Volare col drone vicino alle carceri: Nuovo contatto del Ministero

Dover volare vicino alle carceri può sembrare assurdo, ma in realtà è una necessità piuttosto comune. Molte carceri sono all’interno delle città, non di rado anche in pieno centro, e sono protette da no-fly zone molto ampie, giustificate dalla necessità di evitare che i droni siano usati per contrabbandare cose proibite in carcere. Molto spesso si tratta di droga e cellulari, ma non sono mancati anche i sequestri di armi.

Però nella zona proibita ci sono grandi aree dove i professionisti devono poter volare:  per esempio, LiP182, l’area proibita a protezione del carcere di San Vittore a Milano, arriva quasi a lambire Porta Garibaldi, include i giardini Giussani e Piazza Po.

LI P182, la no-fly zone di San Vittore a Milano

 

Una bella fetta di tessuto urbano in cui chi pilota per lavoro deve poter operare, e oltre al nulla osta della Prefettura per la No Fly zone generale che protegge tutta Milano, deve poter chiedere il permesso anche per l’area vietata carceraria: ricordiamo che le aree riservate e proibite sono come le matrioske, le bamboline russe una dentro l’altra, e bisogna avere i permessi per tutte le aree interessate. Naturalmente deve avere un valido motivo per farlo, altrimenti la richiesta non sarà accolta.

Ora il DAP, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ha attivato nuovi indirizzi per richiedere i permessi in tutta Italia:

PEC:

prot.dgbs.dap@giustiziacert.it

E-mail : sorvoliaeromobili.dap@giustizia.it

Utenza Telefonica:

06/665912420

Ringraziamo per la segnalazione Ferdinando Vertucci, appassionato dronista che fa parte dell’Amministrazione Penitenziaria e più volte è stato contributor di Dronezine.

 

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