Formazione droni: ENAC vuole accelerare il comparto in attesa degli Scenari Standard Europei

UPDATE 07/06/2023
A seguito di precisazioni di ENAC, pubblichiamo un aggiornamento sostanziale

Si è svolto il 26 maggio a Roma in una sala dell’Ente Nazionale Aviazione Civile un Tavolo Tecnico tra i responsabili della UAS Unit dell’Ente e le principali associazioni di categoria, al quale eravamo invitati come stampa specializzata.

Come noto dal 1 gennaio 2024, si dovrebbe completare la transizione verso il regolamento UAS europeo, quindi la Open Limited Category sparirà e i mezzi non marcati potranno essere utilizzati solo nella sotto categoria A3 o nelle missioni svolte nel contesto delle operazioni Specific o se minori di 250 grammi, nella categoria A1 a patto che EASA esegua una importante modifica al Regolamento, parlando di peso e non MTOM.

Per quello che concerne invece un gradino più alto nella condotta degli UA (ora si chiamano così i droni) ovvero le missioni a medio rischio e che rientrano nella categoria Specific, le redini di come impostare la formazione dei piloti spetta allo Stato Membro e al suo ente normatore, ENAC nel caso italiano.

1 luglio giro di boa, arrivano anche gli scenari Europei

Nelle riunione di ieri al Tavolo Tecnico i funzionari della authority nostrana, hanno espresso la volontà di voler procedere a passo spedito verso la transizione completa, indicando come 1 luglio, la data nella quale gli ex Centri di Addestramento che ora si chiamano Entità Riconosciute o R.E. potranno rilasciare, dopo adeguata formazione, anche gli Attestati Europei STS. Il nodo è la disponibilità di droni marchiati C5 (per lo scenario europeo VLOS) e C6 (per lo scenario europeo BVLOS).
Per poter far partire la formazione, e solo la formazione, non le operazioni quotidiane, ENAC ha concesso una deroga alle R.E. che permette loro di usare per la didattica macchine considerate simili a C5 e C6, cosa che è più semplice per gli scenari VLOS e più complessa per il BVLOS, in quanto i droni C6 richiedono funzioni come il Geocaging che non sono facilmente implementabili.

Tale deroga, ripetiamo, solamente a fini addestrativi, è valida fino al 28 febbraio 2024, poi sarà obbligatorio l’utilizzo di UAS C5/C6 anche per l’addestramento.
Di conseguenza, le RE dal 1° luglio potranno decidere di erogare i corsi sugli scenari STS EASA,  se avranno macchine considerate simili a C5 e C6 e naturalmente dopo aver reso a ENAC le necessarie dichiarazioni. Ricordiamo che gli Scenari Standard sono uno strumento molto importante per gli operatori, che gli permettono di svolgere operazioni non più in categoria Open, ma in Specific a patto di rispettare tutta una serie di specifiche tecniche.
Errata la convinzione che si sta diffondendo sul web e nei social network che il possesso di un attestato IT-STS per gli scenari standard, sia una specie di lasciapassare o “patentino con i superpoteri” per poter volare ovunque.

A partire dal 1 luglio quindi, Le RE che non presenteranno le dichiarazioni previste di compliance potranno continuare ad erogare i corsi per gli scenari standard nazionali IT-STS, con gli UAS che stanno utilizzando attualmente, anche dopo il 1 luglio ma fino al 31 dicembre 2023, data entro la quale nemmeno gli Operatori non potranno più presentare dichiarazioni.

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Interessante notare che chi è abilitato agli scenari Europei potrà volare anche in quelli italiani, ma NON è vero il contrario: chi è abilitato agli scenari italiani NON potrà volare in quelli europei.

Allo stesso tempo, il team dello UAS Unit ha affermato che gli attuali attestati IT-STS (ex-CRO) con scadenza il prossimo 2 dicembre 2023 verranno prorogati sino al termine della loro validità.
Con questa frase, dovrebbero essere rassicurati tutti i piloti che in possesso di un vecchio attestato per le operazioni critiche da sempre abbreviato in CRO convertito in attestato A2 a cui è stato aggiunto un attestato per gli IT-STS, possano operare a patto di effettuare almeno una dichiarazione degli Scenari Standard pagando i diritti ad  ENAC (94 euro) e riportata di riflesso sul portale D-flight (96 euro).
Il tutto sarà ratificato da una revisione della Nota Informativa NI-2021/013.

Sempre nel corso delle 3 ore dello svolgimento del Tavolo Tecnico è stata presentata una nuova piattaforma informatica di interazione tra le R.E e l’Ente, che dovrebbe garantire una maggior velocità nella acquisizione dei documenti relativi agli attestati e lo svolgimento degli esami online.

A margine della riunione, la non meno importante comunicazione nella quale i funzionari dell’Ente hanno nuovamente rassicurato che sarebbe stata rivista la attuale circolare ATM-09A che verrà sostituita da una ATM-09B.
Al suo interno dovrebbero essere semplificate alcune procedure operative rendendo il lavoro degli operatori più snello e flessibile.
Ulteriori conferme circa la volontà di voler rivedere l’estensione di alcune zone geografiche UAS.

immagine di enac addestramento sts

Volendo quindi riassumere:

  • Dal 1 luglio via ai corsi per l’ottenimento degli attestati IT-STS si affiancano quelli per gli scenari standard europei STS che copriranno anche le operazioni condotte nel rispetto degli IT-STS; le R.E. che non sono in grado di offrire formazione per gli Scenari Europei, potranno continuare con quelli italiani;
  • Gli attestati IT-STS saranno utilizzabili sino a fine dicembre 2025;
  • Gli attestati IT-STS derivanti da una precedente conversione di un ex-CRO saranno estesi di validità (non scadranno il 2 dicembre 2023);
  • Per coloro che si trovano in possesso di uno attestato IT-STS che vorranno svolgere operazioni nel contesto dei nuovi scenari standard europeo, si renderà necessario sostenere alcuni esami aggiuntivi;
  • Prossimamente, data da definirsi, la circolare ATM-09A per l’accesso alle zone geografiche nei pressi di un aeroporto, verrà (speriamo) semplificata;
  • Verranno riviste, le modifiche di alcune zone geografiche (speriamo ridotte e speriamo anche relative ai Parchi).

 

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