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Infatti il Mavic 3, primo uscito della serie, è stato eliminato dal listino.
E il M3 Pro, prenderà il suo posto ad un prezzo molto simile.
Quindi per coloro che vorranno spendere meno, la scelta ricadrà solamente sul Mavic 3 Classic che per ora rimane al suo posto e visto che tra l’altro è dotato di marcatura Open C1.
L’offerta del Mavic 3 Pro, comprende naturalmente anche una versione Cine, dedicata ad un pubblico di operatori professionali oppure amatoriali, ma molto esigenti in termini di prestazioni.
Mavic 3 Pro Unboxing e prime impressioni
Il Mavic 3 Pro da noi testato è la versione Fly More Combo con controller RC PRO. Completo quindi di una borsa di trasporto, di grandi dimensioni e completamente ridisegnata; di una basetta aggiuntiva per la carica multipla di batterie e di una confezione con 6 eliche di ricambio. A cui aggiungere una serie davvero completa di cavi adatti alle prese elettriche di tutto il mondo.
Nella scatola esterna è raffigurata anche una confezione di filtri ND da applicare sugli obiettivi, ma non ne abbiamo trovato traccia.
Supponiamo che in fase di vendita, essi siano presenti e che si sia trattato di semplice dimenticanza, nell’impacchettare il nostro campione.
Il proteggi gimbal è molto diverso anche dalle precedenti versioni, visto che lo stabilizzatore e le 3 fotocamere incorporate sono di maggiori dimensioni.
Insomma la speciale “museruola“, come ci piace chiamarlo in tono scherzoso e amichevole, svolge egregiamente il proprio lavoro, mantenendo in posizione e ben saldo durante il trasporto, sia il gimbal, sia il drone sia le eliche.
Marcatura Open C2
Appena sollevato e dopo aver tolto con attenzione l’imbragatura, ci si rende conto che il drone pesa abbastanza, purtroppo un valore superiore ai 900 e rotti grammi (per l’esattezza 958 grammi per la versione standard e 963 grammi per la versione Cine).
Tale drone grazie alla marcatura di classe Open C2, è certamente tra i primi modelli in commercio a poter essere utilizzato anche dopo il 1 gennaio 2024.

La versione che abbiamo è un prodotto ufficiale destinato alla vendita e riportava correttamente sullo chassis del drone il riferimento alla classe C2 con il numero di decibel (82db) che tra l’altro è inferiore a quelli emessi dal Mavic 3 Classic (83db).

Fotocamera e videocamera
Una altra grande differenza che salta subito all’occhio, rispetto alla precedente versione di Mavic 3, o al Mavic 3 Classic è il comparto video/fotografico, che include ben 3 fotocamere con relativi obiettivi.
Ecco spiegata le differenze di prezzo con i droni della stessa scuderia. Anche se come dicevamo il Mavic 3 è già scomparso dai canali di vendita di DJI.
La camera principale, rimane la stessa Hasselblad con un sensore 4/3, quindi maggiore di 1 pollice.
La fotocamera esegue scatti in formato RAW a 12 bit con una gamma dinamica nativa fino a 12,8 stop. Inoltre grazie al sistema HNCS (Hasselblad Natural Color Solution) vengono riprodotti con precisione i colori percepiti dall’occhio umano: Con il risultato che le foto e i video richiederanno un minor numero di ore dedicate alla post-produzione.
Riportiamo qui di seguito le caratteristiche tecniche dal sito del produttore:
| Fotocamera Hasselblad CMOS da 4/3, pixel effettivi: 20 MP FOV: 84° Formato equivalente 24 mm Apertura: f/2.8-f/11 Distanza di messa a fuoco: 1 m a ∞Teleobiettivo medio CMOS da 1/1.3”, pixel effettivi: 48 MP FOV: 35° Formato equivalente 70 mm Apertura: f/2.8 Distanza di messa a fuoco: 3 m a ∞Teleobiettivo CMOS da 1/2”, pixel effettivi: 12 MP FOV: 15° Formato equivalente: 166 mm Apertura: f/3.4 Messa a fuoco: da 3 m a ∞ |

