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Presentato alla fine di luglio 2023, siamo finalmente riusciti a provare il drone DJI AIR 3 e a testarlo per voi. Lo abbiamo estratto dalla confezione, abbiamo valutato pro e contro, tenendo a mente anche la fascia di prezzo in cui si inserisce.
Lo abbiamo paragonato ad altri droni sempre di casa DJI, perché purtroppo la concorrenza langue in questo settore e sono rimaste poche case costruttrici.
Frequentando i social network, ma anche leggendo le domande poste sulla nostra casella email o su whatsapp, abbiamo notato che molte persone si domandano infatti come funzioni la politica di marketing del colosso asiatico. Sono davvero tanti i nuovi droni presentati da DJI e si vocifera anche che ci siano tante altre novità che esulano dal settore. Vedi la presenza nelle action cam, negli stabilizzatori, nel settore automotive e pare anche nel settore delle e-bike. In tutti i casi il produttore di Shenzen può vantare una presenza importante per i droni destinati alle mere riprese aeree, per quelli da Ricerca e Soccorso o da applicazioni industriali (pensate anche al recente drone cargo FlyCart 30) o a quelli completamente autonomi, oltre a droni per il pilotaggio in prima persona FPV.
Prime impressioni
Il drone AIR 3 si posiziona esattamente in mezzo alla classe di droni Mavic 3 e al Mini 3. Un drone che costa sicuramente meno del fratello maggiore e pesa di più dei 250 grammi del fratello minore, ma che rispetto ad esso vanta sensori video fotografici superiori.
Una perfetto posizionamento che sostituisce l’obsoleto (in realtà è ancora un ottimo drone, ma la tecnologia avanza molto rapidamente) AIR 2S, che in ogni caso ha un sensore fotografico da 1 pollice.
Il DJI AIR 3 viene proposto con diverse configurazioni e prezzi di acquisto, ma di questo parleremo dopo. In ogni caso anche qui, da parte di DJI, una notevole scelta adatta a tutte le esigenze e portafogli.

Rispetto al suo predecessore, ha una vistosa doppia fotocamera con focali paragonabili a un 24 mm con apertura f2.8 e un 70 mm con f1.7. Quindi un obiettivo medio e uno quasi grandangolare.
Una scelta che dovrebbe soddisfare molte esigenze del “dronista” amatoriale. Inoltre, il doppio ISO nativo anche qui dovrebbe permettere una buonissima qualità di video e foto notturne.
Altra differenza evidente rispetto al AIR 2 S è la presenza di due sensori posteriori per il rilevamento degli ostacoli, che garantiscono quindi una copertura a 360 gradi (stando alle dichiarazioni del costruttore).
Non mancano le solite e apprezzate funzionalità semi automatiche di Active Track inseguendo un soggetto, le modalità di ripresa Circle, Orbit eccetera, ma, in questa versione, DJI ha introdotto la navigazione a WayPoint con l’aggiunta dei POI (punti di interesse). In sostanza quando si è in volo è possibile memorizzare altezza e direzione della fotocamera, per poi ripetere la ripresa in un secondo momento.
Si tratta di una funzione utile per il monitoraggio dello stato di avanzamento di cantieri, per fotografare il susseguirsi delle stagioni e altri utilizzi creativi offerti da tale possibilità.
La pianificazione del volo può essere effettuata anche a tavolino, tappando sulla mappa del display dello smartphone o del nuovo controller DJI RC 2 i punti da percorrere, la velocità di navigazione, l’orientamento del drone, l’avvio di una registrazione o lo scatto di una foto.
Purtroppo la missione non viene completata in caso di perdita di segnale radio di controllo: in quel caso l’AIR 3 ritornerà al punto di Home.

