Lanciata in primavera, l’iniziativa #IoVoloSicuro PRO ha riscosso un notevole successo, permettendo ai piloti di droni di fare il grande passo verso le operazioni Specific, che superano i limiti delle Open permettendo per esempio di chiedere permessi di volo nelle zone rosse vicino agli aeroporti, o volare in città con droni di diversi chili di peso. E magari volare per chilometri in BVLOS, fuori della vista del pilota: oggi per il BVLOS è necessaria una autorizzazione ad hoc, ma quando saranno attivabili gli scenari standard europei i piloti con attestato Specific lo potranno fare semplicemente.

Tra le oltre 30 scuole che aderiscono all’iniziativa, c’è anche l’Aeroclub dell’Aquila – Oben e le sue sedi secondarie in Sardegna. Per queste sedi, il primo corso Specific IT-STS in convenzione con DronEzine è partito già lo scorso maggio e ha visto la partecipazione di ben 8 allievi, ripartiti tra la base principale di Poggio Picenze (AQ) e le altre due sedi secondarie di Platamona (SS) e Sestu (CA).
La base di Poggio Picenze (AQ), presente da oramai 9 anni nel panorama nazionale della formazione APR (e poi UAS), è immersa in una splendida e verdissima valle in cui scorre il fiume Aterno ed in un contesto orografico e naturalistico di grande pregio, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a pochi chilometri dal magnifico complesso dei monti del Gran Sasso. Non dmentichiamo che l’Abruzzo è l’unica regione in cui gran parte del territorio è tutelato da ben 3 parchi nazionale. Ed in cui i temi dell’ambiente sono base fondamentale per lo sviluppo e per la programmazione regionale.

L’aviosuperficie dell’Aero Club dell’Aquila, sede anche di Oben srl, su cui si effettuano tutte le attività teorico-pratiche, sorge quindi in questa splendida vallata contornata da colline e montagne dense di storia e tradizioni e su cui si ergono numerosi castelli e borghi medievali fino ad oggi intatti.
«Il corso dell’Aquila ha visto la partecipazione di tre allievi provenienti già da precedenti percorsi formativi con la nostra Recognized Entity e che svolgono già attività professionali con l’utilizzo di droni e che hanno brillantemente superato le prove e lo skill test con ottimi risultati» ci dice Paolo Fallavollita di Oben.
La base secondaria di Sassari, sita al nord della città sarda e operativa presso l’aviosuperficie Platamona, è immersa in un contesto naturalistico di grandissimo pregio, a poche decine di metri dai laghetti costieri di questo angolo del Nord Sardegna che poi attraverso una antica pineta e le dune di sabbia si affacciano al mare blu tipico di questa parte dell’isola. Inutile dire che gli scenari osservati dall’alto dagli allievi attraverso i display dei loro UAS sono spesso mozzafiato, soprattutto nelle ore pomeridiane e del tramonto. In questa area sono numerosissimi gli esemplari di fauna tipica di queste zone mediterranee, come i gabbiani, gli aironi, etc….Ma durante una delle esercitazioni previste per il rilascio dell’attestato STS perla prima volta una coppia di gheppi, curiosi rapaci che sono noti per l’incredibile capacità di sostentamento in aria e la loro abilità a rimanere immobili con la testa per l’individuazione delle prede a terra, sfruttando le correnti d’aria, si sono avvicinati alla zona dei voli UAS, decidendo quindi di attaccare un drone. Immediata la procedura di emergenza da parte di uno dei tre corsisti (che è anche Vigile de Fuoco) e l’atterraggio in sicurezza sia per il drone che per l’intraprendente rapace.
Nella sede di Sestu (CA) altra località immersa in una delle zone più belle del sud Sardegna, non di rado fanno capolino invece gli splendidi fenicotteri rosa che oramai sono divenuti stanziali e non più legati solo al periodo migratorio. I tre allievi della sede di Sestu per questa volta hanno svolto le loro attività senza dover attivare nessuna attenzione particolare….stavolta i fenicotteri non si sono visti.
E domani, il BVLOS
Certo, le operazioni Specific più attese sono quelle BVLOS, fuori dalla vista del pilota. Si fanno, certamente (qui il nostro reportage sull’emodrone dell’Ospedale San Raffaele di Milano) ma sono complesse perché richiedono una autorizzazione ad hoc. Ma qualcosa si muove: in attesa dei droni con marchio di classe C6, al tavolo tecnico di ENAC (al quale partecipiamo anche noi come stampa tecnica) sta concretizzandosi l’ipotesi di poter cominciare almeno la formazione con macchine simili al C6 ma senza marchio di classe, però con terminatore separato e telemetria adeguata. E naturalmente, chi ha già attestati Specific non dovrà rifare i moduli già conseguiti.





