Con l’aumento dei droni in circolazione, cresce anche il numero delle persone che notano uno di questi velivoli in volo sopra le proprie case o nei dintorni. Tra inutili allarmismi (“Sono i ladri che mi spiano!”), minacce esagerate (“Ora prendo il fucile e lo abbatto”) e soprattutto polemiche a non finire tra piloti di droni e proprietari di casa, ecco le basi (anche normative) da conoscere in merito alla possibilità che un drone voli sopra una proprietà privata.
Se è una No Fly Zone
La prima cosa che bisogna puntualizzare è che la normativa sui droni prevede già delle aree dove si può o non si può volare (le mappe sono disponibili dietro registrazione gratuita sul portale di riferimento ufficiale d-flight). Vale quindi la pena sottolineare che, se ad esempio stiamo parlando di un drone che sorvola una proprietà privata che ricade in una no fly zone (segnata in rosso su d-flight), è chiaro che non può farlo.
In Italia però ci sono naturalmente tantissime proprietà private che non si trovano all’interno di una no fly zone. Come funziona in questi casi?
Cosa dice la legge
In Italia soltanto l’ENAC, l’Ente Nazionale Aviazione Civile, ha la competenza per regolamentare lo spazio aereo, perciò nessun proprietario può, per legge, impedire il sorvolo della sua proprietà da parte di un drone.
E quelli che ripetono a memoria la tiritera del brocardo del diritto romano “La proprietà del suolo si estende all’infinito sia verso il cielo che sotto terra”, non solo dovrebbero riconoscere che, se così fosse, un qualunque proprietario potrebbe esigere che gli aerei di linea non passino sopra il suo tetto, ma sarebbe anche il caso che si aggiornassero, visto che il ben più recente articolo 840 del Codice civile afferma che “Il proprietario del suolo non può opporsi ad attività di terzi che si svolgano a tale profondità nel sottosuolo o a tale altezza nello spazio sovrastante, che egli non abbia interesse ad escluderle”.
Insomma, via libera agli aerei di linea e a quant’altro, inclusi i droni, sopra la proprietà privata, a patto però di tenere in considerazione anche il testo dell’articolo 823 del Codice della navigazione, secondo il quale “il sorvolo dei fondi di proprietà privata da parte di aeromobili deve avvenire in modo da non ledere l’interesse del proprietario del fondo”.
Il fulcro della questione consiste quindi nei ragionevoli interessi riconosciuti al proprietario, con la disposizione che è posta a tutela del diritto del titolare relativamente ad utilizzi che possano essere in sintonia con le caratteristiche naturali del fondo o con la finalità cui normalmente è deputato. Teoricamente questi interessi annoverano diverse possibilità, tra cui anche l’allevamento di animali, ma nella stragrande maggioranza dei casi il proprietario è un privato senza particolari attività che insistono sulla sua proprietà, e per il quale il sorvolo occasionale da parte di un drone non dovrebbe creare disagi particolari. Non certo per il rumore prodotto, ad esempio, perché difficilmente quello di un drone supera i decibel dei rumori comuni (anche occasionalmente più intensi) di un’area urbanizzata. Ma come la mettiamo con la privacy?
Non una questione di volo, ma di riprese
Il diritto alla privacy è una questione molto importante (e in altri casi riguarda persino i piloti dei droni), ma, se parliamo di un drone che vola sopra una proprietà privata, questo aspetto non riguarda tanto il volo del drone in sé, quanto piuttosto la possibilità che la telecamera a bordo del velivolo (se presente) possa acquisire dati personali, che sono tutelati dal GDPR e per ottenere i quali è necessario il consenso esplicito.
A questo punto il discorso segue quello di tutte le riprese video-fotografiche, tanto quanto quelle fatte con lo smartphone. Come prima cosa entra in gioco la dotazione tecnica del drone, che deve avere una telecamera per le riprese (condizione che si può quasi dare per scontata visto che ormai la telecamera è presente su quasi tutti i modelli). Ovviamente questa telecamera deve anche essere attiva, perché – anche se è un caso statisticamente improbabile – un drone con la telecamera potrebbe volare sopra casa nostra senza riprendere alcunché.
In seconda battuta, entrano in gioco le caratteristiche del volo del drone. Se infatti questo sta volando a qualche decina di metri di altezza esattamente sopra casa nostra, possiamo sicuramente immaginare che, per come è orientata la telecamera, stia riprendendo tutto tranne che la nostra proprietà. E se anche l’avesse inquadrata per un certo periodo di tempo mentre si spostava da un punto ad un altro, è chiaro che volare ad una certa altezza dal suolo impedisce, a chi registra e guarda le riprese, di individuare in modo preciso i dati personali del proprietario dell’abitazione, siano essi il numero civico dell’indirizzo di casa, le targhe delle auto parcheggiate in giardino oppure i volti delle persone eventualmente presenti all’aperto. In questi casi la distanza dalla quale vengono effettuate le riprese aeree è tale da rendere impossibile l’identificazione dei soggetti e delle informazioni sensibili, perciò volare con un drone su una proprietà privata non richiede il consenso.
Diverso è però il caso di un drone che vola sopra una proprietà privata a bassa quota (diciamo ad esempio a pochi metri di altezza dal suolo) soffermandosi magari vicino alle finestre. In questo caso l’intento di spiare lo spazio privato esterno o interno all’abitazione è facilmente deducibile, così come sono evidenti i rischi per la privacy del proprietario e delle eventuali altre persone che si trovano in casa. Per approfondire il tema della privacy legata all’uso dei droni, un aspetto molto complesso e discusso del quale abbiamo più volte parlato, vi invitiamo a leggere questa guida informativa sul sito del Garante.
Cosa fare se un drone sorvola la nostra casa?
Innanzitutto non è il caso di agitarsi, perché è meglio evitare reazioni che potrebbero ritorcersi contro di noi e peggiorare la situazione (far cadere il drone colpendolo con un oggetto o peggio sparando con un’arma da fuoco ci metterebbe in guai enormi). La cosa migliore da fare, come spieghiamo in modo più approfondito nella guida “Ho visto un drone sopra casa mia. Cosa faccio?”, è osservare il volo del drone e valutare il motivo per cui vola sopra la nostra abitazione. Semplicemente guardandolo (eventualmente possiamo riprenderlo con lo smartphone per avere una qualche prova da esibire) possiamo facilmente stabilire se sta volando per riprendere il paesaggio o se si sta concentrando specificamente su delle persone (o sulla nostra casa).
Per una persona non esperta non è facile determinare l’altezza a cui vola un drone, anche perché le dimensioni del velivolo possono trarre in inganno, ma è comunque facile stabilire se sta volando ad altezza uomo, o comunque ad altezza finestre. Se è evidente che il pilota non è interessato a noi o alla nostra proprietà, ad esempio il drone ha solo attraversato per qualche secondo lo spazio aereo sopra la nostra casa, possiamo stare tranquilli. Se invece lo abbiamo visto (e magari anche ripreso) mentre volava a bassa quota e vicino alle finestre, ragionevolmente registrando dati personali senza consenso, possiamo a tutti gli effetti rivolgerci alle forze dell’ordine e sporgere denuncia per violazione della privacy.