Aggiungiamo poi che tutte e tre le fotocamere supportano la codifica in Apple ProRes 422 HQ, Apple ProRes 422 e Apple ProRes 422 LT.
In sostanza, ci troviamo di fronte a un drone che oltre alla possibilità di ottenere ingrandimenti con zoom ottici o ibridi sino a 28x, gode comunque di una ottima videocamera, capace di registrare sino a 5,1k a 60 fps o a 4k sino a 120 fps.
Un range davvero molto importante che, assieme ai profili colore normale, HLG e DLOG a 10 bit (che permette di acquisire sino a 1 miliardo di colori), con un transfer rate che arriva a 200Mbs, alza di molto il livello qualitativo di questa camera.
Sul comparto fotografico, ricordiamo che abbiamo un sensore da 20 Mpx effettivi, con bracketing automatico e soprattutto diaframma regolabile in apertura da f2,8 a f11.
Il formato delle foto restituite, oltre al classico jpg compresso, comprende anche il DNG o RAW.
Non possiamo esimerci dal parlare delle altre due fotocamere: quella con l’obiettivo medio equivalente a un 70 mm e quella con il tele equivalente a un 166 millimetri.
Da tenere in considerazione che quando si cambiano le fotocamere in uso, potrebbe, anzi è meglio non lasciare la registrazione in automatico, dato che a diverse focale e con diversi sensori, corrispondono parametri di esposizione diversi, come negli esempi qui sotto.
Teleobiettivo medio
Il teleobiettivo medio equivalente al formato 70 mm, è adatto a un’ampia gamma di scenari diversi, dall’inquadratura di edifici a quella di auto durante riprese commerciali. Grazie al suo sensore con CMOS da 1/1.3″ e allo zoom ottico a 3x, è in grado di scattare foto da 48 MP/12 MP, video in 4K/60fps e supporta la nuova funzione D-log M.
Interessante usare questa camera con zoom 3 x per realizzare alcuni Hyperlapse, comprimendo lo sfondo ed evidenziando il soggetto principale.
Teleobiettivo da 166mm
Il teleobiettivo del Mavic 3 Pro migliora quello del modello base, arrivando ad essere equivalente al formato 166mm. Permette di girare video in 4K/60fps con zoom ottico 7x e foto da 12 MP, con lo zoom ibrido che invece arriva fino a 28x.
Va detto che se si sta effettuando una registrazione video non è possibile cambiare la videocamera un uso.
Occorre interrompere la registrazione, cambiare camera e riprendere la clip video.
Se invece si attiva preventivamente la funzione “Esplora“; è possibile registrare in sequenza e senza interruzioni. Si vedrà una specie di scalino durante il cambio di videocamera, ma si avrà una soluzione di continuità.
La funzione Esplora, è comodissima se utilizzata sino a 28x, combinando quindi zoom ottico a quello digitale, per potersi virtualmente avvicinare ad oggetti da ispezionare senza alcun pericolo. O ad esempio, nel voler osservare animali in natura senza spaventarli con il rumore prodotto dal drone..
Il risultato lo si può vedere in questo video pubblicato sul nostro canale Youtube, sul quale peraltro vi invitiamo ad iscrivervi per vedere tutte le nostre attività su quella piattaforma.
Come vola il Mavic 3 Pro

Abbiamo avuto modo di provare il volo del Mavic 3 Pro, in diverse condizioni meteo. In alcune giornate era presente un vento sostenuto, in altre abbiamo rischiato la pioggia, in altre ancora invece, splendeva un bel sole primaverile.
In tutti i casi, abbiamo riscontrato una stabilità eccellente del DJI Mavic 3 Pro.
Se dobbiamo essere sinceri non ce ne stupiamo affatto, avendo già testato in passato tutta la serie di droni della classe Mavic 3. e come sempre il valore aggiunto deriva dalla decennale esperienza del costruttore in ambito di centraline di controllo del volo e gimbal.
Il volo del drone è molto reattivo e, anche nella modalità standard, ha una discreta velocità. Alcune persone che ci assistevano durante le prove, hanno pensato che fosse settato in Sport Mode. A tal proposito, nella modalità sportiva abbiamo raggiunto la velocità massima di oltre 74 Km/h.
Sempre in occasione del test, abbiamo provato la modalità Active Track, facendoci inseguire durante un corsetta leggera con qualche scatto a destra e sinistra e il Mavic 3 Pro ci ha sempre seguito senza esitazioni e a debita distanza.
Esperimento eseguito sia con il drone che ci tallonava da dietro, sia lateralmente. Ricordiamo che questa ultima modalità è possibile svolgerla in discreta sicurezza solo per il fatto che la serie di droni Mavic 3 hanno i sensori posti obliquamente.
Con UAS o droni senza sensori occorre sempre ispezionare bene l’ambiente circostante, ma è una buona prassi controllare l’area di volo, anche con droni equipaggiati di sensori per il rilevamento degli ostacoli e soprattutto, mai fidarsi troppo dei sensori, potrebbero non vedere ostacoli, quali cavi, piccoli rami di alberi o essere accecati dalla luce solare.
A proposito di impedimenti, abbiamo testato anche il rilevamento ostacoli, che prevede 3 diverse modalità di uso:
- Frena: se il Mavic 3 rileva un intralcio sul suo percorso, si ferma
- Evitamento: il Mavic 3 cerca una traiettoria libera e prosegue nella sua direzione
- Evitamento Elegante: si comporta evitando l’impedimento, ma scegliendo un movimento di scarto più delicato ed elegante.
Termine che potrebbe far sorridere, ma in effetti abbiamo riscontrato come il microprocessore, unito alla camere per il rilevamento anteriori, faccia un ottimo lavoro e il drone eviti gli ostacoli, con grazia. Molto utile per un certo tipo di riprese.
Controller DJI RC PRO

Nella versione Fly More Combo che ci stata concessa per le prove, era presente il radiocomando DJ RC Pro. Non nuovo nelle nostre mani, ma che come sempre si dimostra molto ben visibile anche se esposto a una luce solare diretta.
Molto comoda la possibilità di assegnare ai tasti fisici diverse funzioni o modalità di volo o delle impostazioni della fotocamera.
Insomma un valore davvero aggiunto che però rispetto al classico controller RC-N1 e relativo smartphone, oppure al RC che è comparso insieme al Mini 3, costa decisamente molto (intorno ai 1000 euro).