A tal proposito, come già introdotta anche negli altri droni di ultima generazione, anche AIR 3 dispone di due modalità di RTH (Return To Home), Classica con una elevazione, una traiettoria diritta e un atterraggio verticale sul punto di casa e una Avanzata, nella quale si dirigerà utilizzando una traiettoria obliqua, grazie al rilevamento ostacoli.
La durata della batterie è una altra freccia nell’arco del DJI AIR 3, visto il suo peso inferiore relativo alla serie dei Mavic 3, vengono messi sul piatto 46 minuti di autonomia (misurati come sempre dal costruttore in condizioni ottimali). Davvero tanti e sicuramente apprezzati da tutti.
Dato il peso di oltre 720 grammi, gli utilizzatori del drone AIR 3, dovranno munirsi di Attestato A1-A3, alias il “patentino” per i droni. Essendo marcato C1 è perfettamente rispondente ai requisiti della categoria Open. Utilizzabile anche in ambito urbano, senza sorvolare le persone o nel caso capitasse, allontanandosi il più in fretta possibile da esse e come per tutti i droni, divieto assoluto di passare sopra ad assembramenti.
Unboxing, cosa troviamo nella confezione
Ci hanno gentilmente dato in prova la versione FlyMore con controller DJI RC 2. Dopo aver estratto la comoda ed elegante valigetta che ben conosciamo, dalla confezione esterna sulla quale non compare alcuna indicazione sulla classe C1, al suo interno troviamo questi oggetti:
- Drone DJI AIR 3
- 3 batterie
- un HUB di ricarica con funzioni di powerBank per le batterie
- eliche di ricambio
- controller DJI RC 2 con display LCD
- istruzioni d’uso e manutenzione
Manca un caricabatterie da rete. Occorre acquistarlo a parte o utilizzare qualcosa già in possesso dell’utilizzatore, ma che abbia un discreto numero di watt in uscita per non allungare di molto i tempi di ricarica.
Gli ultimi con Power Delivery e una uscita USB-C, sono preferibili.
Confronto con AIR 2S

Come abbiamo già spiegato, DJI AIR 3 ha due sensori anticollisione posteriori e una doppia fotocamera. Pesa di più del fratellino precedente, è leggermente più grande, con una maggiore autonomia e la navigazione a Waypoint.
Marcatura Open CE

Perfettamente compatibile e aderente alla classe C1 della Open Category. Sulla confezione spicca anche in bella mostra il numero di decibel massimi previsti, che corrisponde a 81.
Nessun problema quindi ad usare questo drone anche dopo il giorno 1 gennaio 2024.
Radiocomando dell’AIR 3

Meglio quello standard DJI RCN2 o il DJI RC2?
AIR 3 può essere venduto con un radiocomando denominato RCN2 oppure con il RC2. Entrambe le versioni sono quelle successive ai rispettivi RCN1 e RC.
Al momento, e forse anche per il futuro, il drone AIR 3 non può essere pilotato con i controller della vecchia serie (DJI RC e DJI RCN1) in quanto il protocollo di trasmissione è nuovo (parliamo di O4). Questo in effetti potrebbe essere un problema e un punto a sfavore per coloro che possiedono già una flotta di droni e avrebbero voluto inserire anche il DJI AIR 3 nel loro hangar, dato che si vedranno costretti ad acquistare un nuovo controller e aumentare quindi il prezzo finale. Per chi invece decide di acquistare come primo drone il DJI AIR 3, consigliamo senza ombra di dubbio il DJI RC2 con display LCD incorporato.
I motivi sono semplici e presto spiegati:
- incorpora un display integrato da 5,5 pollici con una luminosità di 700 Nits, il che significa che è ben visibile anche sotto il sole diretto in piena estate;
- il fatto di non dover collegare cavi e cavetti tra il proprio telefono e il radiocomando è un altro valore aggiunto;
- la possibilità di volare senza essere disturbati dallo smartphone che magari non è stato settato in modalità aereo;
- ulteriore punto da non sottovalutare, specialmente per i possessori di smartphone con sistema operativo Android, è la totale compatibilità della applicazione di controllo DJI Fly (non sono poche le persone che acquistano un drone e poi si accorgono che il proprio telefono non riesce a far girare la app);
- non ultimo, la questione di privacy e sicurezza: non avere lo smartphone collegato e in rete, permette alle persone più attente alle questioni di riservatezza personale e sicurezza di dormire sonni tranquilli con i propri dati al sicuro e protetti.
Il nuovo DJI RC 2 è leggermente più veloce all’avvio rispetto al RC, inoltre ha incorporato nella parte posteriore oltre alle alette di raffreddamento e anche una feritoia per la ventola di raffreddamento. È stato migliorato anche il processore che governa un sistema operativo android 11. Buona la luminosità, ottima reattività anche al tocco. Insomma un bell’oggetto e funzionale. Per quanto riguarda il segnale radio e video, non ha mai avuto un minimo lag entro i limiti di volo consentiti dalla normativa.
Come vola il DJI AIR 3

