Curiosa operazione di recupero per i Vigili del Fuoco di Terni, chiamati nel pomeriggio di ieri (domenica) per intervenire nell’area della Cascata delle Marmore allo scopo di recuperare un drone. Lo riporta il sito di news locali UmbriaOn, che spiega come il velivolo fosse rimasto impigliato in una delle reti di protezione del sito turistico, in una posizione tanto alta da richiedere l’intervento di un’autoscala.
Non è la prima volta, in realtà, che vediamo i VVF impiegati per operazioni di “salvataggio di droni”, ad esempio lo scorso marzo il vento improvviso mandò il velivolo di un pilota ad incastrarsi sul frontone del Duomo di Santo Stefano a Casalmaggiore, in provincia di Cremona.
Nel caso della cascata delle Marmore, inoltre, un evento del genere era da considerarsi statisticamente più probabile, visto che le caratteristiche del luogo richiamano ogni anno tantissimi visitatori e, tra questi, anche alcuni appassionati di droni. Questa cascata artificiale in provincia di Terni, realizzata addirittura dai romani nel terzo secolo d.C. e poi modificata più volte nel corso del tempo, è infatti una delle attrattive “naturali” più apprezzate d’Italia, con un’altezza complessiva di 165 metri divisi in 3 salti (il più alto dei quali misura 85 metri) che la rende la cascata artificiale più alta d’Europa e una delle più alte del mondo.
Uno dei piloti presenti domenica pomeriggio, evidentemente, “non è stato fortunato” con le manovre di volo e il suo drone, passando troppo vicino alla parete di roccia, è rimasto impigliato nelle reti di protezione. La fonte della notizia non riporta altre informazioni sulla vicenda, ma è facile affermare che per i Vigili del Fuoco si sia trattato di un intervento fuori dal comune e, in questo caso per fortuna, senza il coinvolgimento di persone o animali in pericolo.
Giova infine ricordare che, sebbene online si trovino le testimonianze di alcune persone che hanno incontrato problemi a volare col drone sulla Cascata delle Marmore, il portale di riferimento D-Flight non riporta alcuna limitazione di volo oltre alla quota massima di 120 metri.
Chissà però se, a causa della sua disavventura, il pilota del drone rimasto impigliato nella rete di protezione ha rimpianto la sua scelta di volare alla cascata delle Marmore, dove forse non serve per forza il drone per apprezzare lo spettacolare salto dell’acqua.