A nostro avviso avere un controller con lo schermo integrato è una “must have“, nel senso che svincola il pilota dal dover scegliere un telefono compatibile con la applicazione di controllo DJI. Ci si deve preoccupare della ricarica del solo radiocomando e non anche del telefono.
Anche se lo smartphone o un altro device che fornisca la connessione ad internet generando uno HotSpot WiFi possa tornare utile se si vogliono consultare le mappe in tempo reale e non sono state precedentemente scaricate.
Molto utile inoltre l’uscita HDMI per inviare le immagini ricevute in tempo reale a monitor o altri dispositivi esterni.
Uso con visori DJI Goggles 2 o Integra
Data la recente possibilità offerta dal produttore di utilizzare tutti i nuovi droni della serie Mavic 3 e Mini 3 Pro con i visori per pilotaggio in FPV, abbiamo quindi testato il Mavic 3 Pro con i visori LCD in nostro possesso.
Tolte le difficoltà iniziali, nell’aggiornare tutti i firmware dei droni, dei controller e degli occhiali da FPV, siamo effettivamente riusciti a pilotare il Mavic 3 Pro con i visori Goggles 2, grazie a un trucchetto spiegato in un nostro video che è visionabile su youtube cliccando sul seguente link.
Conclusioni
Concludendo, riteniamo il drone DJI Mavic 3 Pro sia un ottimo UAS, con una ottima videocamera ben stabilizzata realizzata da Hasselblad e altre due camere con obiettivo medio e tele che sono propedeutiche anche ad un utilizzo lavorativo e professionale.
Il comportamento di volo in pieno stile DJI: sicuro e collaudato.
Un altro vero vantaggio è la presenza della marcatura di classe C2, che renderà il suo volo possibile, sin da subito, anche in ambito cittadino, vicino alle persone (a 30 metri di distanza orizzontale che può scendere a 5 metri con la modalità di volo a bassa velocità.
Un altro punto a suo favore è dato dall’avere due camere zoom della quale segnaliamo quella a 3x ottica equivalente a un 70 mm. che è adattissima per colmare il gap della distanza da mantenere dalle persone, in caso di riprese di matrimoni o manifestazioni, permettendo al drone di rimanere in sicurezza e lontano.
Il Mavic 3 Pro, potrebbe tornare molto utile oltre che nelle ispezioni di tralicci, ponteggi o altre infrastrutture dalla quali dover rimanere lontani, anche per missioni di ricerca scomparsi e soccorso in periodo diurni, dato che non è dotato di camera termica.
Non abbiamo testato le Mastershot e altre funzionalità di volo pre-programmate, perché già provate nelle precedenti versioni di Mavic 3. [Leggi anche gli altri articoli sul Mavic 3]
Prezzi e opzioni di acquisto
La versione che ci è stata data in prova è effettivamente molto costosa, infatti il FlyMore Combo Kit con borsa ,tre batterie e controller RC Pro, è inferiore solo alla versione Cine.
Se consideriamo però che il Mavic 3 standard è stato eliminato dal listino della casa madre e se si decide di acquistare la versione non combo e senza RC Pro, alla fine i prezzi si allineano a quelli dello storico Mavic 3 oramai fuori produzione.
Se si vuole spendere meno, rinunciando alle 3 fotocamere e rimanendo ad esempio nella classe Open C1, il Mavic 3 Classic è una ottima scelta.
In sostanza quindi il prezzo è alto, ma non troppo, considerando che ci troviamo tra le mani un prodotto DJI, con tutte le caratteristiche tecniche che ben conosciamo e marcato Open CE, quindi utilizzabile da subito e per sempre nella sotto categoria A2 o A3.
Il drone DJI Mavic Pro 3 è disponibile da maggio per l’acquisto sul sito ufficiale DJI e su dji-store.it o presso un qualsiasi altro rivenditore autorizzato, nelle seguenti configurazioni:
- DJI Mavic 3 Pro (con DJI RC) al prezzo di 2.119 euro
Acquista su dji-store.it - DJI Mavic 3 Pro Fly More Combo (con DJI RC) al prezzo di 2.829 euro
Acquista su dji-store.it - DJI Mavic 3 Pro Fly More Combo (con DJI RC Pro) al prezzo di 3.539 euro
Acquista su dji-store.it - DJI Mavic 3 Pro Cine Premium Combo al prezzo di 4.649 euro
Acquista su dji-store.it
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