Come vi abbiamo riportato lo scorso agosto in questo articolo, DJI ha recentemente lanciato FlyCart 30: il suo primo drone dedicato al delivery. A distanza di un paio di mesi, il modello per le consegne prodotto del gigante cinese ha ottenuto l’approvazione della Commissione Federale per le Comunicazioni (FCC) americana, uno step fondamentale per procedere con le operazioni di lancio del modello negli Stati Uniti, Paese in cui il business del drone delivery è in una fase più avanzata rispetto a molte altre nazioni.
Insomma potremmo presto vedere i droni FlyCart 30 operativi nelle consegne di pacchi in alcune aree degli Stati Uniti, come ad esempio campus universitari o zone urbane che, per la loro struttura e la loro ottima posizione nella rete logistica già esistente, offrono il contesto ideale per questo genere di servizio.
Un nuovo concorrente per i “droni di Google”
Il know-how maturato da DJI in anni di leadership nel mercato mondiale dei droni consumer e professionali rende automaticamente l’azienda di Shenzen un avversario credibile per le aziende che finora si sono affermate nel settore del drone delivery americano, prima fra tutte Wing, “sorella di Google”, che in questo business ha ottenuto negli ultimi anni risultati crescenti e convincenti, ma soprattutto concreti, con migliaia di consegne nel Paese (a questo proposito potete leggere “Wing presenta il suo Drone Delivery Network”).
DJI no, ma DJI sì
A proposito dell’arrivo del drone per le consegne targato DJI nel mercato americano, però, è interessante anche l’aspetto politico, visto che il governo USA, sotto la bandiera del rischio di spionaggio internazionale, da anni avversa ed ostacola con determinazione l’adozione dei dispositivi che provengono da nazioni in black list, tra cui soprattutto la Cina. A giugno il governo americano arrivò a tirare le orecchie persino alla FAA, ossia l’Authority che regola l’aviazione civile negli USA, ma nonostante gli sforzi profusi e le dichiarazioni sempre più preoccupate da parte di alcuni senatori, sembra che la diffusione di tecnologie cinesi negli Stati Uniti proceda in realtà senza particolari intoppi.
Com’è fatto FlyCart 30
Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, infine, ricordiamo che il drone modello FlyCart 30 si basa su una configurazione multi-rotore a 8 eliche e 4 assi. Può trasportare un carico massimo di 30 kg con due batterie e raggiungere una distanza massima di 16 km a pieno carico. Se si vola con una sola batteria, rinunciando al sistema di ridondanza del drone, la capacità di carico può invece essere aumentata fino a 40 kg.
Sempre dal punto di vista delle funzioni di sicurezza, è presente l’evitamento intelligente degli ostacoli, doppio radar, ricevitore di segnali ADS-B e anche un paracadute incorporato per una discesa controllata in caso di guasti critici. In caso di emergenze, FlyCart 30 permette agli operatori di impostare diversi punti di atterraggio sicuri.
FlyCart 30 è progettato per resistere a tutte le condizioni meteorologiche, con una protezione IP55 contro intemperie e una resistenza al vento fino a 12 m/s, raggiunge una velocità di volo massima di 20 m/s e può restare in volo per un massimo di 18 minuti con due batterie auto-riscaldanti e un carico di 30 kg. Può volare un’altitudine massima di volo di 6000 metri, mostrandosi utile anche per trasporti in regioni montagnose di difficile accesso. Un’altra funzione utile alla sicurezza del FlyCart 30 è la doppia modalità di controllo, che consente a due piloti di alternarsi nel comando del drone con un solo pulsante, migliorando quindi l’efficienza e l’accuratezza delle consegne a lunga distanza.
A proposito di distanza operativa, il sistema di trasmissione video che usa FlyCart 30 è O3 (lo stesso che ritroviamo in altri droni DJI tra cui anche modelli consumer come il Mini 3 Pro), che fornisce un segnale forte fino a 20 km di distanza e facilita operazioni oltre la linea visiva dell’operatore. Se si vola in ambienti più complessi, dove i segnali di trasmissione possono subire la presenza di interferenze o ostacoli, il drone supporta il dongle cellulare 4G di DJI.
Il FlyCart 30 supporta due metodi di consegna:
- il primo utilizza contenitori di dimensioni standard EPP, ampiamente usati nell’industria del packaging riutilizzabile e dell’automotive.
- il secondo, ideale in situazioni in cui il drone non può atterrare o decollare in sicurezza, è basato su un sistema cavo con verricello. Questo supporta sia il controllo automatico che quello manuale e il cavo ha una lunghezza massima di 20 metri con una velocità di retrazione massima di 0,8 m/s.
Al momento del lancio in Cina, il prezzo di partenza del nuovo drone per consegne DJI era di 17mila dollari. Vedremo quanto costerà negli Stati Uniti una volta che sarà disponibile.