Droni e Super Bowl 2024: ok No Fly Zone ma servono leggi anche per gli altri eventi

Un po’ di ansia da prestazione in effetti c’era, ma per fortuna tutto è filato liscio e nessun drone non autorizzato ha fatto inaspettatamente capolino durante l’evento sportivo dell’anno, ossia il Super Bowl LVIII che si è appena concluso a Las Vegas (da noi è andato in onda nel corso della notte appena trascorsa).

Per la cronaca hanno vinto i Kansas City Chiefs (che hanno superato i San Francisco 49ers per 25 a 22), ma hanno vinto anche lo spettacolo e soprattutto la sicurezza, un aspetto da sottolineare perché, nonostante l’imponente macchina della security messa in moto per l’occasione, non era affatto scontato che l’evento restasse al riparo da allarmanti sorprese, soprattutto quelle che arrivano dal cielo sotto forma di droni che volano senza che il pilota abbia l’autorizzazione.

No Fly Zone per il Super Bowl 2024

Infatti, per l’occasione la Federal Aviation Administration aveva adottato una numerosa e dettagliata serie di misure di sicurezza (qui la sezione sul sito ufficiale), inclusa un’ampia “No Drone Zone” per l’intera area interessata dall’evento. Già nei giorni precedenti infatti la FAA aveva limitato il volo dei droni in alcune zone specifiche nei dintorni dell’Allegiant Stadium, ma l’11 febbraio, il giorno della partita, è scattata una No Fly Zone suddivisa in due fasi:

  • la prima, entrata in vigore alle 11 del mattino (le nostre 20), con raggio di 2 miglia nautiche attorno allo stadio e un’altitudine massima di 2.000 piedi
  • la seconda, entrata in vigore dalle 14:30 (le nostre 00:30), con raggio di 30 miglia nautiche e raggiungendo un’altitudine di 18.000 piedi.
no fly zone super bowl 2024 faa
Credits: FAA

Le misure di sicurezza, imponenti, hanno portato a casa il risultato tanto quanto i Kansas City Chiefs, ma l’esito positivo di questo evento straordinario non è certo sufficiente, da solo, a raddrizzare una situazione che continua a farsi pericolosamente sempre più storta.

banner pubblicitario personal drones dji mini 5 pro

La sicurezza degli eventi sportivi oltre il Super Bowl

Gli USA hanno infatti un innegabile problema di gestione dei voli di droni non autorizzati durante gli eventi sportivi (2500 incursioni di droni sopra gli stadi registrate solo nella scorsa stagione NFL), da parte di piloti che a volte non si limitano a riprendere l’esterno dello stadio, ma azzardano traiettorie persino sugli spalti, con la conseguente possibilità di sospendere la partita per motivi di sicurezza.

Una cosa del genere è successa appena qualche giorno fa durante un match di NFL, dove il pilota illegale arrestato, il 44enne Matthew Hebert, non aveva nemmeno sostenuto il Recreational UAS Safety Test (TRUST) (link qui), un semplice test sui fondamenti del volo in sicurezza che la legge richiede per tutti i piloti di droni, inclusi quelli che pesano meno di 250 grammi.

Al momento il sistema di contrasto di questi episodi impone al team di sicurezza dell’evento di intervenire sul pilota dopo la segnalazione, mentre la copertura per prevenire il problema richiede il coinvolgimento dell’FBI o del Dipartimento di Sicurezza Nazionale, che però hanno le risorse solo per gestire i grandi eventi come il Super Bowl e pochi altri.

Le proporzioni del fenomeno preoccupano le leghe sportive, che vedono messi a rischio i dollari dei diritti televisivi futuri, e anche il Congresso, che dall’anno scorso punta a una proposta di modifica alla legge federale, che estenderebbe l’autorità dell’FBI e del DHS per l’abbattimento dei droni ai funzionari che possono agire più rapidamente o che potrebbero addirittura essere sul posto, fornendo contromisure più tempestive ed efficaci anche a molti altri eventi sportivi.

Categorie News