Olivair: un Drone per la raccolta delle olive dall’Università di Roma Tre

Prototypes for Humanity premia ogni anno a Dubai le migliori innovazioni che hanno “il potere di cambiare il mondo”. Quest’anno sono state selezionate oltre 100 idee che promettono di fare la differenza in ambiti come il clima, la salute, il cibo, la sicurezza, l’energia, l’approvvigionamento alimentare, il supporto delle comunità, l’insegnamento e l’uguaglianza.

L’iniziativa coinvolge oltre 500 università da più di 100 Paesi del mondo, e tra i progetti selezionati nel 2022 c’è anche quello tutto italiano di Olivair: basato su un drone pensato per la raccolta delle olive, attività che interessa trasversalmente tutta l’Italia e frutta al nostro Paese il riconoscimento di prodotti di eccellenza in tutto il mondo, tant’è che è già stata interessata da progetti innovativi che includono l’uso di droni, come ad esempio il progetto SFIDA contro la mosca dell’ulivo di cui vi parlammo l’anno scorso.

L’idea, nata da tre studenti iscritti all’Università di Roma Tre (Diana Zagarella, Dario Marroccu e Giacomo Longaroni), prevede la realizzazione di un drone ad alimentazione elettrica con design multirotore di dimensioni molto generose, funzionali proprio allo scopo della raccolta delle olive.

Si parla infatti di un velivolo con circa 2,5 metri di diametro, che volerà sopra gli ulivi e, proprio grazie alle sue grandi eliche, sarà capace di generare un vento sufficientemente intenso da far cadere i frutti, che ovviamente devono essere a perfetta maturazione.

Questo sistema permette di raccogliere le olive in qualsiasi luogo, perché volando non è soggetto agli spazi e alle condizioni del terreno. Inoltre non danneggia la pianta e secondo gli ideatori, supportati dal professore ordinario di costruzioni aeronautiche e strutture aerospaziali del Dipartimento di Ingegneria Umberto Iemma, che ha revisionato gli aspetti tecnici del progetto, sarebbe 3 volte più veloce degli scuotitori, tra l’altro senza arrecare danni alla pianta e quindi senza il pericolo di ripercussioni negative sulla produzione degli anni successivi. Dal punto di vista economico, l’efficienza del mezzo e la possibilità di raccogliere le olive anche in zone che finiscono per essere ignorate per via della difficile praticabilità del terreno, sono stati stimati in un aumento dei profitti di circa il 30% per i produttori.

A seguito della conclusione dei test, ai quali hanno contribuito anche il professore associato di macchine e azionamenti elettrici Alessandro Lidozzi, il ricercatore di meccanica del volo Jacopo Serafini, il ricercatore di fluidodinamica Stefano Meloni e l’assegnista di ricerca Luca Pustina, il gruppo di Olivair passerà alla fase di realizzazione del prototipo.

Maggiori informazioni sul sito ufficiale: Olivair.eu

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