Non si spara a un drone. Nemmeno se sta volando sulla tua proprietà privata e nemmeno se sta volando nei suoi pressi. Nemmeno se sei negli USA dove le armi da fuoco sono di più facile accesso e il loro uso (spesso improprio) è relativamente diffuso tra la popolazione. Soprattutto, non si spara per nessun motivo, a un drone e in generale, se risulta che non hai il porto d’armi e per giunta sei responsabile di reati precedenti. Se proprio vogliamo dirla tutta, tantomeno conviene sparare a un drone se quello è il drone utilizzato dall’ufficio dello Sceriffo nell’ambito di un intervento.
E invece è proprio quello che è successo in Florida poco più di un paio di anni fa, quando l’11 luglio 2021 gli agenti dello sceriffo intervennero per rispondere a una chiamata relativa a furto all’interno di un complesso di magazzini e serre di 10 ettari situato a Eustis. Già all’epoca le forze dell’ordine avevano la disponibilità di alcuni droni e per l’occasione decisero di utilizzarne uno, munito di telecamere a infrarossi e altre attrezzature ad alta tecnologia. Per avere un’idea del valore del mezzo, come hanno riferito i vice sceriffi al Daily Commercial, alcuni dei droni utilizzati hanno un valore di circa $4.500 o $15.000.
Ed è qui che entra in gioco Wendell D. Goney, 52 anni, residente a Mount Dora, che nel corso della sua vita ha accumulato l’invidiabile cifra di 29 reati. Quel giorno, durante l’intervento, il sergente Chris Stevens aveva sentito dal vivo il primo e poi il secondo colpo di arma da fuoco. Come ha raccontato al Daily Commercial, ha anche sentito qualcuno gridare “Qualcuno sta sparando al tuo drone!”. E infatti il drone, colpito, precipitò finendo sulla grondaia di un edificio e prese fuoco. “Fortunatamente non ha causato ulteriori danni, cadendo su un edificio in metallo. Sono grato per questo”, ha riferito Stevens.
Goney, processato nell’ambito del “Progetto Quartieri Sicuri”, iniziativa congiunta di agenzie statali e federali volta a ridurre i crimini violenti, si è inizialmente giustificato affermando che il drone aveva “molestato” lui, ma successivamente ha ammesso di non essere autorizzato al possesso di armi da fuoco, come risulta dalle informazioni delle forze dell’ordine. Da sottolineare che l’uomo ha all’attivo 29 condanne per reati gravi in Florida, tra cui aggressione aggravata a un ufficiale di pubblica sicurezza, resistenza all’arresto con violenza, possesso illecito di droghe, furto con scasso e possesso di armi da fuoco e munizioni da parte di un ex detenuto, in base alla legge federale, come comunicato dalla Procura degli Stati Uniti.
Goney, accusato di aver distrutto con un’arma da fuoco un drone ad alta tecnologia, del valore di $30.000, della Lake County Sheriff’s Office nel 2021, si è dichiarato colpevole nel tribunale federale. La sentenza, non ancora programmata, potrebbe valergli una pena detentiva massima di 10 anni.