Vola bene, come ci si aspetta dal leader di settore DJI. Quindi anche il DJI AIR 3 vola trasferendo la massima tranquillità sia a piloti esperti sia a principianti.
Per questi ultimi, in particolare, l’applicazione prevede una guida e una mini check list.
Le immagini sono perfettamente stabilizzate dal gimbal meccanico a tre assi.
Le funzioni di zoom ottico, eseguite con le due fotocamere, possono rivelarsi utili per scoprire luoghi più lontani senza doversi spostare oppure per effettuare riprese in sicurezza a debita distanza, come ad esempio nel caso di riprese naturalistiche, oppure quello di video o foto di persone senza sorvolarle e in tante altre occasioni.
Foto e video

L’AIR 3, come spiegavamo, ha una qualità migliore rispetto a quella del piccoletto Mini 3 Pro, anche se le dimensione del sensore in pollici è equivalente. Dispone dei profili HLG e D-log entrambi a 10 bit, comodo per coloro che effettuano una post produzione.
Inoltre le due fotocamere permettono di essere particolarmente creativi. Ovviamente non ha un sensore fotografico paragonabile ai droni della serie Mavic 3, infatti entrambe le camere del AIR 3 hanno un CMOS da 1/1.3 pollici.
Quindi in effetti si posiziona esattamente in mezzo ai droni delle precedenti serie, e questa volta a pieno titolo. Interessante anche la risoluzione video che arriva sino a HDR in 4K/60fps

Pregi e difetti
Tra i pregi senza ombra di dubbio:
- l’ottima stabilizzazione delle foto e dei video e la qualità dei file registrati.
- l’autonomia di volo: anche se i 46 minuti dichiarati da DJI sono stati rilevati in condizioni ottimali, abbiamo sempre abbondantemente superato i 35 minuti (poi ci siamo stancati).
- il prezzo: naturalmente in questi periodi post pandemia, crisi energetiche, crisi dei chip e conflitti, i prezzi non possono che aumentare. Tuttavia il costo del AIR 3 si integra perfettamente nel panorama attuale dei droni.
Tra i difetti:
- il prezzo: a parziale contraddizione di quanto affermato prima, occorre considerare che il drone DJI AIR 3 non è acquistabile senza controller, il che di fatto aumenta il suo costo finale;
- Il peso e la sua classe: discorso complicato, perché il peso di circa 700 grammi lo fa rientrare nella classe Open C1, ma di fatto a questo punto si potrebbe forse investire in qualcosa di più costoso e avere un paio di camere con un numero di pollici superiore; ah già, ma allora avremmo acquistato un drone della famiglia Mavic 3.
Prezzi e disponibilità
DJI AIR 3 è disponibile per l’acquisto su store.dji.com e/o presso tutti gli altri rivenditori autorizzati in diverse configurazioni:
- DJI Air 3 (con DJI RC-N2) al prezzo di 1099 euro
Acquista su dji-store.it - DJI Air 3 Fly More Combo (con DJI RC-N2) al prezzo di 1359 euro
Acquista su dji-store.it - DJI Air 3 Fly More Combo (con DJI RC 2) al prezzo di 1559 euro
Acquista su dji-store.it
Per ulteriori informazioni su tutte le nuove caratteristiche e funzionalità, visita https://www.dji.com/dji-mini-3 oppure acquista in Italia dal dji-store.it
Guarda la video recensione del drone DJI AIR 3
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