USA: Droni per proteggere il bestiame dai Lupi?

Negli ultimi anni, anche nel territorio italiano, la popolazione di lupi è cresciuta e oggi incontrare questi animali non è più una possibilità remota come un tempo, non solo durante una passeggiata nel bosco ma persino ai margini dei centri più urbanizzati. Al di là di qualche apprensione, non si registrano significativi casi di aggressione per le singole persone, ma ben diversa è la situazione per gli allevatori, alcuni dei quali denunciano già da tempo un aumento delle perdite del loro bestiame dovute agli attacchi dei lupi.

Se da noi questo problema sta iniziando a ricomparire, in altre parti del mondo i lupi, sebbene ugualmente minacciati dagli effetti del cambiamento climatico e dell’urbanizzazione, sono sempre stati presenti in numero consistente e di conseguenza casi del genere sono molto più frequenti, con gli allevatori e alcune volte persino le stesse autorità che sono costrette a investire risorse per tenere al sicuro il bestiame.

E tra le soluzioni più originali va registrata quella degli ufficiali della fauna selvatica dell’Oregon, negli Stati Uniti, dove le perdite di bestiame dovute agli attacchi dei lupi sono così consistenti che lo scorso anno l’USDA (il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti) ha stanziato ben 100.000 dollari per la realizzazione di recinzioni e tecnologie di sorveglianza a cura del Wildlife Service, decidendo persino di testare i droni per spaventare i lupi e allontanarli dalle fattorie e dal bestiame al pascolo.

In realtà, pare che i primi tentativi abbiano dato risultati poco incoraggianti. Come racconta Paul Wolf del Wildlife Service sul sito rfdtv.com, infatti, il primo volo in assoluto, durante il quale nessuno sapeva cosa aspettarsi, il lupo è rimasto tutt’altro che spaventato dalla presenza del drone, anzi si è incuriosito e ha cominciato quasi a giocarci, tant’è che il pilota dell’uas, sconsolato, ha detto che il piano non avrebbe funzionato.

A quel punto l’idea è stata quella di perfezionare la tattica montando un altoparlante sul drone, facendolo volare di nuovo sopra lo stesso lupo. Dopo averlo raggiunto, il pilota ha parlato attraverso lo speaker gridando al lupo di andarsene, e a quel punto l’animale si è spaventato e ha preso a correre.

Ma i droni, che qualcuno vorrebbe addirittura utilizzare come pastori volanti per indirizzare le mandrie e le greggi e che negli USA trovano già da qualche anno una significativa e crescente applicazione nell’agricoltura, possono essere utili anche in altri modi per salvaguardare il bestiame, ad esempio per il monitoraggio e per l’allerta in caso di attacco. Se equipaggiati con una termocamera, sarebbero in grado di notare dall’alto una traccia termica e poi scendere di quota per stabilire di che tipo di animale si tratta (lupo, orso, puma, etc) e avvisare l’allevatore, così che egli possa intervenire per interrompere l’attacco.

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