effettivamente possiamo confermare che questo ronzio a volte davvero troppo acuto e insistente, in molti frangenti può dare molto fastidio.
Nei regolamenti europei per la categoria Open, tali limiti di rumore sono stati evidenziati e se per i droni delal categoria a basso rischio, si auspica che i produttori facciano di tutto per rispettare l’udito altrui, nella categoria a rischio medio, quindi la Specific, nulla è stato stabilito a priorii.
Colonia, 13 ottobre 2022 – E’ notizia di ieri che EASA L’Agenzia dell’Unione Europea per la Sicurezza Aerea abbia pubblicato le linee guida per stabilire i livelli di rumore dei droni al di sotto di 600 kg la prima proposta al mondo che riguarda una ampia varietà di modelli di droni o UAV inclusi multicotteri, velivoli ad ala fissa, elicotteri e persino e velivoli a motore.
Queste linee guida saranno utili per fornire procedure armonizzate al fine di per misurare il rumore dei droni utilizzati nelle operazioni categoria “Specific” .
Questo contribuirà a fornire un elevato ed uniforme livello di protezione ambientale e cercherà di prevenire gli effetti dannosi significativi del rumore sulla salute umana nell’UE, come previsto dal regolamento di base di EASA.
Queste linee guida devono possono essere utilizzate su base volontaria e non costituiscono requisiti applicabili per la certificazione dei droni. Cosa che invece avviene per i droni della categoria Open.
Sono indicazioni che Intendono colmare il divario relativo tra gli standard di misurazione del rumore nella categoria “specifica”. Infatti le operazioni all’interno di questa categoria possono includere attività come servizi di mappatura e fotogrammetria, consegne di pacchi, ispezioni a linee elettriche, sorveglianza aerea o ispezioni sui tetti.
“Questi nuovi tipi di velivoli saranno utilizzati in un’ampia varietà di luoghi e introdurranno suoni sconosciuti che variano con la diversità del design”, ha affermato Rachel Daeschler, direttrice della certificazione dell’EASA. “L‘EASA riconosce che il rumore è una preoccupazione per molti cittadini europei. Queste linee guida mirano a offrire un metodo di misurazione coerente e aiuteranno a stabilire le aspettative per i produttori, le autorità aeronautiche nazionali e altre autorità pertinenti”.
ENAC o le altre autorità aeronautiche nazionali possono o potrebbero utilizzare queste linee guida come base per richiedere agli operatori di utilizzare droni con emissioni sonore ridotte quando operano in ambienti sensibili come parchi naturali o aree popolate.
Allo stesso modo queste linee guida possono essere utilizzate anche dai produttori di droni, dagli operatori o dalle organizzazioni di misurazione del rumore per stabilire i livelli di rumore associati a progetti e operazioni particolari.
Ci si raccomanda quindi di comunicare i livelli di rumore risultanti a EASA, che in seguito intende creare un archivio pubblico online a disposizione degli operatori e delle autorità competenti.
Le procedure proposte tenendo in considerazione gli aspetti tecnici e la percezione umana del rumore dei droni (psicoacustica). Sono progettati per fornire misurazioni del rumore ripetibili e accurate e per consentire un confronto equo tra i vari modelli di droni. Sono rilevanti per le operazioni della categoria “specifica” , pur rimanendo proporzionati (in complessità e costo) alla progettazione di tali droni.
Le linee guida proposte che sono il risultato di diversi anni di studi sul rumore dei droni condotti dall’agenzia europea, sono aperte alla consultazione pubblica fino al 13 gennaio 2023.
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