Gli incredibili droni subacquei che si allenano nel porto di Trieste [VIDEO]

Trieste, città da sempre legata al mare, si riconferma oggi più che mai uno dei teatri di maggiore avanguardia nella tecnologia marina e sottomarina.

Nei pressi del Porto Vecchio, infatti, sorgono i laboratori per ricerca e sviluppo della Saipem, vero e proprio colosso delle infrastrutture nel settore della transizione energetica, che produce avanzatissimi droni subacquei in grado di operare con grande efficacia e a grandi profondità. Ne parla il sito Nord Est Economia in questo articolo che sviscera nel dettaglio le grandi capacità di questi robot senza fili che si allenano nelle acque dell’Adriatico.

Dotati della capacità di avventurarsi per migliaia di metri sotto la superficie degli oceani, questi droni sono realizzati con potenti componenti in acciaio e operativamente assistiti dall’intelligenza artificiale, ma guardando uno dei video di presentazione sembrano invece usciti da un film di fantascienza e ricordano i mezzi utilizzati dal Comandante Cousteau.

Secondo l’ingegner Mauro Piasere, COO Robotics and Industrialized Solutions di Saipem, si comportano come perfetti ospiti nel loro campo d’allenamento a Trieste, dove sorge la stazione di prova di Sonsub, il centro di sviluppo e industrializzazione di Saipem per tecnologie e soluzioni subacquee, e attirano clienti che arrivano da tutto il globo per assistere alle operazioni eseguite in modalità completamente wireless.

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Le macchine senza fili possono restare operative sul fondale fino a un massimo di un anno, lavorando e ricaricandosi ogni dodici ore grazie alle stazioni di attracco situate sul fondale marino.

Caratteristiche dei droni subacquei Saipem

Uno sguardo alle attuali soluzioni robotiche sottomarine di Saipem si può avere su questa pagina del sito ufficiale, fonte da cui vi riportiamo i modelli e le loro principali caratteristiche:

FlatFish o Hydrone-S

È il più piccolo. Ha capacità ROV (Remotely operated vehicle) e AUV (Autonomous underwater vehicle). È infatti concepito per effettuare in autonomia complesse ispezioni delle risorse sottomarine senza il supporto della nave. Questo robot può essere lanciato da una piattaforma fissa in mare aperto oppure direttamente dalla costa e poi posizionato sul fondale marino all’interno di un garage ROV. FlatFish consente di ridurre del 90% l’impronta di CO2 di questo tipo di operazioni e di circa il 70% il numero di personale, offrendo ai clienti una soluzione più conveniente.

Hydrone-R

È il medio di gamma e riesce ad eseguire in modo combinato ispezioni e attività di intervento grazie a bracci robotici e utensili multiuso. Anche Hydrone-R ha capacità ROV e AUV. Nel 2021 ha vinto il premio Spotlight on New Technology alla Offshore Technology Conference, evento che riconosce le tecnologie più recenti e innovative che stanno rivoluzionando il futuro dell’offshore energy.

Hydrone-W

Rappresenta un’ulteriore evoluzione della tecnologia Hydrone in quanto è interamente elettrico (WROV, ossia Work-Class Remotely Operated Vehicle). Con i suoi 240 CV (180 kW) installati è il più potente e riesce a svolgere le attività di intervento più onerose. Questo ROV sarà dotato di un rivoluzionario sistema di propulsione e gestione della potenza, riducendo al minimo il consumo di energia durante le operazioni.

Parlando delle possibili missioni in i droni della Sonsub potrebbero presto fare la differenza, Piasere cita le operazioni di monitoraggio dell’ambiente marino, la sorveglianza dei porti e delle infrastrutture critiche come i rigassificatori, i gasdotti, la protezione dei siti archeologici in acque profonde e la mappatura dei fondali.

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