Archeologia: Droni e LiDAR svelano segreti Maya in Guatemala

Oggi tantissimi siti archeologici sono visitati da milioni di turisti ogni anno, ma molti altri sono ancora nascosti. Tra questi non ci sono solo quelli che riposano da secoli in luoghi inaccessibili o quasi, ma anche quelli che scopriamo sono sempre stati sotto i nostri occhi, coperti da qualche strato di terra e di erba.

In questi casi, è l’occhio della tecnologia che corre in nostro soccorso, permettendoci di scoprire tesori storici di inestimabile valore, e da questo punto di vista i migliori alleati sono senza dubbio i droni. È merito soprattutto loro se infatti negli ultimi anni sono stati individuati, solo per fare qualche esempio, delle nuove figure giganti nel deserto di Nazca, oppure delle pitture rupestri risalenti a 7 mila anni fa e situate tra le montagne spagnole.

Su quest’onda di scoperte va inquadrato anche il progetto che Kyle Miller e il suo team di studiosi stanno conducendo nella densa giungla del Guatemala, dove la natura ha custodito gelosamente i segreti delle antiche civiltà Maya. Supportati da droni professionali forniti da DJI, i ricercatori hanno compiuto delle scoperte che ridefiniscono secoli di conoscenza storica.

Come mostra il video diffuso da DJI Academy, infatti, i droni M300 sorvolano il tappeto verde che ricopre le rovine intorno ad un’imponente piramide Maya e mappano l’intera area pixel dopo pixel.

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Kyle Miller, in particolare, sottolinea l’importanza del lavoro del LiDAR L2, con cui i droni sono equipaggiati, che grazie alla sua capacità di penetrare il fogliame è riuscito a catturare l’immagine chiara di quello che giace sepolto da tempo sotto spessi strati di vegetazione. La tecnologia LiDAR, in grado di produrre dati nitidi senza aumentare il ‘rumore’ di fondo, effettua scansioni del suolo che rivelano dettagli con grande chiarezza.

Tesori Maya riportati alla luce

Il contributo dei droni ha superato ogni aspettativa, producendo informazioni approfondite sull’organizzazione urbana e architettonica dei Maya in un modo che era difficile prevedere fino a poco tempo fa. I membri del team, Edwin e Diego, nel video parlano di strade e costruzioni Maya che per millenni sono rimaste celate dal verde abbraccio della selva, ritrovamenti che non solo aggiungono capitoli al già ricco libro della storia Maya, ma cambiano il modo stesso in cui intendiamo lo sviluppo e l’estensione di questa misteriosa cultura.

Droni e tecnologia per l’archeologia

Il successo del progetto conferma una volta di più l’importanza della sinergia tra ricerca storica e tecnologica nell’archeologia moderna. I risultati di questo e altri progetti all’avanguardia, infatti, rappresentano l’alba di una nuova era dell’esplorazione archeologica.

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