Droni: UE punta a un mercato da miliardi di euro migliaia di nuovi posti di lavoro entro il 2030

L’Europa punta forte sui droni. Dal 2003 a oggi l’UE ha investito quasi 980 milioni di euro nello sviluppo o nell’utilizzo di droni per applicazioni innovative, finanziando 320 progetti relativi ai droni nell’ambito dei suoi programmi di ricerca e innovazione. Inoltre a partire dal 2014 la Commissione si è adoperata per gettare le fondamenta di una politica globale dell’UE in materia di droni, e solo pochi giorni fa ha presentato la sua strategia 2.0 a sostegno dello sviluppo del settore, un documento ufficiale di circa 25 pagine intitolato “A Drone Strategy 2.0 for a Smart and Sustainable Unmanned Aircraft Eco-System in Europe” (disponibile gratuitamente per la consultazione a questo link), nel quale illustra il modo in cui l’Europa può promuovere lo sviluppo di operazioni commerciali su larga scala con droni, offrendo nel contempo nuove opportunità nel settore.

Commissione europea Commissaria per i Trasporti Adina Vălean
La Commissaria ai trasporti Adina Vălean durante un evento

In particolare, è stata la Commissaria per i Trasporti Adina Vălean a spiegare che “Con l’avvento di una nuova generazione di aeromobili elettrici in grado di operare in un ambiente urbano e regionale è nostro dovere garantire, oltre alla sicurezza delle operazioni nei nostri cieli, condizioni che soddisfino sia le esigenze commerciali degli operatori sia le aspettative dei cittadini in materia di riservatezza e sicurezza. La strategia presentata oggi non si limita ad ampliare la capacità dell’Europa di promuovere lo sviluppo di operazioni commerciali su larga scala con droni, ma offre anche nuove opportunità, in particolare alle piccole e medie imprese. In presenza di un quadro normativo adeguato, il mercato dei servizi con droni in Europa potrebbe raggiungere un valore di 14,5 miliardi di euro e creare 145 000 posti di lavoro entro il 2030”.

Certamente per sperare di arrivare davvero a questi numeri c’è molta strada da fare, perché se è vero che da un lato le potenzialità del settore sono davvero incredibili, grazie soprattutto alle prospettive di sviluppo dell’intero nuovo comparto dell’Advanced Air Mobility, dall’altro ci sarà bisogno di politiche tese ad indirizzare in modo chiaro, preciso e concreto gli investimenti di cui si parla tanto, favorendo anche la consapevolezza e l’accettazione dei droni da parte della società, una questione recentemente affrontata da un importante sondaggio di qualche mese fa, che però su questo fronte ha presentato risultati non ancora del tutto soddisfacenti.

Su questi temi, almeno stando a quanto riportato sul sito ufficiale assieme alla presentazione della strategia 2.0 sui droni, la Commissione Europea sembra avere le idee piuttosto chiare.

Dai posti di lavoro alle nuove soluzioni di mobilità

Grazie al quadro normativo circostanziato dell’UE in materia, i droni hanno solcato in sicurezza i cieli europei per centinaia di migliaia di ore, eseguendo ad esempio operazioni di sorveglianza delle infrastrutture, monitoraggio delle fuoriuscite di petrolio o campionamento del suolo. Anche i progetti relativi all’utilizzo di droni per le consegne aeree di materiale medico, che garantiscono il trasporto di campioni medici tra servizi sanitari, stanno compiendo apprezzabili progressi. L’attuazione nel gennaio 2023 dello “U-space”, un sistema europeo unico al mondo per gestire in sicurezza il traffico di droni, porrà le basi per un incremento delle operazioni.

Prima di promuovere l’utilizzo delle suddette tecnologie innovative, la Commissione intende assicurarsi che la società sia pronta a sostenere l’uso dei droni. Per far fronte alle preoccupazioni in materia di rumore, sicurezza e riservatezza, la strategia invita pertanto le autorità nazionali, regionali e locali a fare in modo che i servizi con droni siano allineati alle esigenze dei cittadini.

assicurazione per droni da euro 29,90

La strategia prevede che i servizi con droni seguenti diventino parte integrante della vita quotidiana in Europa entro il 2030:

  1. servizi di emergenza, mappatura, produzione di immagini, ispezione e sorveglianza da parte di droni civili, nel rispetto dei quadri normativi applicabili, come pure consegna urgente di piccole spedizioni, ad esempio campioni biologici o prodotti medicinali;
  2. servizi di mobilità aerea innovativa, quali gli aerotaxi, che forniscano servizi regolari di trasporto di passeggeri, inizialmente con un pilota a bordo, ma con l’obiettivo ultimo di automatizzare completamente le operazioni.

Per realizzare il potenziale del mercato e dei servizi con droni dell’UE è necessario individuare i componenti critici delle tecnologie, quali l’intelligenza artificiale, la robotica, i semiconduttori, i servizi spaziali dell’UE e le telecomunicazioni mobili. Ciò aiuterà l’UE a costruire un settore dei droni innovativo e competitivo, riducendo le dipendenze strategiche.

La strategia individua inoltre gli ambiti favorevoli per la realizzazione di sinergie tra i droni civili e di difesa e per l’aumento delle capacità anti-droni e della resilienza del sistema.

19 azioni per il mercato dei droni di domani

La Commissione avvierà ora i lavori sulle 19 azioni faro a livello operativo, tecnico e finanziario previste dalla strategia al fine di predisporre un contesto normativo e commerciale adeguato per lo spazio aereo e il mercato dei droni di domani:

  • l’adozione di norme comuni di aeronavigabilità e di nuovi requisiti in materia di formazione per i piloti remoti e i piloti di aeromobili eVTOL (aeromobili elettrici a decollo e atterraggio verticale con equipaggio);
  • il finanziamento della creazione di una piattaforma online per favorire l’attuazione della mobilità aerea innovativa sostenibile da parte dell’industria e dei portatori di interessi locali;
  • l’elaborazione di una tabella di marcia strategica per le tecnologie dei droni per individuare i settori prioritari per la ricerca e l’innovazione, ridurre le dipendenze strategiche attuali ed evitare che ne emergano di nuove;
  • la definizione di criteri per un marchio volontario per droni approvati dal punto di vista della cybersicurezza.

Le attività indicate prepareranno la strada a operazioni commerciali su larga scala e faranno in modo che l’Europa tragga vantaggio dalle sinergie tra l’uso civile, di sicurezza e militare dei droni e delle tecnologie correlate, comprese le soluzioni anti-droni.

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